"Questo spazio è mio, me lo sono conquistato, qui c'è la mia bandiera, strappata e sbiadita, qui c'è il mio fiore di sangue, qui c'è il sudario bianco della mia resurrezione.
Landa rugosa e inappetibile dove la mia voce è vento, la mia rabbia sassi e la mia gioia sole.
Terra di cani e di lucertole.
Terra inaccessibile all'inganno dei pifferai magici e alla frusta dei domatori da circo: le mie ragioni non sono addomesticabili."
Questo brano, estrapolato dal tuo diario del 4 marzo, lo hai scritto tu. Cazzo ti sta succedendo ora? Voglio sentirlo dire da te anche se so perfettamente cosa accade nello scompiglio caotico della tua testa.
Non farlo Mari, non farti influenzare in nessun modo: questo spazio è tuo ricordi?
LE MIE RAGIONI NON SONO ADDOMESTICABILI......ne sei ancora convinta?
Non cancellare nulla da questo fottuto blog. Non cambiare niente. Qui ci sei tu!
I tuoi scritti, i tuoi pensieri, le tue considerazioni possono piacere Mari, o non piacere (anch'io sai che non condivido tutto) ma sono un tuo frutto e se questo può disturbare qualcuno fottitene.
Sarò brutale, cazzo, ma con te non c'è altra maniera, soprattutto quando precipiti nell'autolesionismo: non devi scrivere ciò che agli altri può far piacere ma quello che senti e se non è approvato fregatene comunque e soprattutto non sentirti obbligata a spiegare il senso di ogni frase, a giustificare gli aggettivi o le sensazioni come una scolaretta davanti al prof che non approva il suo tema e si avvale del suo potere per darle un'insufficenza e dirle che è andata fuori argomento.
Qui non cè nessuno che può dirti che sei andata fuori tema.
LE TUE RAGIONI NON SONO ADDOMESTICABILI!
Amaranta
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