Maria Engracia tira via il pesante drappeggio e con quello il buio che sigillava la stanza, e la luce che irrompe con chiarore di deserto mostra la giovane morta nella sua mistica bellezza di Madonna.
Andres Rubio s'è appartato in un angolo predisponendosi alla regia di un'allucinazione collettiva.
Il letto, dove giace la martire, è l'altare davanti cui si genuflettono i presenti, abbagliati dalla fosforescenza di quel riverbero da deserto che cancella contorni e particolari, non vedono i segni delle torture e le bende intrise di sangue, e ai loro sguardi Catilina appare miracolosamente integra.
Smarriti, s'accalcano nella stanzetta come pastori nel presepe, increduli che la grazia divina abbia scelto proprio loro come testimoni di quel miracolo.
Gli spettatori a cui Dio si è rivelato sono i reietti e i diseredati, gente che non possiede nulla, nemmeno le idee, riflette Andres dal suo angolo invisibile, attento che lo stupore della folla non sfoci in caos. E' consapevole che per questa regia dovrà tener conto dalla sua pratica dei bassifondi dove stomaci e cervelli sono allo stesso livello denutriti, e così dovrà dosare in piccole, e più digeribili porzioni, la fragilità delle menti, caratterizzando quel miracolo con un tocco di umano, da tramandare, per chi v'assiste, come un' eredità non di moneta ma di prestigio.
Io c'ero, potrà affermare chi è al momento presente.
Mio padre ne è stato testimone, racconterà un figlio
Mio nonno era lì quando il miracolo è avvenuto, affermerà commosso un nipote
Il mio bisnonno ha visto brillare l'aureola sul capo della martire, qualcuno continuerà a dichiarare negli anni a venire.
Tutti avranno visto senza davvero vedere: è questo il miracolo orchestrato dall'ipnotista.
Andres era riuscito ad intercettare nella piccola folla il suo assistente, con al seguito l'inseparabile fagiano, mentre tentava di fendere la calca in senso inverso, per guadagnare l'uscita e darsi alla fuga.
Galeno, ignorando i motivi veri del rapimento, aveva presunto un qualche oscuro machiavellismo ordito ai loro danni, parimenti escogitato dalle autorità governative o da quelle ecclesiastiche, che in quel periodo avevano sensibilmente rincrudito le pene, (i primi con la minaccia della galera e i secondi con quella dell'inferno), verso i giocatori d'azzardo, i borseggiatori, i giullari, i taumaturghi ed i bestemmiatori.
Sfruttando le sue oramai esauste energie mentali, Andres si predisponeva, con la partecipazione inconsapevole di Galeno, a perfezionare, con un tocco geniale, quel suo piccolo miracolo, affinché potesse differenziarsi da tutti gli altri, precedenti e futuri.
Ancora un capitolo: lo richiede la messa a punto di un miracolo :)))))))
RispondiElimina......e, seppur preferisco i numeri pari dovrò, in questo frangente, rassegnarmi a concludere col capitolo n. 7!
26 gennaio 2013 12:51
Il grande mistero di una storia e che non sappiamo mai dove ci porterà. In fondo ad un pozzo o nelle vette di un miracolo. E forse non importa di che natura sia ......
RispondiEliminaUn bacio mia Escura ffffffffffrrrrrrrrrrr
E' vero, Lucy, ed è un mistero due volte entusiasmante, sia quando questo viaggio lo intraprendo nelle vesti di lettrice, sia nel ruolo di scrittrice.
EliminaQuando scrivo, Lucy, è come se salissi su una mongolfiera che io posso solo relativamente governare, che è risaputo che a determnate quote è il vento a farla da padrone, e così mi lascio trasportare tra le nuvole e la pioggia, e i raggi improvvisi del sole, alla scoperta di paesaggi inediti o, come talvolta capita, percorsi già da altri, ma tutti, tutti, meravigliosi, ed io sono Alice nel paese delle meraviglie!
My english cat, it's wonderful!!!!!!
Kisssssssssssssssss