Depressione post feste qui nell'antro. Iggy è rinchiuso nel suo abitacolo, lo sento aggirarsi come un animale in trappola in cerca di un buco da cui poter evadere. Incessante la conta dei passi accompagnata dal biascichio, sommesso ed incomprensibile, delle sue nenie. Amaranta lo ha completamente disarmato e, per evitare che faccia e si faccia del male, gli ha perfino inibito l'uso del cucchiaio provvedendo lei, personalmente, a somministrargli i pasti. Ora più che mai ho empatia per Iggy, sta vivendo una fase distruttiva della sua vita, così come l'ho vissuta io. Il piccolo killer-salamandra è disperatamente solo, prigioniero nel perimetro circoscritto della sua tana e in quello inaccessibile di se stesso. Ho visto Amaranta piangere, lei che non piange mai e, per una volta tanto, è toccato a me essere, tra le due, quella decisa e di buon senso.
- Non morirà nessuno e nessuno andrà via di qui - Le ho detto cercando di dare alla mia voce un tono perentorio e convincente. Non sono affatto certa di esserci riuscita, io stessa ho una folle paura di una catastrofe imminente: l'autolesionismo di Iggy e le crisi respiratorie di mia madre.
- Non morirà nessuno e nessuno andrà via di qui - Continuo a ripetermelo come una nenia mentre percorro, come un tempo, lo stesso scampolo di pavimento contando i passi.
E fuori è inverno.
Un inverno vero, come non accadeva da tanto tempo.
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