Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 28 febbraio 2017

Rimpianto

Il rimpianto è il devastante, quanto inutile assillo, di un'incognita persecutoria.



lunedì 27 febbraio 2017

Il coraggio di esporsi

Io non ho più paura di espormi, di raccontare e raccontarmi, e lo faccio senza ricorrere alle sottilissime arti dell'inganno letterario.
Così, a mani nude, plasmo i miei personaggi con la mia propria pelle, gli trapianto il mio cuore e il mio sapere. Trasmetto loro la mia esperienza.
Li forgio con la pazienza certosina dell'orafo, la dedizione assoluta dell'affiliato e il pudore consapevole dell'autodidatta, con la mia maniacale perseveranza e l'egocentrica teatralità che in me alberga. E tutta la mia femminile sensibilità.
Alla fine di un racconto, ma anche di uno scritto di poche righe, sono stremata ma pienamente appagata come dopo un orgasmo felice.
Meravigliosamente viva.

Il coraggio di esporsi è quindi fondamentale nella scrittura così come nella vita, perché sono i piccoli, sofferti disvelamenti personali, a portare sempre un positivo contributo alla causa del genere umano.
Ci ho messo anni per superare le barriere della subalternità al giudizio e ai pregiudizi: un arduo campo di battaglia dove ci ho lasciato pezzi di cuore e di ragione: perché se non sempre è vero che liberi si nasce, è sempre vero che liberi lo si può diventare.
Marilena


sabato 25 febbraio 2017

Albe

Brutalmente svegliata all'alba dalle intemperanze di Cagliostro che pur di farmi mettere i piedi a terra non ha lesinato né mezzi né idee (i salti poderosi sulla maniglia della porta della camera da letto sono, però, la sua specialità) e così ho aperto gli occhi su quest'alba randagia e disidratata, che approfittando dei varchi del dormiveglia s'è andata felpatamente ad acquattare tra le mie palpebre, e in cambio di questa forzata ospitalità, sono stata compensata con un gran mal di testa.

Mi sono mossa allora a casaccio, come un fantasma nel buio viluppo dei suoi veli, guidata dagli automatismi e dalla conoscenza perfetta della casa, per espletare i riti mattutini a cui Cagliostro del Vlad non può assolutamente rinunciare.

Quanto vorrei in certi momenti qualcuno lo facesse anche per me!
Piccole cose come un buongiorno sussurrato, un bacio sulla fronte e l'offerta premurosa di una tazzina di caffè.
Desideri semplici, perfino banali per chi queste cose le ha e neppure, forse, ci fa più caso, annoverandole nei riti scontati della routine quotidiana.

Col passaggio degli anni i miei desideri hanno acquistato l'innocenza di quelli dei bambini, acquietandomi delle smanie dell'età adulta e catapultandomi nel passato più remoto come fosse il presente, che certe mattine quasi mi aspetto suoni la sveglia per andare a scuola mentre ingollo d'un fiato il caffè dalla tazzina che mia mamma mi porge, facendomi fretta di alzarmi, che ha ben cinque letti da rifare e il bagno è uno solo e c'è già la fila, e rischio poi d'arrivare in ritardo.
Incurante dei richiami di mia madre, rimango ad indugiare ancora per un po nel caldo delle coperte, guardando la luce filtrare dalle tendine, senza nessuna apprensione sulle probabili tonalità del suo colore, perché in quel periodo ignoro l'esistenza di queste albe randagie, disidratate, implumi.

Albe sbiadite al paragone di quelle altre del mio passato più recente.
Albe tumultuose e gitane, che d'improvviso mi si affacciano al ricordo, testimonianza di quel mio ieri, frammentato e incoerente, passionale ed eccitante.
Albe baldanzose, già alla prima luce predisposte al sesso, all'amore, alla vita e al futuro.
Albe illusorie, che non sarebbero mai più rifiorite...e allora ben è valso che mi consegnassi al buio.
Marilena

giovedì 23 febbraio 2017

Mattina

...eppoi c'è questa mattina, lucida e tagliente come un coltello, dove non posso nascondermi e a cui non posso sfuggire. Così, vigliaccamente mi arrendo, accennando perfino un sorriso.



mercoledì 22 febbraio 2017

FB e Il Giudizio Universale

Estromessa da FB per 4 giorni, per via della censura (la mia terza) al post "Dark Love", e con la minaccia di farmi chiudere definitivamente la pagina "Una donna libera è l'assoluto contrario di una donna leggera".
 FB dovrebbe censurare post inneggianti al fascismo e al razzismo, e non certo all'erotismo.
Personalmente credo che FB, meglio qualche suo utente, abbia un serio problema col seno femminile visto che la censura, qualche tempo fa, mi è arrivata anche per questa foto di  Helmut Newton.


