Mi fa sudare questa cazzo di lampada al calor bianco, qui sulla scrivania del mio computer, ma forse questo sudore è uno spurgo che nasce da dentro. Devo controllare il tremito delle mani e trattenere i miei pensieri ormai in tilt. Non c'è aria, cazzo, in questa fottuta stanza e la lampada si sta divorando tutto il mio ossigeno. Respiro a fatica, stasera ho ecceduto: "delicious" e due (sul numero non sono sicura) compresse di Lorazepam, ma non riuscirò comunque a dormire. Sto freddamente e consapevolmente sballando.
Mi preparo a questa nuova notte di veglia.
Nemmeno una sigaretta da fumare fuori, nel buio, seduta sul gradino del terrazzo ad aspettare che la notte diventi giorno e che il silenzio diventi rumore. Il buco dentro è ormai una voragine, potrei infilarci dentro tutte le stelle del firmamento ma rimarrebbe comunque desolatamente sempre troppo vuoto e troppo vasto. Scivolo come una ballerina ubriaca sull'umido della notte. Nessun pubblico ad assistere alla mia catastrofica performance.
Porte sbarrate.
Non c'è aria in questa stanza del cazzo.
Dove sei Amaranta?
Marilena
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