Sono fortemente agitata stanotte, scomparso il sonno ho riacceso il computer e sto qui a sudare davanti al suo schermo in questa stanza senza correnti, preda del mio io, istintivo e assetato di giustizia e terribilmente incazzato nei miei confronti perchè, anche se sono sempre più stanca ed annoiata di dover ancora controribattere ad argomenti completamente sviscerati e che dovrebbero aver trovato una loro giusta accettazione e collocazione, sto ancora a giustificarmi e a chiedere scusa per non essere io come si vorrebbe che fossi.
Si è ridestata così la mia nevrosi latente, arginata nel suo straripare solo dall'ostinazione della mia ferrea volontà di non farmi trascinare nel vortice del ciclone dal mio io, istintivo e scalciante, assetato di un pò di giustizia.
Eppure ancora mi controllo (e senza l'aiuto dei farmaci, a volte, è davvero difficile), mi limito, medio e, la cosa peggiore di tutte, mi giustifico e chiedo scusa per essere io, ma dentro di me sento tutta l'ingiustizia per non essere accettata per come sono davvero e arrabbiata verso me stessa per sottostare, invece, a tutto questo.
E sono stanca, soprattutto, di dover essere quello che gli altri vogliano che io sia....e va bene non ho più il tono giusto e intuitivo che avevo nel passato e faccio fatica a volte nello spiegarmi ma anche tutto questo gran parlare mi annoia e mi sfinisce. Poi, di frequente, capita anche che faccia confusione, date ed eventi si mischiano o addirittura si cancellano nella mia testa, e compio sforzi assurdi per non farmi prendere dalla paranoia quando spesso mi accade di non ricordare nella sequenza esatta o, peggio, di non ricorare affatto. E' una tortura per me scavare nella mente e sentirmi incalzata e non saper addurre le giuste motivazioni perchè non ricordo più nell'ordine corretto e sono alla mercè delle parole e dei numeri e mi sento inchiodata ad un muro incapace di frasi vere, solo balbettii e scuse per quella che può sembrare omertà ma in realtà è solo devastazione mentale.
Tutto questo mi esaurisce, mi fa sentire sbagliata e inaffidabile, riacuisce le mie vecchie insicurezze e mi costringe a lottare per poter riaffermare la mia credibilità di essere umano e di donna i cui sentimenti vengono costantemente vivisezionati e scrupolosamente passati al microscopio e, infine, sottoposti ad' esame autoptico per accertarne la veridicità.
Poveri sentimenti straziati dal bisturi chirurgico e, in ultima analisi, neppure fino in fondo creduti!
Divento nevrotica e sento il respiro soffocarmi nella gola e vorrei urlare, come ho fatto un tempo, e non accettare più questa "infelicità" che mi viene sommistrata a piccole, ma letali dosi, eppure ancora testardamente mi ostino nel voler davvero credere a questa storia calpestando me stessa nel momento in cui, invece, sarebbe forse più opportuno dovermi perentoriamente impormi.
Nel corso degli anni e sulla mia pelle ho capito che prima ancora di amare bisognerebbe imparare ad essere felici di quello che si ha nel momento stesso in cui lo si ha e non a vivere con la paura folle che, un domani, tutto questo possa finire perchè è così che, inevitabilmente, si uccide l'amore.
Marilena
PS - Guardami, forse sono la persona più imperfetta di questo mondo ma sono sempre io, accettami, infine, per quella che sono.
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