Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 24 giugno 2008

La conta delle ossa

...le vedi amore mio, sciorinate sulla sabbia rossa, le mie ossa risplendono come macabre sculture.
Contale, ci sono proprio tutte.
Il piccolo sole che brilla sul lungo osso anulare è l'anello che tu mi regalasti tanto tempo fa quando ancora c'era una copertura di carne e le mie dita ti cercavano.
Il cranio, completamente nudo, con le orbite buie, guarda fisso il sole mentre la bocca è ridotta ad una stretta fessura, stupita e pallida, senza il contorno rosso delle labbra.
Il vento solleva ritmico il tulle turchese legato intorno alla sporgenza delle anche e scopre un pube duro e asciutto, incredibilmente simile al sesso di una bambola.
Il bracciale arabo è un hula hop troppo grande intorno ad un polso troppo esile.
I sottili legacci di un sandalo s'inerpicano lungo la caviglia spolpata, mentre l'altro, invece, giace scalzato e solitario quasi già sommerso nella sabbia rossa.
La collana d'argento, attorcigliata intorno al mio collo come una macabra corda luminosa, cattura le mille punte del sole e le spande a raggiera, con vivida ed impietosa luce che evidenzia l'oscenità della calvizie.
La bandana, che una volta avvolgeva i miei capelli, è stata presa dal vento e prepotentemente trascinata via.
La cassa toracica, svuotata dai seni, è un cesto di vimini, un panierino da riempire coi fiori e la frutta della primavera.
Ora, però, sembra anche la struttura tondeggiante di un piccolo vascello arenato sulla sabbia, con intorno sparse le ossa del naufragio.
 Le mie ossa.
Contale amore mio, ci sono proprio tutte.
Te le dono, così potrai possedermi fino in fondo.
Le ossa non nascondono segreti.

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