Sempre più spesso m'assale il dubbio che il mondo di superficie non sia quello che appare ma, piuttosto, che la sua realtà sia occultata da una imponente scenografia di carton gesso, con magnificenza di stucchi di polistirolo.
Così mi muovo su questo palcoscenico illusorio con tutte le mie paure inespresse.
Paranoica.
Posso scrivere di queste trappole dell'intelletto, ma non parlarne.
Parlarne significherebbe facilitare l'accesso alla mia mente.
Consegnare la chiave del mio IO più recondito e permettere ad altri la discesa nel mio antro.
Una discesa verticale.
Perchè verticale è il mondo interiore che dalla base si protende verso l'alto, nella posizione di un corpo eretto.
La marionetta, affrancata dai fili del burattinaio, irreversibilmente cede accartocciandosi su se stessa.
Morta.
Senza quei fili che la mantengono eretta non ha vita, quindi, anche per una finzione d'anima c'è bisogno della verticalità.
L'anima è un' edera, prolifica ed ostinata, che radica dalle dita dei piedi e percorre, in frenetica ascesa, tutta l'intera struttura corporea per germogliare nel cratere della gola, nei pertugi delle narici e delle orecchie, ed espandersi, infine, nelle orbite degli occhi.
Ma non più in alto.
Perchè la calotta cranica costituisce ostruzione ermetica alle esigenze di un suo svettamento e così, rimanendone imprigionata potrebbe, alla fine, implodere.
Quindi, se noi partiamo dal basso, questa sua scalata verticale termina nelle cavità facciali, ma la sua sede ubicativa è negli intestini.
Gli intestini sono la nostra casa spirituale.
Anche se questo può apparire blasfemo.
L'anima rumina nei visceri e si nutre di feci.
Pesante e pessimista, dopo un pasto eccessivo.
Leggera e mistica, dopo lo svuotamento.
Dimentichiamoci del mito dell'anima residente nella cassa toracica, all'interno del cuore.
Muscolo troppo impegnato a pompare sangue ed ossigeno per garantire la sopravvivenza fisica del corpo, senza doversi sobbarcare anche l'onere di quella spirituale.
E non abita nemmeno in prossimità del cervello, come altri vorrebbero, sede della ragione e della consapevolezza.
Ermeticamente sigillato e, se troppo pressato, destinato ad implodere.
Ed eccolo allora fomentare paranoie e, in casi più estremi, follia.
Perchè non siamo pronti ad accettare l'ipotesi di un'anima borderline, ubicata nei visceri, in prossimità del ventre e dell'ano, più vicina al sesso che al cuore, munita di bocca e dita esplorative.
E questa ipotesi di anima è quanto di più meravigliosamente mistico io riesca ad immaginare.
Marilena
c'è una bellissima poesia di
RispondiEliminaSylvia Plath
che si abbina perfettamente al tuto scritto :
IO SONO VERTICALE
Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
né sono la beltà di un'aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero è immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia.
Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo più perfetto -
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me più naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.
Sai, Antoine, io non piango facilmente ma questa poesia mi ha commossa.
EliminaE' bella perchè contiene un'anima.
Ti ringrazio per avermela inviata perchè Sylvia Platt la conoscevo solo di nome e, così grazie a te, sono andata a spulciare in Wikipedia e ho percorso le tracce di una donna complessa che mi ha affascinato.
Di certo leggerò di lei.
Merci, associé ineffable, pour ce cadeau.
À bientôt
Marlene
Penso che il recitarsi — ch'è un ognuno — se lo porti addosso il suo teatro, a raccontarsi per potersi credere
RispondiEliminaPenso che una constatazione più vera di questa non possa esserci.
EliminaE mi piace molto.
Buon sabato, Andres
Beh... ho qualche difficoltà ad ammettere l'esistenza dell'anima (più di qualcuna, a dire il vero, cioè non so se esiste, ma se non esiste ci fa più bella figura). Ma devo ammettere che se dovessi collocarla da qualche parte, a pensarci bene hai proprio ragione, non c'è posto migliore delle viscere, le cavità interne che inglobano il tutto fuori.
RispondiEliminaLa verticalità, poi, è fuga leggera verso l'oltre.
(......cioè non so esiste, ma se non esiste ci fa più bella figura)
EliminaNeppure io, Giò, credo all'esistenza dell'anima, però non è possibile ignorarla, non scriverne, dal momento che pur si offre come illimitato, ed affascinante, argomento di scrittura.
La mia concezione dell'anima è molto "materialista", indissolubilmente legata, e condizionata, all'uomo e ai suoi stati di bisogno.
La propensione alla spiritualità, alla fine, è uno stato di grazia dipendente da tanti altri fattori molto meno spirituali.
Assolutamente mi piace quella tua immagine di "verticalità, una fuga leggera verso l'alto"
Così, faccio di questa tua frase "l'anima" del mio post.
Buon sabato, Giovanni
Mi piace questa visione dell'anima materialista e dialettica, come qualcosa cui possiamo attribuire certe pulsioni verso il soddisfacimento di bisogni, non esiste ma agisce... Splendido.
EliminaUn magnifico sabato anche a te Marilena!
Bella domanda/proposta ..... dove collochiamo l'anima, dobbiamo mettere ordine , trovarle una collocazione .... ma io sono randagia e temo che anche la mia anima lo sia, forse ha spaziato nel tempo prima e ora per un po' staziona in questo corpo /io vagando dal cervello ai piedi, dal cuore alle unghie dipinte, dalle viscere all'infinito. baci animosi ma sempre felini
RispondiEliminaLe anime irrequiete sono le più affascianti e, nonostante una loro difficile collocazione in una qualsivoglia regione del proprio essere, dal cervello ai piedi, si rivelano le più indomite, le più incorruttibili, le più umane.
EliminaE' quella irrequietezza che determina la loro propulsione verso l'infinito.
Baci di buona domenica :)
Intestino: cervello enterico...
RispondiEliminaMetasimpatico :))))))))
EliminaBaciotti
Sei geniale, Amaranta! Avevo sempre intuito che l'anima non può risiedere in un luogo nobile, come il cuore o il cervello, ma mai avrei pensato di collocarla tanto in basso.
RispondiEliminaInvece è proprio il suo posto, perchè è come un BLOB che si nutre di qualsiasi cosa, incapace di fare delle scelte,malleabile e corruttibile.
L'anima è pronta vendersi e, forse per questo, al suo controllo è addetto il diaframma che, con le sue contrazioni,le impedisce d'innalzarsi.
Cristiana
PS. Sto tornando alla normalità e quanto prima voglio aggiornarmi su Rebecca. Desideravo commentare 'Poesie stonate', ma non mi permette più di accedere al blog. Ne sai qualcosa? Grazie.
Ciao Cristiana, che piacere ritrovarti :)
EliminaTi ho lasciato tra gli scatoloni, poi residente in due case assollutamene all'opposto l'una dell'altra, ed ora eccoti qui a commentare questo mio post dove l'anima viene collocata negli sfinteri e......e dove altrimenti dovrebbe allocare?
La mia idea di anima è molto materiale, carnale direi, malleabile e corrutibile, proprio come tu sottolinei e sotto stretto controllo di quel diaframma/serratura che le impedisce d'involarsi.
Un'anima blob, così come tu magnificamente l'hai sintetizzata :)))
Riguardo al Blog di Eli credo sia in fase di ristrutturazione, vorrebbe apportarvi dei cambiamenti, rinnovarlo.
Vedremo che ne uscirà fuori.
Mia sorella è un'anima inquieta!