Sto iniziando a perdere fiducia nell'efficacia farmacologia del Lexotan, col qual dovrei tenere sotto controllo la mia emotività e che, invece, pare non sortisca l'effetto dovuto.
Se aumento la dose cado in uno stato catatonico, così devo contribuire a controllare la mia aggressività latente accentuata dal caldo feroce di questi giorni, e dalla fatica fisica del mio lavoro.
L'immenso Ministero è pressochè deserto.
Ma quanto durano le ferie per i ministeriali?
Tranne qualche segreteria sempre aperta non c'è traccia di attività umana, tant'è che gli uffici sono tutti chiusi: niente pulizia stanze.
I pochissimi impiegati che sono costretti a timbrare il cartellino oziano vicino alle macchinette del caffè, fanno salotto in ufficio stravaccati sulle sedie, con l'aria condizionata all'ennesima potenza, raccontandosi delle ferie appena trascorse e spettegolando sui colleghi assenti.
Fa troppo caldo per passeggiare in cortile altrimenti lì avrei trovati lì, riuniti a gruppetti, che si scambiano facezie o conversano al cellulare.
Il bar è chiuso, altro luogo di ritrovo, dove molti ci vivono dentro.
Nelle macchinette che erogano le bevande (quando le erogano e non ti fottono i soldi) non è rimasto nulla: in ferie anche chi rifornisce.
Per questo i corridoi, contrariamente al solito, sono deserti.
Il fresco è negli uffici, davanti al computer in esplorazione su Internet o, conversando amabilmente con il collega venuto a trovarti.
Proprio così.
Si scambiano visite di cortesia.
Quant'è lo stipendio di un impiegato ministeriale?
Le poche impiegate rimaste svolazzano nei loro vestitini estivi, alcune sono addirittura in versione mare.
Qualcuno si è portato dietro anche i figli.
C'incrociamo nei corridoi.
Nemmeno un buongiorno.
Siamo fantasmi che s'ignorano.
In realtà il fantasma sono io perchè il camice che indosso mi rende invisibile, oltrechè farmi sudare in maniera spropositata (stoffaccia sintetica).
Sotto al camice sono completamente vestita: canotta, pantaloni, calzini e scarpe da lavoro ( zoccoli di gomma che hanno il potere di tenere umidi i piedi d'estate e d'inverno).
Dopo un'ora di lavoro trasudo acqua e maledizioni.
Dicono che d'estate si lavora di meno.
Dove?
Gli uffici sono chiusi quindi si fanno gli sgrossi: bagni, scale ed archivi.
D'estate tutti i piani, nel Ministero sono micidiali ma i pianoterra, e i sottotetto, sono i peggiori.
Quarto piano, proprio nei sottotetti, temperatura percepita oltre i 40°, le mani lessate dai guanti (robaccia anche questa, che le aziende, per quel che riguarda i lavoratori, risparmiano su tutto), lavaggio delle maioliche e delle porte e delle finestre dei bagni.
Finestroni alti, solo semiaperti, da cui non trapela un filo d'aria.
Bagni immensi, costruiti con i criteri delle vecchie architetture, metri quadrati di mattonelle e di pavimentazione che non servono a nulla, ma che vanno puliti.
Ce n'è uno costruito tutto in nero, non so in che materiale, so solo che ti ci spacchi le mani per pulirlo ma rimane sempre macchiato di acqua e di schiuma di sapone.
Quale mente bislacca può aver progettato una cosa così insensata?
Quanto sarà costato?
Dopo un pò che indosso i guanti di gomma le mie mani spurgano acqua ed odorano di camposanto, lo stesso profumo dei fiori che marciscono.
Devo sfilarmi i guanti e metterli al rovescio, lasciarli un attimo asciugare.
Lavo in continuazione le mani.
Mi sembra che odorino sempre di detersivo, oltre ad essere ormai molto sciupate
Le poche volte che non sono a contatto con l'acqua le proteggo con guanti di cotone che, con questo caldo, sortiscono lo stesso effetto di quelli di lana, che compro a mie spese, e con grande frequenza, per la facilità con cui si bucano, perchè la ditta non ne fornisce.
Il trucco si scioglie, i capelli, nonostante siano legati, sono subito sporchi del mio sudore e della polvere ministeriale che assale, aggressiva, da ogni angolo.
Oggi si prevede un'altra giornata di caldo torrido.
Il primo impiegato che s'azzarda a lamentarsi di questo giuro che lo azzanno.
CONSIDERAZIONI FINALI
- Quanto guadagna un ministeriale?
Di preciso non lo so, ma so quanto guadagno io: 545 Euro.
Se fai un part time puoi trovarti un altro lavoro, in regola se sei fortunato, in nero, per i più.
Conciliare due posti lavorativi, entrambi in regola, non è facile, per le ferie e per i permessi, accordati magari da una parte e negati dall'altra.
