Stamani non mi sento gli occhi: al loro posto due enormi cavità vuote.
Mi rendo conto di lamentarmi del nulla, il fatto è che sempre mi spaventa sentire la nebbia nella testa. Sono un'adolescente ormai avanti con gli anni che ha ancora bisogno dei suoi feticci, del conforto della musica e di quello spleen, così caro ai decadenti e agli esistenzialisti, ripiegati malinconicamente su se stessi. E forse un buon bicchiere d'assenzio risveglierebbe il mio corpo in stato di coma vigile e ristabilirebbe quell'equilibrio percettivo di cui, al momento, sono priva.
Mi vestirò di nero, ( mi piacerebbe avere il coraggio di indossare una veletta), e labbra dipinte di rosso brillante, e un filo di perle satinate, sullo stile di Jiuliette Greco.
Marilena
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