Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 23 gennaio 2013

La storia di Andres Rubio, cerusico, sperimentatore ed ipnotista (cap 5)


LA STORIA DI ANDRES RUBIO, CERUSICO, SPERIMENTATORE ED IPNOTISTA
- Non temete che l'inquisitore possa giungere fin qui e portare a termine la sua opera?-
- All'interno di questo luogo godiamo di protezioni tanto discrete quanto potenti. Qui Catilina è al sicuro. -
- Eppure, nonostante queste autorevoli protezioni, vostra sorella è stata brutalmente oltraggiata. -
- La protezione dei nostri mecenati non si estende a così largo raggio ma è circoscritta al perimetro delle mura ospitaliere e, Catilina, era in missione quando è stata arrestata.-
- Dite di esser medichesse, ma a quale ordine appartengono i simboli della croce e del pugnale che così vistosamente sfoggiate?-
- La nostra consorteria non è ascritta ad alcun ordine, perché segreta: in pratica noi non esistiamo e non esiste neppure questo luogo, anche se è materialmente visibile ed è stato possibile, per voi, varcarne il cancello. La protezione di cui godiamo, all'interno di queste mura, ci rende invisibili, e ciò che non esiste, Andres, non si può nè corrompere né perseguitare. Siamo medichesse, levatrici, farmaciste e volontarie, laiche consacrate a Dio, come testimonia il simbolo della croce, ma ricusiamo il Christus Medicus e pratichiamo la dissezione in nome di una scienza accreditata dalla conferma sperimentale. Il pugnale... è la nostra ultima difesa per non cadere vive nelle mani dell'inquisitore e Catilina non deve averne avuto il tempo necessario. -
- Ma Dio non ammette il suicidio. Sfuggite alle fiamme del rogo per precipitare in quelle dell'inferno. Una ben strana salvezza la vostra -
- Dio è molto più clemente di quello che vogliono farci credere, e se ci ha creati con un corpo vulnerabile di carne non è per permettere ad altri di farne scempio. Conta il fine per cui si muore, ed il nostro fine è la salvaguardia della vita. E di questo Dio ne è al corrente. Ma non vi abbiamo fatto giungere fin qui per convertirvi alla nostra causa quanto piuttosto per avvalerci del vostro talento. -
-  Il mio talento è impotente verso le anime transfughe. Fallirò. -
- Il fallimento è contemplato in ogni nostro atto quotidiano, Andres, ma questo non c'impedisce di tentare.-

 Andres Rubio, affatto convinto della riuscita del suo esperimento, s'apprestava a tentare l'ipnosi su Catilina Naveros, barbaramente torturata e in agonia.
Chino sul lettuccio in penombra avrebbe provato a suggestionarne il corpo e la mente, cancellando il dolore fisico e addolcendo i ricordi. Ma Catilina rimaneva cieca davanti alle mani dell'ipnotista e sorda al richiamo della sua voce quando, emergendo per un attimo dalle insondabili regioni in cui aveva trovato rifugio la sua coscienza alienata dagli orrori della camera di tortura, aveva percepito l'ombra dell'uomo che la sovrastava e, credendo di essere ancora prigioniera dell'inquisitore, aveva emesso un flebile lamento, s'era coperta il volto con le mani e reso a Dio la sua anima stremata.

Digital Art Berlino

6 commenti:

  1. questa è scrittura, questa è maestria...fai vivere ogni tuo personaggio, lo rendo assolutamente reale anche quando appartiene ad altra epoca, ad altra vita, ad altro mondo...ti avevo detto che ho una cotta per Andres?
    questa frase me la scrivo sull'agenda:
    "Il fallimento è contemplato in ogni nostro atto quotidiano, Andres, ma questo non c'impedisce di tentare"
    baci Ady

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    1. Grazie, Ady,grazie davvero.
      Ho anch'io una cotta per Andres ma, d'altronde, io tendo ad innamorarmi di tutti i miei "uomini di carta".

      ......e i fallimenti sono la caratteristica umana più comune, tant'è che se il successo non lo possiamo sperimentare tutti, il fallimento, invece, chi non lo ha provato almeno una volta nella vita????

      Un bacio, Ady.
      Grazie

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  2. Affabulatrice Amaranta, come vedi appena posso scappo a trovarti. Il blog è un'evasione e se la vita normale ci toglie il tempo di concedercela ci fa soffrire. mi manca stare qui, anche con te. per questo sono qui a salutarti. un grandissimo abbraccio ^___^

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    1. Come ho già scritto nel tuo blog, Pupy, ti capisco, sò che è "difficile" privarsi, anche se per un tempo limitato, che comunque a noi poi sembra infinito, di qualcosa a cui teniamo molto e ci appassiona.
      Il blog per me, ad esempio, rappresenta un momento tutto mio dove dò sfogo alla mia fantasia, rinnovo le energie e mi ritrovo a fare qualcosa che davvero mi appassiona: scrivere.

      ...... e sto maturando, nel frattempo, un piccolo racconto ispiratomi dal tuo imperiale, faraonesco blog
      Appena mi libero di Andres......ovviamente te ne darò comunicazione.
      Ovviamente aspetterò che tu sia tornata.

      A prestissimo

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  3. E' vero tentare è ciò che ci rende vivibile la vita, ed è figlio della speranza. 'chapeau' mia Escura miaaaaaaooooooùùùùùùùùùù

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    1. Tentare, sempre!
      Imperativo vitale e, talvolta, salvifico.
      ......e la speranza è la fiammella intorno alla quale tutto ruota.
      Un bacio grande,Lucy :)))))

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