Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 25 marzo 2012

Le interazioni dell'amore (cap.9)


INSIDIE
A sua insaputa, e per tutto il tempo in cui Cristobal vi aveva soggiornato, un esercito invisibile, ma assolutamente motivato, si era disposto a rendere inaccessibile, e all'occorrenza fatale, il sentiero che conduceva al monastero di Nuestra Señora del Consuelo, i cui confini erano stati stabiliti da un rigagnolo di sangue, atto a far desistere chiunque dagli eccessi della curiosità, e i familiares dalle lusinghe della delazione.
Chi s'avvicinava al convento misteriosamente veniva inghiottito dal fitto della boscaglia, cosicché nacquero leggende di demoni ed arcangeli, di santi e di spettri che, nei secoli a venire, una romantica  mistificazione di quel mesto luogo dove vi trovavano solitario asilo gli uccelli pellegrini e programmata sepoltura gli animali più timidi, per cui tutta l'aria circoscritta odorava di putrefazione, anche se l'humus del disfacimento aveva reso oltremodo fertile quel territorio, sgargiante come una zolla amazzonica e lussureggiante come il giardino dell'Eden, ma inavvicinabile per i miasmi pestilenziali che l'avvolgevano in una velenosa cortina.
Ma se la boscaglia perimetrale del convento era destinata a mantenersi impenetrabile così non sarebbe stato nel destino di Angelica, consapevole che un eccesso di verità all'insidiosa domanda di Cristobal, "e per te chi sono?" (la risposta non era contemplata nei libri delle Sacre Scritture né in nessun altro che lei avesse letto, ma infine sovvenne che benissimo poteva celarsi tra i vocaboli peccaminosi che sua madre era avvezza a censurare, perché la parola amore, di certo, rientrava in questa specifica terminologia) sarebbe equivalsa ad un'apostasia.
Gli rispose col silenzio eloquente dei disperati, che Cristobal decifrò come la più appassionata delle ammissioni d'amore.

ANCORA INSIDIE
Duquesa - La vostra opera è compiuta e quindi vi consegno, come promesso, il salvacondotto che vi permetterà di arrivare a Palos de la Frontera dove siete atteso per imbarcarvi sulla Santa Maria, agli ordini del comandante Cristoforo Colombo. Non disdegnate il mio consiglio e lasciate la Spagna finché siete in tempo, Torquemada vi ha già condannato in contumacia e la vostra effige arderà presto sul rogo degli eretici, sulla collina più alta della penisola.
Cristobal - Dovreste pur prendere in considerazione l'ipotesi che io sia immune alle fiamme.
Duquesa -  Non siete un santo. Un santo non avrebbe mai sedotto una monaca. Siete solo un uomo molto abile ed insidioso. Forse perverso. Di sicuro meritate il rogo.
Cristobal - L'amore non è mai perverso, Duquesa, e questo il vostro Dio avrebbe dovuto predicarlo con più convincimento. Non apparteniamo alla stessa dottrina e me ne dolgo per voi.
Duquesa - In tutta la mia vita non ho mai disatteso la parola data. Per ottemperare alla sacralità di un impegno ho sacrificato le mie cose più preziose, perfino gli affetti, non ponetemi, vi prego, nella condizione di venir meno al mio obbligo nei vostri confronti. Per la salute della mia anima non ve lo potrei mai perdonare.

2 commenti:

  1. Un mondo di insiedie la fuori .... ma quelle più pericolose sonodentro di noi .......
    Un abbraccio serale marilena e un bacio

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  2. E' vero, le insidie più pericolose sono dentro di noi anche se, a volte, consideriamo insidia qualcosa che non è direttamente originata dal male o dal pecccato come, ad esempio, l'amore per uomo che, ovviamente, nel caso di Angelica appare come il più tremendo dei peccati.
    Ovviamente, Cristobal, assume il ruolo luciferino del perverso tentatore.

    Un bacio, Lucy
    Buon inizio settimana

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