Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

venerdì 18 dicembre 2009

Alice, un' ipotesi d'identità.

C'è il mare tranquillo di Salerno ed Alice, che ancora non è Alice ma solo un'ipotesi d'identità, 
corre lungo la battigia.
Indossa un abito bianco.
Deliziosamente corto.
Perché lei sta crescendo.
Lo dicono le sue ossa che s'allungano.
Lo confermano gli orli che diventano corti.
Ed il primo mestruo.
Che un po' sconvolge.
Ma molto inorgoglisce.
Corre, Alice, con i capelli che le svolazzano disordinati sul viso.
Capelli inquieti, quelli di un'adolescente.
Che, con dita graziosamente civette, se li scosta di continuo dagli occhi.
Una meraviglia quei capelli che stanno allungandosi in maniera selvaggia.
Senza traiettoria di forbice.
E senza punto di fine.
Un atto d'indipendenza.
La sua prima ribellione.
La sua prima conquista.
Capriccio di bambina.
Vanità di donna.
Alice, che ancora non è Alice, ma solo un'ipotesi d'identità,
non ha coscienza di questi sofismi,
corre a perdifiato lungo la larga striscia di sabbia umida.
A fior d'acqua.
Scansando a saltelli le onde che arrivano già smorzate dell'impeto di piena che le ha generate.
Si sente entusiasticamente viva in quel suo corpo che sale in verticale.
Di anni. E di centimetri.
Si avvia ad esser donna.
Le ossa ed i capelli che si allungano, come tratto deciso di matita, ignorando i bordi.
La primizia acerba dei seni.
I fianchi, che dolcemente si vanno modellano.
Le gambe, che intuisce belle perché, pur qualcuno, ha già espresso apprezzamento.
Il resto è ancora ombra.
Non emerge il colore degli occhi.
Una tinta permalosa di verde.
Che lei sembra non rilevare, intenta ad impiastricciarsi il viso di nascosto.
Specchi provvisori. E mezze luci.
Che nessuno si accorga di quel maldestro maquillage. Ombretto naif.
Profuso, con magnificenza, sulle palpebre.
E le labbra dipinte di rosso.
Come quelle di Lolita. E delle attrici.
E delle donne che sono già donne.





8 commenti:

  1. Alice e i suoi sogni.
    Sogni che rimarranno per sempre vivi, imprigionati e liberi, nel corpo di una donna che non ha mai smesso di mettersi il rossetto!
    Ed il rosso dei 13 anni è colore vivo che ora "tinge" le labbra di una ddonna!
    Racconto delizioso che racchiude l' essenza dell' adolescenza che non muore mai in ogni anima!
    Elisena, colei che vedeva crescere Alice con un pò di invidia dettata solo dall'età!

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  2. L'adolescenza, Eli, è un'età assolutamente meravigliosa.
    Tremenda e impetuosa.
    E' da lì che inizia l'avventura della vita.
    Alice è l'identità che più mi rappresenta.
    Ovvio, che gli anni son passati.
    E non ho il complesso di Peter Pan.
    Ma amo quell'età, in tutti i ragazzi del mondo.
    Le prepotenze. Le stravaganze.
    Gli eccessi.
    La presunzione di essere già qualcuno che forse ancora non si è.
    La tristezza più profonda.
    E la gioia più selvaggia.
    Le scoperte. Le delusioni.
    Tutto è vissuto con una passione vera.
    Una intensità assoluta.
    Che le esperienze dell'età adulta non hanno ancora scalfito.
    Ingrigito. Amareggiato.
    O reso sterile.
    Un bacio, Eli, ricordando il nostro legame e la complicità di allora.
    Marilena

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  3. Ciao Marilena,questo è un racconto molto intimo,scritto con la cadenza di un poema,in stile moderno sulla figura molto dolce e acerba di questa giovane donna.
    Sei riuscita a rendere sensuale la giovane donna che è ancora acerba,come un fiore che deve sbocciare, in maniera sublime e con grande maestria,molto belli i punti dove lei gioca con i trucchi per sentirsi donna.
    Ti auguro una buona serata Marilena.
    Un bacio.