Ma la censura ha allungato le sue mani artritiche anche su questa meravigliosa immagine di Sarah Saudek (non ha colpito me, ma un mio contatto, anche se questa foto io stessa l'ho pubblicata come rafforzativo ad uno scritto sulle donne)


Fece scalpore, qualche tempo fa (storia piuttosto recente), la rimozione della fotografia di una ragazza che allattava al seno il suo bambino in un luogo pubblico: foto immediatamente rimossa da FB.

Eppure, nella svariata e suggestiva geografia di questo social, a ben guardare, ci sarebbe altro da censurare, (foto e video assolutamente violenti e crudi, inneggianti all'odio razzistico e al fanatismo politico), tutt'altro genere di queste meravigliose immagini, che non possono certo scatenare sessuali istinti primitivi.

FB, in tal senso, è stata una vera delusione: la sua mannaia cala quotidianamente su pagine dal contenuto assolutamente innocuo, solo perché una foto può aver sollecitato la prurigine di un utente che fa la sua brava segnalazione e FB immediatamente rimuove, inviandoti, oltretutto, messaggi dal tono intimidatorio.
...e il coltello dalla parte del manico lo ha chi gestisce il social.

Ovvio che ci sono delle regole e vanno rispettate: quando si apre una pagina sottoscrivi la tua adesione ad una normativa che t'impegna a non pubblicare post che vanno contro la morale.
...ma la morale fa riferimento a un concetto vasto, variamente interpretabile che basa soprattutto su opinioni personali, quindi potrebbe benissimo essere che ciò che qualcuno denuncia come osceno o irriguardoso, per altri è assolutamente non lo è.
Allora, prima di rimuovere una foto o un post, andrebbero messe in atto delle verifiche serie, e non superficiali come immagino, invece, avvenga in una sorta di automatismo, per tutelare chi si sente offeso ma anche chi si appella alla libertà di espressione.

...prendo tristemente nota che poco è cambiato da quel remoto 1564, quando la censura ecclesiastica decise di mettere le braghe ai Santi del Giudizio Universale, dipinti da Michelangelo nella Cappella Sistina, solo immaginavo FB una repubblica laica e non una diramazione di quel Concilio di Trento.
...e qui non ci si limita solo a coprire, ma sbrigativamente si rimuove.
Marilena

lunedì 20 febbraio 2017

Dark Love

E' nel buio di un amore clandestino che ho vissuto le sensazioni più intime ed impudiche e gli inganni più eccitanti.

sabato 18 febbraio 2017

Rifugio

Rifugio è quell'angolo che non deve necessariamente essere un luogo fisico ma benissimo si può configurare in uno sguardo, un abbraccio, un cenno d'intesa.
O ancora un oggetto, qualcosa che conservi il calore di un corpo e il battito di un cuore.
O un ricordo positivo in cui ritrovarsi quando si è troppo bastonati dalla vita.
Un rifugio è tutt'altra cosa di un nascondiglio.



martedì 14 febbraio 2017

lunedì 13 febbraio 2017

Sul far dell'alba si decidono i destini della giornata.

Sul far dell'alba si decidono i destini della giornata: mi è sembrata una bella frase con cui iniziare questa pagina di diario e, per quanto mi riguarda, anche vera, da quando per combattere l'insonnia sto cercando di attuare la strategia di bandire nelle ore notturne pensieri e preoccupazioni moleste che acuirebbero i miei stati di veglia, e al mattino presto riflettere sulle decisioni di una qualche importanza.
Una tattica di sopravvivenza, che devo ammetterlo, complice la grande stanchezza della giornata, quasi sempre funziona.
...quasi sempre, ma non questa notte.

