Una casa antro.
Una casa utero.
Una casa anima.
In tutti i luoghi in cui ho dimorato nessuno è stato più accogliente del mio antro.
Nemmeno la mia casa reale, che io adoro e che mi somiglia.
Il mio antro costruito ai margini di quel "non luogo" di cui nessuna mappa reca traccia.
Il mio antro, scuro ed irraggiungibile, abitato da quei fantasmi che la mia depressione ha scoperto, invece, essere umanissimi.
Anime inquiete come me, deliranti e febbrili.
Fragili. Granitiche.
Ossimori, anche loro alla ricerca di un posto in cui sopravvivere, inaccessibile alla devastante invasione delle presenze esterne.
Quelle presenze che avevano nomi e occhi conosciuti e parole...ipocrisia ed indifferenza.
Non importa più ora.
La mia casa poggia su fondamenta solidissime: sono le mie braccia e la consapevolezza della mia forza.
Nessun commento:
Posta un commento