Conciliare due posti lavorativi, uno in regola e l'altro in nero, è altrettanto difficile, perchè mentre quello in regola ti riconose la malattia e le ferie, quello in nero, no.
- Di cosa si lamentano i ministeriali?
Quando chiudono le scuole, e non hanno nessuno a cui lasciarli, si portano dietro i figli, in barba a qualsiasi regolamento, io, invece, se avessi un bambino piccolo dovrei pagarmi, con il mio esiguo stipendio, anche una baby sitter.
- Percepiscono i ticket restaurant, mentre noi non abbiamo diritto a nulla, e chi fa orario lungo deve portarsi il pranzo da casa.
- Usufruiscono di convenzioni specialistiche, io ho la mutua che per avere l'esenzione tiket per la tiroide ho dovuto aspettare un anno preciso dal momento della richiesta e, nel frattempo, pagarmi sempre, con il mio esiguo stipendio, visite ed analisi. Tutti quelli che fanno il lavoro delle pulizie hanno problemi seri alla schiena, alle articolazioni, oltreché ammalarsi spesso a causa degli sbalzi di temperatura perché si passa, ad esempio, in inverno, dal surriscaldamento degli uffici al freddo delle portinerie o dei cortili mentre, d'estate, lo sbalzo è dall'afa dei corridoi, e delle scale, all'aria condizionata degli uffici, spesso gestita in maniera scriteriata.
- So solo che questi potevano, o forse possono ancora, andarsene a fare la spesa, dal parrucchiere, a fare shopping, durante l'orario di lavoro, mentre noi abbiamo i controlli e dobbiamo dare spiegazioni anche quando si va in bagno.
- Ritorno al primo quesito:
Quanto guadagna un ministeriale?
Sicuramente il triplo del mio stipendio, senza doversi spaccare la schiena e sporcarsi le mani.
Per concludere, a questi signori, impiegati del ministero, che si lamentano, farei fare un paio di mesi della mia vita e col mio stipendio: soltanto un paio di mesi, sono sicura che ci penserebero due volte prima di lagnarsi anche solo del troppo caldo.
Marilena
P.S. - Io stessa sono ascrivibile alle categorie dei fortunati perchè ho comunque un contratto regolare comprensivo di tutte le spettanze quali la malattia, la maternità e le ferie, ma penso a chi lavora full time percependo stipendi da part time, a chi è costretto a firmare una busta paga in cui si dichiara uno stipendio ma, in realtà, se ne percepisce solo una parte, a chi ha i contratti atipici, a chi lavora in nero, e a chi un lavoro non ce l'ha.
Ti metto subito al corrente su quanto guadagna un impiegato dello stato, cioè io: 1380 euro al mese, impiegato di quinto livello. A Dicembre aggiungi la tredicesima, 1000 auro, decurtata dalle tasse che noi lavoratori dipendenti paghiamo sempre e giustamente.
RispondiEliminaMa l'immagine che hai dato di noi non mi piace ( scusa ma è così).
Mia moglie è stata licenziata perchè il negozio ha chiuso i battenti, ho un figlio di 12 anni e un affitto da pagare. Come vedi non siamo così privilegiati e come me quasi tutti.
Sul lavoro l'impegno c'è e tutto dipende dal dirigente, se è uno che se ne sbatte anche il reparto ne risente, un po' come da tutte le parti, da noi si lavora e si misura l'efficienza con dei parametri che non sto qui ad elencarti ma che ne siamo tutti al corrente.
Quello che mi permetto di contestare è sempre questo atteggiamento di vedere gli statali come dei privilegiati e intanto il governo ne sguazza e il popolo ci addita come la causa di tutti i mali. Ma il marcio non è di chi dirige, di chi governa, di chi,tramime mazzette, si arricchisce?
Gerardo
Hai ragione, Gerardo, quando scrivi che il marcio è in chi dirige, ma il quadro antipatico che io ho descritto è quello che io vedo dove lavoro, non ho aggiunto nulla di più, nulla di meno.
RispondiEliminaI ministeriali non sono il male del mondo, ed il mio discorso generalizzato andrebbe fatto chiaramente con dei distinguo, e che non è giusto fare di un erba un fascio ne convengo con te, ma credimi il sistema generale è quello che io ho descritto, se non di una categoria ricca sicuramente garantita e che ha goduto, o gode, di alcuni privilegi.
Che il malfunzionamento sia colpa dei dirigenti non c'è dubbio, ma la gran massa ne ha adottato gli stessi metodi che, a lungo andare, sono diventati costume, pratica quotidiana, menefreghismo.
Ti chiedo scusa per il tono duro, non ce l'ho con te e non sono così supponente da dirti che conosco lo schema meritocratico che vige all'interno del sistema ministeriale, ma la realtà è che funziona così e, troppo spesso ci si scorda che il lavoro è anche un dovere oltrechè un diritto.
