La voglia di far male e ferire, offendere nella maniera più vigliacca che esista, in modo anonimo, senza avere l'animo di esporsi in prima persona, senza nemmeno quel meschino coraggio d'insultare con la propria voce. Offese da parte di chi non ti conosce davvero ma ha la presunzione di conoscerti.
Messaggi scritti apposta per diffamarti, per ledere la tua dignità, per farti sentire niente.
E' violenza anche questa e assolutamente non giustificabile perchè non scaturisce da un torto subito o da una ferita inferta, ma dalla rabbia cieca di non arrivare allo scopo e, allora, per vendetta ci si avvale di tutti i mezzi più vergognosi: la delazione, la diffamazione, l'insulto.
Tempo fa chattavo su messanger, qualcuno è entrato nel mio sistema, ha spiato le mie chattate, ha rubato la mia identità, subentrando poi al mio posto. E' stato facile sostituirsi a me dal momento che, chi mi aveva rubato l'identità, mi aveva spiato e registrato, ed aveva quindi elementi su cui basare le conversazioni. Ancora più facile perchè io non usavo nemmeno la web cam, quindi neppure un volto da dover mostrare. Io ne sono stata all'oscuro per un bel pò, fino a che sono iniziati ad arrivarmi i file con tutte le mie conversazioni trascritte. Poi, il messaggio di un amico che non sentivo più da tanto tempo, e che, invece, era convinto di aver parlato con me la sera prima, mi ha fatto capire che quello che era avvenuto era un vero e proprio furto d'identità. L'anonimo che si spacciava al mio posto mi ha recato un danno d'immagine davvero grande: si è divertito e ha fatto divertire.
Ho avvertito chi potevo di non accettare contatti col mio nick, ma ormai il danno era fatto.
Ovviamente c'è una denuncia in corso.
Non sono ricattabile da nessun punto di vista, è questo che voglio dire a quel signore che continua a subbissarmi di ignobili messaggi, coi quali prima mi blandisce, poi mi offende.
Non scendo al suo livello, mi spiace solo di non aver saputo valutare subito con chi avevo a che fare, altrimenti mi sarei ben guardata da lui.
Sconsiderata? Forse lo sono stata, ma col senno di poi e a giochi avvenuti è facile trarre conclusioni. In ogni caso l'essere sprovveduti non giustifica l'invasione e la violenza, che non devono essere mai assolutamente giustificati come "inevitabili".
Colpevole di violenza è lo stupratore e non la vittima, anche se questa portava una minigonna inguinale o jeans aderenti come una seconda pelle. Possiamo essere conservatori fino al midollo o convintamente libertari, ma il nostro modo di essere non dovrebbe mai distoglierci dal senso reale di giustizia, dettata dalle regole e dalle leggi, e mai, per sua natura, ondivaga, condizionata dall'abbigliamento o dal contesto in cui viene consumata la violenza.
Antiche violenze e nuove viltà. Questa è la faccia odiosa della rete, ma io, lo ripeto, non sono ricattabile e, soprattutto, non ho paura.
Marilena
E' incredibile! Che piacere si può provare a fare una cosa del genere? Con quale diritto rubiamo un'identità che non ci appartiene e violiamo la privacy di un altro? Mi spiace davvero molto...immagino quanto tu possa sentirti furiosa e ferita..
RispondiEliminaCiao Miriam,hai detto giusto, ferita e furiosa perchè è una violenza incredibile, ci si sente profanati. E' questa, purtroppo, una cosa che capita spesso in rete. Mi è accaduta in un passato abbastanza recente, oggi però l'ho rielaborata e sono stata in grado di parlarne.
RispondiEliminaGrazie per la tua solidarietà.
Marilena