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  4. Anch'io amo molto l'età dell'adolescenza, in cui sei troppo piccola per essere adultà e già troppo grande per essere bambina! E' un'età in cui comincia a germogliare quel seme latente che è la tua essenza che ti accompagnerà per il resto del tuo percorso in questa vita! In quell'età mi sono amata e odiata, ribellata e sottomessa...ma la ricordo sempre con gioia, felicità e tenerezza per quella ragazzina che ero e, come è giusto che sia, non sarò mai più...e per tutte quelle scelte, a volte anche sbagliate, che mi hanno fatta diventare quella che sono oggi...di cui, tutto sommato sono fiera! Anch'io mi sono sentita e mi sento tutt'ora come Alice...e sono fiera anche di questo...perché Alice aveva il meraviglioso potere di sognare, e i sogni non devono essere abbandanati mai! Chi li abbandona comincia a morire...In fondo, credo ci sia una piccola Alice in tutti noi....per fortuna ;)!
    I tuoi post sono sempre molto belli e degni di riflessione!
    E grazie per il commento sul mio blog...per quello ti ho risposto lì!
    Un bacio

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  5. Sono sempre cos' vividi i tuoi racconti, come il fruscio di quel vento marino tra i capelli e quel rosso incerto ed orgoglioso sulle labbra. Un abbraccio a te magica strega e a quella ragazzina che corre ancora sulla battigia.
    ps. non rinuncerò mai al rossetto, anche a 100 anni, quel tocco di colore sarà il simbolo di una vita che vuole essere sempre.

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  6. Principe achab, "la giovane donna del racconto" ti è assolutamente grata di questo passaggio e della bontà del tuo commento.
    Alice, alias Marilena, rincorrendo il filo dei ricordi è tornata indietro nel tempo.
    Quando ancora il mare odorava di sale ed era di un azzurro incredibile, come solo gli occhi sognanti, ed incorrotti, di una piccola donna, sanno vedere.
    Un bacio marino, principe achab.
    Un bacio che sa di sale e di ricordi.
    Marilena

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  7. In quell'età mi sono amata e odiata, ribellata e sottomessa...ma la ricordo sempre con gioia, felicità e tenerezza per quella ragazzina che ero e, come è giusto che sia, non sarò mai più...e per tutte quelle scelte, a volte anche sbagliate, che mi hanno fatta diventare quella che sono oggi...di cui, tutto sommato sono fiera!

    Ho trovato davvero bello e significativo, questo passaggio nel tuo commento.
    La fierezza di "essere", Claudia, è una constatazione meravigliosa.
    Significa non rinnegare nulla di se stessi.
    Ma essere consapevoli. Maturi.
    Conservando, però, la capacità di sognare:
    il meraviglioso dono di Alice.
    Alice che, come giustamente tu affermi vive, per fortuna, in ognuno di noi.
    Grazie Claudia.
    Per questo commento.
    Per questo passaggio.
    E, soprattutto, per la tua testimonianza
    Un bacio
    Marilena
    P.S. - Chi smette di sognare, inizia a morire.
    Concordo pienamente con te.

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  8. I miei ricordi non sono sempre così vividi.
    Ne ho rimossi tanti, cancellando intere pagine del mio passato. Amnesia congenita......forse solo uno scappare :)
    Ma la mia adolescenza si, Lucy, la ricordo perfettamente.
    L'ho vissuta talmente tanto nel mio intimo che è rimasta tatuata nel fondo della mia anima.
    Mi capita talvolta di ritrovare nel riflesso della mia immagine allo specchio le vestigia di quella che un tempo ero.
    Trapela da sotto lo sguardo, scettico e disincantato, di me adulta.
    Le pieghe amare della bocca si distendono e Alice torna a sorridere.
    Un bacio, da parte di Alice, con le labbra impiastricciate di rossetto.
    Marilena
    P.S. - Il rossetto, Lucy, anche per me resta un feticcio irrinunciabile. E' stato, e rimarrà, il mio primo oggetto sacro. Insostituibile.

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