Innanzitutto non lasciatevi ingannare dall'aspetto ordinario di Emma, dalle sue vesti scure e dalla piega amara delle labbra che sorridono timide, sempre un po' di sghembo, quasi a schernirsi di quel preludio di contentezza.
Decisamente, per raccontare di Emma, non posso partire dal suo aspetto fisico, che già la penalizzerei oltre misura, avvezzi come siamo ad interessarci delle vicende di donne magnifiche ed intraprendenti, e questo, invece, è il ritratto a mezzo busto (che se lo espandessi intero lei se ne adombrerebbe, schernendosi, portandosi le mani alla bocca a coprire i suoi brutti denti che altrimenti un sorriso aperto sciaguratamente rivelerebbe, e così ecco che ha imparato a sorridere quanto basta, a gioire dentro, laddove nessuno può muoverle appunti) di una donna anonima, solitaria, che non disdegna, quando le vengono offerti, gli approcci, perché lei di sua volontà non riuscirebbe mai a farsi avanti per prima.
Così ha imparato ad attendere paziente, su un ipotetico uscio di una ipotetica casa, quei visitatori di poche pretese che non disdegnano entrarvi, ma che anzi volentieri s'accomodano al calduccio della sua accoglienza, riconoscente e benevola.
Non troppi visitatori, però, che Emma, nella sua solitaria saggezza, ne ha pur respinto qualcuno, senza troppi drammi, per la verità, né dall'una né dall'altra parte.
Essere conforme alle regole non è mai stata, per lei, una indiscutibile prerogativa esistenziale, intuendo che avrebbe benissimo potuto vivere senza l'assillo preponderante dell'obbedienza ad un codice prestabilito e di cui, a nessuno, in definitiva, avrebbe dovuto render conto .
Non un rifiuto, quindi, il suo, alle impostazioni societarie, ma una zona franca dove poter sopravvivere.
Perché la storia di Emma è quella di una timida, collaborativa, sopravvivenza, senza troppe pretese, che semmai ne abbia avute devono esser naufragate alla luce della prima alba, cosicché lei saggiamente si è limitata a prenderne atto e a circoscriverne i danni (ma questo, sulla sua preposta saggezza, è un parere discutibile che forse sarebbe meglio eludere per evitarle, a questo punto della sua vita, inopportune crisi esistenziali che potrebbero trascinarla nei bui meandri della depressione. O magari, quest'accidente che io pavento, neppure forse accadrebbe, dal momento che lei, veterana dei naufragi, ha sviluppato una personalità anfibia, impermeabile ai malesseri ed ai tracolli).
Saggia e schiva, Emma mi ha negato, in questa breve biografia che la riguarda, il permesso di parlare dei suoi desideri più intimi, dei suoi sogni reconditi, che io però immagino consapevolmente folli, disordinati ed incoerenti, come i suoi brutti denti, pudicamente nascosti dietro il palmo della sua mano.
Ma sono proprio i desideri più intimi, quelli più reconditi che spingono il lettore alla ricerca del capire l'animo di Emma!
RispondiEliminaUn bacio
Elisena
Sono dell'idea, Eli, che un lettore intelligente riesca a leggere tra le righe ciò che lo scrittore, o il protagonista, tace.
EliminaIl mondo di Emma è già così bello, illuminato dalla sua silenziosa, eppur viva, presenza: i sogni non detti null'altro aggiungerebbero al suo discreto incanto.
Un bacio
Marilena
L'aggettivo "intelligente", non l'ho inteso come contrapposto a "stupido" ma, piuttosto come "accorto", "attento".
RispondiEliminaCapita, nei commenti, perchè sono scritti di getto, di usare termini che possono apparire inappropriati ma, questo, era assolutamente fuori dal mio intento.
Scusami
Un bacio
Marilena
ogni personaggio ha una storia
RispondiEliminaed ogni storia è da ascoltare
e forse le più nascoste sono le più intriganti
un bacione fffffffrrrrrrrrrrrr
E. d'altronde, i sogni di Emma sono facilmente intuibili o, tutt'al più, se a noi piace, possiamo farle tributo dei nostri :)
EliminaUn bacio
Marilena
Userei ogni tuo singolo commento che hai lasciato ne lmio spazio angusto, per farne un post.
RispondiEliminaTi bacio.
Sei tu che fornisci la materia prima......i commenti sono solo un'appendice.
EliminaUn bacio
Marilena
P.S. - Ho incasinato un pò nel postarlo, però.
Il mio nome, non so come, si è trovato all'inizio e, invece, doveva stare alla fine, vicino al bacio :)
Ciao strega mia. Avviso te e solo te: domattina parto e rientrerò domenica notte, vado al freddo glaciale, tra i monti. Ho messo in valigia anche le mutande lunghe di pile, a dolcevita. Se sopravvivo, desidererei bollissi un po' della mia essenza nel tuo calderone.
RispondiEliminaTi ammiro e non poco.
Matteo
Ma la tua squilibrata essenza, Matteo, è da un bel pò che sobbolle nel mio calderone perchè ho deciso che tu rimanga eterno, assolutamente folle e senza alcuna possibilità di salvezza.
EliminaParti, dunque, e senza alcun timore, per il tuo viaggio estremo che io, devotamente, m'accingo alla esaltante, alchemica, impresa, di preservare, dall'incorruttibilità, la tua favolosa essenza.
A bientot mon petit ami
J'embrasse
Marlene