Amaranta, Alice, Kindred...insomma io, Marilena.
Convivere tutte assieme non è di certo facile, specie se chi ospita è alta solo 1,58 e pesa 48 kg, ed è soggetta a sbalzi di umore di una certa entità.
Nessuna, però, è più importante delle altre. Nessuna predomina per un tempo eccessivo.
Può accadere che in determinati momenti una di noi riesca a sovrapporsi, ad essere più esterna, più definita, ma mai cederebbe alla tentazione di cancellare o sottomettere le altre. Siamo pienamente coscienti che le marcate differenze risaltano le unicità individuali, così come il talento e la fantasia e l'esperienza di ognuna sono patrimonio condivisibile, ricchezze a cui tutte noi possiamo attingere.
Amaranta, la mia bellissima alter ego, è quella di cui più ho raccontato, sono io come avrei voluto essere: pragmatica, seduttiva, sanamente cinica. Geneticamente anarchica.
Lei è nel presente. E' quella che ha messo a tacere LA VOCE, è quella che sempre mi sfida, è la mia sorella, preveggente e saggia.
Lei mi ha insegnato l'urlo. Lei mi ha evitato d'implodere.
Alice...ogni tanto ho raccontato di lei nei miei post. E' quella che più mi somiglia per questo forse ho pudore a parlarne.
E' la mia ombra bambina, l'adolescente smarrita, la sognatrice che dimora dentro il buio di uno specchio. Alice è la mia fantasia.
Lei, ha i miei occhi e la mia anima. Lei è la mia ombra chiara.
Kindred è il mio antro, privatissimo ed inaccessibile. E' la mia ombra oscura.
Di lei non voglio parlarne.
Marilena
Nessun commento:
Posta un commento