Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 25 gennaio 2009

Dietro le quinte

Sono una persona schiva per natura, non amo stare al centro del palcoscenico, il mio posto è assolutamente dietro le quinte.
Timidezza endemica la mia, che m'impediva di parlare anche se avevo cose da dire o da contestare, perché il suono della mia voce avrebbe condotto gli sguardi su di me, ponendomi al centro dell'attenzione.
Oggi, con il trascorrere degli anni, un pò l'ho superata e riesco almeno a dire le mie opinioni anche se, ancora, continuo a preferire la penombra allo sfarzo delle luci.
Dietro il palcoscenico mi vedo come quella che scrive i testi, che veste gli attori, che arreda gli ambienti, che crea l'anima e l'atmosfera della storia.
Sono quindi molto più egocentrica e presuntuosa di quello che voglio mostrare?
No, sono solo un'appassionata della regia piuttosto che della recitazione.
Apporrei di preferenza la mia firma in calce ad un copione anzichè come prezioso autografo.
A 20 anni scrivevo testi per una band che suonava country metropolitano. Le performance del gruppo (che si avvaleva di molte cover e di qualche mia canzone) iniziavano sempre con la recita di una mia poesia dedicata a Benedetto Petrone, il giovane militante comunista ucciso nel 1977 da un gruppo di fascisti. Poesia piena di enfasi e di retorica, così come solo a 20 anni si può scrivere, ma sicuramente appassionata e rabbiosa, che veniva sempre recitata, con molto garbo, dalla cantante del gruppo. Poi, una sera, con un piccolo tranello mi hanno convinta a salire sul palco e così mi sono ritrovata davanti ad una immensa folla di una decina di persone, ed il gruppotto dei nostri roadies, parenti ed amici, che sempre ci seguivano per dare una mano a montare la strumentazione, per fare numero e stimolare l'applauso.
Ancora ricordo il battito fortissimo del mio cuore, il foglietto dei versi visibilmente tremolante tra le mie mani, e la mia timida voce, appena percettibile, irrompere da un microfono.
Non ho più ripetuto l'esperienza.
Non ce l'avrei fatta una seconda volta.
Ognuno di noi ha un suo posto privilegiato.
Il mio è dietro le quinte.
Ma se proprio dovessi scegliere un ruolo da interpretare ecco, mi piacerebbe quello di Cyrano di Bergerac.
Adoro quell'uomo ed il suo lungo naso e la precarietà della sua anima di spadaccino, scontrosa e tagliente, sempre un pò dolorante.
Incorruttibile nella sua passionalità.
Un uomo forte e timido, conscio del proprio coraggio ma consapevole della propria vulnerabilità.
Per questo inviolabile.
Marilena

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