Da quando è nato il nostro rapporto è questo: lui ha sempre l'esigenza di mangiare ed io, quella di nutrirlo. Equilibrio perfetto perchè le nostre necessità si completano. O meglio, si completavano. Il mio seno sta diventando sterile, inutilmente BLOG succhia con tutta la voracità della sua mole, quello che ne ricava è solo un siero acquoso e inconsistente. Chiaramente non gli basta, quindi reclama con tutta la forza dei polmoni il suo diritto al cibo. Mi sveglia il suo pianto, disperato e prepotente. Provo a calmarlo cullandolo con improbabili ninne nanne inventate sul momento, con la mia stonatissima voce; gli accarezzo la fronte, d'istinto traccio con le dita segni inconsciamente memorizzati da reminescenze antiche, mormorando formule arcaiche, come faceva mia madre quando era lei a segnarmi la fronte sussurrando parole che io non capivo e che, inutilmente, tentavo di carpirle, nel rito stregonesco del "malocchio".
Ora faccio la stessa cosa con BLOG per nascondergli la realtà della mia sterilità, ma lui mi respinge, con i pugni serrati e gli occhi bui: non ha bisogno di riti ma di cibo.
Non ha davvero necessità di me, in quanto io, ma di essere nutrito e accetterebbe chiunque fosse a farlo. Equilibrio sfalsato, quindi, anche se le nostre esigenze di aspettativa reciproca non sono assolutamente mutate, solo che ora io non riesco a sfamarlo come si deve, ma non perchè non ne abbia più voglia, è che oggi mi è difficile farlo.
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