Un rispetto per se stessi e per chi il privilegio di un lavoro non ce l'ha.
1.380 euro non sono molti, hai ragione, ma sono molti di più per chi ne guadagna meno di 700 per lo stesso orario di lavoro o per chi è costretto ad arrabbattarsi tra tanti lavori per avvicinarsi ad una cifra del genere.
Anche la possibilità di avere un solo lavoro che garantisca uno stipendio, anche se a malapena accettabile, è diventato un privilegio.
Mi spiace sinceramente che tua moglie abbia perduto il lavoro, sò quanto è difficile andare avanti con un solo stipendio......
Magari, Gerardo, non concorderemo sul modo di vedere il mondo ministeriale ma la mia solidarietà è sincera.
In bocca al lupo :)
Marilena
P.S. - Anche i poveri non sono tutti poveri allo stesso modo.
Ciò che mi ha maggiormente colpito in questo Tuo scritto, è il comportamento degli impiegati nei confronti di chi svolge un compito importantissimo, quale le pulizie dell'ambiente in cui sono obbligati a vivere gran parte della loro giornata.
RispondiElimina"Ci incontriamo nei corridoi, nemmeno un buongiorno, siamo fantasmi...", rispecchia la civiltà di una Nazione, che tale non è mai stata tanto pecca di arroganza nella convinzione che ogni singolo vale qualcosa in più o in meno rispetto al lavoro che svolge.
Inoltre, da quando vivo in Italia, continuo a chiedermi come mai gli addetti alle pulizie sono ancora obbligati a usare metodi medievali quando, già dagli anni '70, nei Paesi oltre alpi usano macchine industriali lavasciuga, che oltre a pulire perfettamente e in meno tempo, disinfettano e salvaguardano la salute di tutti, particolarmete di chi svolge il lavoro. Che popolo strampalato e senza logica siamo, credenti per caso e convenienza, tutti pronti a prendercela con il più debole e mai pronti ad unirci in forza per prendere a calci chi grazie a questo sistema fa il bagno nell'oro.
Brava Marlène, il Tuo scritto è importante perchè, credimi, rispecchia molti ambienti lavorativi, non solo quelli ministeriali, in una Italia caduta nel degrado più vergognoso, dove onestà, lealtà e dignità per molti, moltissimi, sono un eufemismo.
Un abbraccio.
Le ditte risparmino su tutto, Francy, dall'abbigliamento (robaccia, credimi)ai materiali (detersivi, pezze, moci)agli strumenti (carreli, maccchinari vari), tutto viene svolto per lo più a mano.
RispondiEliminaGli sgrossi si fanno con le braccia e, fino a qualche tempo fa, con grande impiego di acidi.
Siamo nel medioevo, è vero.
I macchinari, quando ce ne sono (perchè una ditta che lavora in un posto così grande dovrebbe averne, ma non è così, per di più malfunzionanti, quando ce ne sono e non ce ne sono, credimi)
E' tutto manuale ed il manuale non sempre è garanzia di pulizia.
Io non volevo prendermela in particolare con i ministeriali (mi scuso ancora con Gerardo)ma io ho descritto quello che vedo nel mio determinato ambito lavorativo, ma ce n'è anche per i miei colleghi, gli addetti alle pulizie.
Con questa nuova etichetta, infatti, voglio raccontare ciò che accade nel ventre di una delle tante "Moby Dick",le balene ministeriali, dove la regola è l'assoluta incoerenza, il cattivo esempio e lo spreco, in barba a ciò che viene raccontato nei TG e promosso dalle campagne "pubblicità e progresso" indette dagli stessi ministeri.
Per quanto riguarda i comportamenti di alcuni, è ovvio, non di tutti, ti dico solo che c'è gente che preferisce farsi le scale a piedi piuttosto che prendere l'ascensore con chi ha il carrello, che il camice rende veramente invisibili, ti spersonalizza, ti rende simile ad un arredo o a qualcosa che fa parte di quell'ambito, tant'è che vige, spessimo, la brutta consuetudine di trattare i lavoratori delle pulizie come camerieri personali.
Qualcuno, Francoise, penserà che esagero, ma non è così.
Qualcuno si risentirà di qusto scritto, pensando ecco la solita frustrata che la butta giù dura contro la classe impiegatizia......è questo, invece, il problema, che la classe impiegatizia non vede oltre se stessa in una totale amnesia di memoria storica del lavoro.
Le disuguaglianze di vita, e di trattamento lavorativo, tra i ceti, le tocchi con mano.
Così evidenti e che fanno incazzare.
Continuerò a scrivere con questa etichetta, raccontando la mia esperienza quotidiana, le mostruosità ed i paradossi che, ovvio, non sono colpa dei singoli, ma di tutto quel sistema che comunque noi supportiamo con il silenzio, l'adeguamento ed i piccoli tornaconto personali.
Un bacio, Francoise, e grazie
Marlene