Così alle prime luci dell'alba ero già sveglia, con la testa in subbuglio, cercando di districarmi tra il sogno/incubo notturno, nitido di tutti quei particolari che pure avrei voluto non ricordare, e le nebulose prospettive del giorno.

Sono uscita sul terrazzo ancora buio, nuclei di stelle e strisciate di nuvole, gli ultimi respiri della notte e il cigolio del primo tram del mattino, la tazzina di caffè caldo e la voglia spasmodica di una sigaretta, e la consapevolezza di non avere ancora una volta un appiglio reale a cui aggrapparmi, se non quello della mia forza di volontà.
...gli occhi fissi alle stelle che andavano una ad una spegnendosi, fino a quell'ultima così piccola e remota che pur arrogantemente s'ostinava a voler illuminare, con la sua luce pigmea, la vastità del cielo.
Quella piccola, presuntuosa stella anarchica, mi ha strappato un sorriso e infuso calore e determinazione.


- Guarda, Cagliostro, c'è ancora una stella che brilla per farci compagnia. -
Ma il mio gattone nero, pragmatico e nichilista, rifuggendo queste mie romanticherie da operetta, è corso in cucina a reclamare la pappa.
Di nuovo ho sorriso.
Di nuovo una benefica sensazione di calore.
...mentre l'incubo notturno, posposto alle esigenze improcrastinabili di Cagliostro, perdeva forma e consistenza, dissolvendosi, irreale, nel chiarore perlato del mattino.
Marilena




venerdì 10 febbraio 2017

La strategia dell'invisibilità

La strategia dell'invisibilità mi permette di passare attraverso gli occhi del mondo con la mia struttura di sempre.
E nessuna anomalia rilevabile.









mercoledì 8 febbraio 2017

Un sogno preso in prestito

Perché talvolta mi capita, come in questa sera, di avere disperatamente bisogno di un sogno in cui credere, un lieto fine in cui sperare.
...e non importa se è solo un sogno preso in prestito.




lunedì 6 febbraio 2017

Borderline

Istintivamente protendo verso me stessa perché da sempre nutro una smodata passione per i soggetti difficili e i casi disperati.



giovedì 2 febbraio 2017

A passo di danza


Archiviato Gennaio, con una qualche difficoltà che s'è dimostrato un mese ostico, davvero difficile da gestire, e con la conseguenza derivante di una mia nuova, possibile, caduta depressiva.
Ho combattuto a lungo, e strenuamente, contro i miei demoni, cercando di non ricorrere ai farmaci e facendo appello alla mia residua capacità di resilienza per non arrendermi allo sconforto, alla tristezza, alla solitudine e alla stanchezza che, in dosi massicce, Gennaio mi ha generosamente elargito.

Tutte queste mattine mi sono svegliata col buio negli occhi e nel cuore, cercando un motivo qualsiasi per tirarmi fuori dal letto ed iniziare la giornata: difficile, difficile, difficile.
La vita è un grande, grottesco bluff, perché nonostante tutto l'impegno che ci ho messo per darle un senso, questo, ancora continua a sfuggirmi.

...ma ora finalmente è Febbraio, il mese nano dal sorriso di fanciullo, che fa dono a tutte le donne di mazzolini di violette, profumatissimi e così colmi di vita seppur ancora irrorati di neve, con i quali viene istintivo adornarsi il seno e i capelli, e poi affacciarsi al balcone per mostrare al mondo, attraverso gli occhi dei passanti ammirati, la propria vitale bellezza.

Una rinascita, quel cuore che ricomincia a battere in una bara di ghiaccio: l'eterna favola della principessa che, preda di una cupa malia, cade addormentata in attesa che il bacio di un principe la risvegli.
Una favola che anche le più ciniche, seppur senza ammetterlo, vorrebbero si realizzasse.

...e allora anch'io bandisco il disincanto, anzi convintamente lo abiuro come filosofia malevola, sciolgo i capelli e indosso un abito impalpabile, dai colori primaverili, e m'incammino, a passo di danza, verso questo nuovo giorno, cantando perfino, io che sono stonata e non azzecco una nota.
...ma è solo per farmi coraggio.
Marilena