Disprezzo profondamente coloro che, nelle loro prese di posizione, non si pongono mai dubbi.
Sono coloro che arrogantemente non si mettono mai in discussione, convinti di essere i paladini del vero.(Amaranta)
SULLA PARTIGIANERIA
Il fanatismo della partigianeria è quanto di più stupido ed ingiusto si possa mettere in campo.
Ci si schiera da una parte per convinzione personale, simpatia, tornaconto, arroganza.
Dar ragione a qualcuno solo su quel poco che di lui si conosce significa tacciare di bugia l'altra parte di cui, per'altro, assolutamente nulla si sà, tranne le cose affermate pubblicamente, scampoli di verità mai davvero completamente esplicati nella loro cruda interezza, perchè, chi pur come me è stato ingannato (per amore, per vigliaccheria, per una impossibilità di scelta, o semplicemente perchè è stato più comodo tenere i piedi in due scarpe, sicuramente una mancanza totale di assunzione di responsabilità) ha ancora un minimo di rispetto per chi ha condiviso, sia pur nella non chiarezza (non uso menzogna, ma forse sarebbe più appropriato) una lunga parte di vita.
Alla lunga, però, le bugie vengono a galla.
La mia storia......ce ne sono tante di storie come la mia, forse un giorno la racconterò, forse, quando non farà più così male parlarne, perchè è il momento del rancore questo, innanzitutto verso me stessa, per aver coinvolto nella farsa anche le persone a me vicine, sublimando un uomo al quale ho dato tutto, accettato tutto, messo da parte me stessa, anche in questo spazio, per avere in cambio solo bugie.
La partigianeria è gratuita e stupida quando non si conosce tutta la storia, soprattutto in quelle affermazioni perentorie, solenni, altisonanti, e che escludono una replica.
Si può essere il dirigente più bravo del mondo ma anche, ad esempio, il padre più oppressivo.
Il dipendente affermerà, e non a torto, che il tal dei tali è il più grande, onesto, meritevole dirigente del mondo, ma questo non gli permetterà di dare del bugiardo al figlio del suo capo quando obietterà che è, nel privato, un padre castrante.
Il giudizio favorevole del sottoposto scaturisce in base alla sua conoscenza circoscritta nell'ambito del lavoro per cui i comportamenti, e le azioni del suo capo, saranno sicuramente conformi all'etica richiesta e alla diligenza con cui svolge la sua mansione.
Ma basta questo a renderci certi dell'infondatezza delle accuse del figlio?
Si può benissimo essere un bravo dirigente ed un pessimo padre.
Eppure abbiamo visto intere comunità in preda al fanatismo di parte difendere a spada tratta gli stupratori solo perchè "è risaputo che sono bravi ragazzi, di sicuro è lei che c'è stata, che li ha provocati".
GIANO E LA PULZELLA
Nella vita si cerca sempre di mostrare la parte migliore di noi, quella che ci fa sembrare persone degne della massima stima e fiducia, dando mostra d'intelligenza, coerenza e buon senso.
Traduciamo il tutto in un blog, tanti post affascinanti, coinvolgenti, veri per alcuni aspetti, incoerenti per altri.
Ma ovviamente chi legge non può sapere, o conoscere solo una verità parziale, e l'idea che prevale è quella di un profilo affidabile, solido, razionale.
Leggiamo i post ed applaudiamo.
Magari c'è anche una piccola coorte di spasimanti, gelose che tale fortuna sia toccata a me.
Di sicuro ce n'è una molto motivata perché spera in un tornaconto, bugiarda ella stessa, di quei tipi che ti salmodiano, ti dicono brava e bella, e poi...scopri che anche lì ci sono state solo bugie e forse qualche intrigo, ed eccola che imperversa nel suo blog con grandi proclami d'amore e profferte, ed in quello di lui, bacchettando, redarguendo, ergendosi a tenace paladina, custode della virtù conclamata dell'autore, detentore di pregi assoluti (ma come fa a conoscerlo così intimamente?) che mai deve essere messo in dubbio, che son sicura che seppur le mostrassi i lividi e le cicatrici (e quelle dell'anima ahimè, non sono visibili), affermerebbe, con convinzione, che me le sono procurate ad arte.
Mentre fuori dallo spazio pubblico del blog, nel privato, arrivavano invece i veti, le scenate insensate di gelosia, la prevaricazione psicologica, il devastamento della mente, l'annientamento della persona, non in senso fisico, ma mentale.
