Ho poco senso olfattivo, non percepisco molto gli odori e questo, a volte, mi crea disagio.
Nella scelta di un profumo, ad esempio, le mie narici vanno in tilt solo se ne respiro un paio. Caos completo, perdo la traccia degli odori, li confondo, non riesco più a distinguerli. Per questo tendo ad usare sempre la stessa marca, una volta assodata la sua compatibilità con il mio ph e la sua gradevolezza su di me.
Ma questo sono altri nasi a stabilirlo perché il mio non lo percepisce quasi per niente.
Eppure, nonostante questo handicap, ho deciso quest'anno di respirare l'odore del Natale.
Proponimento di grande impegno dal momento che per troppo tempo questa festa per me ha significato solitudine, angoscia. Tristezza.
E' ora di ritrovare un'intesa, ristabilire un'armonia. Riassaporare una gioia perduta.
Per questo ho deciso di dargli la caccia: se lui non viene da me sarò io ad andare da lui.
Seguirò le sue tracce come un segugio, molto determinata, fermamente decisa a stanarlo.
Così stasera ho girovagato per le vie del mio quartiere irrompendo anche nelle zone limitrofe.
Serata dolce, quasi calda. Un cielo da subito notturno, nubi sfilacciate, promessa di pioggia. Niente stelle. Comete di plastica, invece, sfavillanti all'interno delle vetrine, e tubi lampeggianti, come magri serpentelli aggrovigliati tra gli articoli da regalo.
I miei occhi catturano luci ed ombre dell'allestimento scenico cittadino che si propone, inelegante e disarmonico, tra l'infantile naif e il kitsch barocco. Trasborda, talora eccessivo, talora puerile, mascherando la sua discontinuità sotto l'inganno delle luci stroboscopiche di una scenografia molto approssimativa.
Ma quello che riesco a vedere è quello che vuol mostrarsi e mi distoglie da quello che, invece, si sta nascondendo.
Devo impormi di cancellare la vista e affidarmi alla mia scarsa, seppur ostinata, capacità olfattiva.
L'odore che predomina è quello della sera, umida e liquida, e di fondamenta bagnate su cui poggiano le strutture geometriche dei palazzi, lunghi parallelepipedi protesi verso l'alto. Guglie metropolitane rischiarate dall'intermittenza dei neon: bagliori rossi e blu e verdi. Fosforescenti. Irritanti.
Ancora una volta la vista m'intrappola nel visibile. Ma io non ho interesse per quello che si mostra perché quello che cerco sicuramente è altrove.
Respiro profondamente.
Inalo con forza e in blocco tutto quello che la strada mi propone, finché alla fine permane un unico afrore, di grasso e di fumo: l'odore della città.
Sono sicura che, confuso con questo, c'è anche l'odore del Natale.
Devo solo riuscire a scinderlo.
Poi...il mio naso ha iniziato a sanguinare.
Marilena
natale dove cazzo sei!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!lo sto cercando anch'io.
RispondiEliminaMagari tu sei più fortunato e lo troverai: ma se fai così lo spaventi :(.
EliminaCome mai sei finito quaggiù?
Questo è un vecchio Natale......
amo i vecchi natali.
RispondiEliminae io sono lo spirito del natale passato, quindi vieni con me e ti mostrerò i natali passati... ;)
Credo che sul calendario i tuoi natali passati siano molti meno dei miei.....
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