E' lo stesso autore che scrive post bellissimi sull'amore, sulla libertà di pensiero, sulle donne.
E' una follia imposta e da me accettata in nome di quel sentimento che però diventa sempre più piccolo, sempre più cattivo, mentre scompare il bello che all'inizio mi ha incantato.
Intanto Giano mostra una biografia meravigliosa di se stesso, ed è forse quello che vorrebbe essere, o come crede di essere, e le bugie, le verità nascoste, e la pressione psicologica che m'annienta, a cui soggiaccio per amore di pace, per avere respiro, perché pretende il massimo dando il minimo, o negandolo del tutto, confondendosi e confondendo il reale con bugie, amnesie, riscontri che non tornano, prigioniero di un mondo virtuale, avvolto nella nebbia, (i nomi che ci accompagnano contengono spesso una loro verità di fondo) dove di reale, per me, c'è solo un numero di cellulare.
In tutto questo tempo ho assolto tutti i doveri di una moglie senza, però, nessun diritto.
A TU PER TU
In tutti questi anni non ho conosciuto nessuno che faccia parte della tua vita, mentre tu di me conosci tutto, tanto tempo fa sei entrato a casa mia e hai constato con mano che la mia storia era vera, vera la mia solitudine e le mie difficoltà, vera la separazione con mio marito, vero il mio amore e la mia predisposizione a trasformarlo in futuro.
Sei entrato anche nella vita di mio figlio, e della mia famiglia, e degli amici, spalancate tutte le porte, ed io...nessuno del tuo mondo, nessuna faccia, nessuna voce.
Solo un numero di cellulare.
Verità nascoste, o che non si possono mostrare e di cui io devo rimanerne fuori, la donna segreta, quella che si esalta nei post ma si umilia nel privato, che si tiene a bada con false storielle fino a quando emergono nella loro insensatezza, mentre invece, la mia onestà ti ha spalancato da subito le porte della mia casa, dei miei affetti e del mio mondo.
Quello vero, e non virtuale.
Persone reali, con nomi, visi, e storie.
Io l'ho nutrito in tutti i sensi, questo amore, soprattutto con la verità
Per questo me la prendo con i crociati, e le pulzelle, pronte a sfoderare le lame per difendere verità, ed onestà, che non sempre sono così come appaiono.
Chissà, forse, un giorno metterai un po' d'ordine nella confusione dei tuoi mondi e mi racconterai la verità della tua vita, che non riaprirà la storia ma, almeno, darà un senso a questi tempestosi dodici anni.
Io stessa, diventerò allora, la tua prima consapevole partigiana
Marilena
Letto, confermato e sottoscritto senza modifica alcuna.
RispondiEliminaElisena
P.S.: x tutti gli effetti di legge, una copia conforme dovrebbe esser richiesta, letta e pubblicata x mera GIUSTIZIA da ki come Sciacalla ha sfruttato il dolore altrui e da ki come MARTIRE indiscusso s'è gongolato soddisfatto negli apprezzamenti delineati dalla sola circostanzialità di conoscenza, gratificandosi ad un livello al quale non potrà mai accedere per l'unico motivo che i gradini che lo compongono sono fatti di verità!
@ LE VARIE JENE
Amo mia sorella e conosco il suo passato così come vivo il suo presente. Conosco personalmente Giano Bifronte o almeno credevo di conoscerlo, e ho voluto bene anke a lui.
Non conosco se non virtualmente l'incrocio donna serpe/sciacalla alla quale con tutta me stessa ho donato amicizia, stima e rispetto mentre lei meritava solo disprezzo per il suo doppio gioco!
Di persone così è pieno il mondo, Eli, Blogosphere non ne fa eccezione.
RispondiEliminaA lui ho voluto davvero bene, e tu lo sai, sono passata sopra i miei principi e sopra il buon senso......non è l'amore dato che mi pesa, ma la moneta delle bugie reiterate con la quale sono stata ripagata.
Non conosco l'indifferenza, Eli, per me tutto ha un sentimento: l'amore, l'odio, il rancore, la simpatia, la rabbia.
Non sarò mai una "persona superiore" ma, di sicuro, migliore, di chi aspetta, come un avvoltoio, di banchettare con le briciole.
Molti mi giudicheranno stupida, debole, ma non lo sono.
Ho creduto fino in fondo a questa storia.
Mi sono arresa solo quando le bugie, ormai, erano diventate un oltragio.