Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 13 luglio 2011

Un giorno nuovo



E' un giorno nuovo, questo, in cui riprendo a scrivere, dopo tanto tempo, il mio diario.
Se non fosse sorto questo giorno  nuovo, forse, non avrei più trovato il coraggio di scrivere di me, che poi  lo scrivere della mia vita è come raccontare una storia, ed è questo il motivo unico per cui si tiene un diario.
Scrivere un diario è fondamentalmente semplice: si narra di un evento, si palesa un pensiero o un dubbio, si racconta uno stato d'animo, ci si analizza, ci si disegna.
Scrivere un diario è solo apparentemente semplice, perché consiste nel rivelare le nostre verità, i nostri punti di vista, le nostre congetture che, però, così apertamente espresse, possono creare malumori, risentimenti, ricatti psicologici da parte del nostro entourage privato, pronto a ricordarci che c'è sempre un limite alla verità.
Più onestamente, aggiungo io, alla versione delle nostra verità.
Ma un diario è scritto proprio per mostrare quelle nostre verità che possono essere discordanti con tutto il coro delle altre verità.  Ed anche nel coro, sono sicura, non troveremo due verità uguali al cento per cento.
Ma in questo giorno nuovo il coro è silenzioso, o meglio, io non l'ascolto.
Che poi, il coro, è composto da quelle voci più determinate, più motivate, ad insinuarsi negli strati più vulnerabili di me stessa.
Ed il leit motiv è sempre lo stesso: fai attenzione a ciò che scrivi, rischi di sputtanarci e di sputtanarti.
Perché è questo il rischio della verità: lo sputtanamento.
Ma non è principio di nessuna verità lo sputtanamento, piuttosto, un suo effetto collaterale.
I panni sporchi si lavano in famiglia in modo che, verità e menzogne, trattate con lo stesso candeggiante, risultino pressoché indistinguibili.
Questo è uno di quei ferrei principi etici a cui la stragrande maggioranza di noi si attiene: l'onorabilità della famiglia, come quella di un clan, strettamente connessa alla nostra stessa onorabilità c'impedisce di denunciare, perché chi infrange le regole è un detrattore.
Così, su questa etica mafiosa, spessissimo si basa la nostra coscienza e, quando si tenta d'infrangere questa morale, si viene messi al bando. E, noi stessi, ci sentiamo, poi, in colpa.
La voce del sangue e degli affetti. E dell'onore.

Ma questo è un giorno nuovo e da qui riprendo il filo interrotto del racconto di me stessa.
Lo riprendo da persona libera di gestire in piena autonomia la propria vita ed i propri pensieri, definitivamente affrancata da quell'oppressione psicologica che ha cercato di schiacciarmi, di annullarmi, e a cui io mi sono passivamente assoggettata.
Ma questo è un giorno nuovo, pieno delle mie verità, perché nato sulla concretezza della mia ritrovata emancipazione.

Il sole inonda di luce il mio terrazzo: la portulaca ha dischiuso i suoi petali alla luce.
Decine di piccole bocche arancioni spalancate ad affermare la loro unica verità.

14 commenti:

  1. Devi fare di ogni giorno un giorno nuovo....facile a dirsi. Ma in questa tua pagina di diario traspare un soffio di libertà recuparata da un assoggettamento privato d'ogni fiducia, d'ogni comprensione dell'essere se stessi.
    Non è la verità ke fa male o le tante verità, ma le considerazioni ke possono trarne gli altri e questa è la più grande e meschina paura dell'uomo. Nascondersi, privarsi al fine del pubblico giudizio del quale io, sinceramente, alla luce del sole e sotto ogni aspetto di vita me ne frego, rispettando morale e quant'altro di ognuno ma mettendo in primis ciò ke per me stessa è libertà, senza sconfinare nell'altrui proprietà!
    Un bacio e un abbraccio ke ti spinga ad andare avanti alla ricerca di stessa e soprattutto a non rinunciare mai alla tua libera interiorità, non saresti Marilena!
    TVB.
    Elisena

    RispondiElimina
  2. Grazie, Eli, per il tuo sostegno.
    Questo scritto è per me più un ragionamento teso a rafforzare questa mia definitiva scelta.
    Si può consapevolmete accettare, come io ho fatto, la stortura di una storia ma non essere masochisti fino al punto di non ritrono.
    Mettermi in gioco l'ho fatto, accettando anche l'inaccettabile, e questo lo voglio vedere come un segno di forza e non di debolezza.
    Rinunciare ad essere fino in fondo se stessi, alle proprie opinioni, alla propria libertà di pensiero, censurarsi continuamente, limitarsi ad essere un ombra condiscendente, per amore di quiete, per non scatenare la tempesta no, non è più possibile.
    I miei anni migliori li ho persi dietro due immensi fallimenti, in entrambi i quali ho investito tutte le mie energie e tutti i miei sentimenti.
    Non mi fregherà più nessuno, Eli, perchè non c'è nessun prezzo alla libertà esistenziale.
    Soprattutto se il sacrificio di quella libertà ha avuto contraccambio un sacco di bugie.
    Un bacio
    Grazie della tua vicinanza e sincerità
    Tvb anch'io
    Marilena

    RispondiElimina
  3. non sono più riuscita a tenere un diario da quando avevo 14 anni e mi vergogno mortalmente anche a rileggere quelli che tenevo allora! sono contenta di ritrovarti inondata di luce, devo finire di leggere i capitoli della tua ultima storia, tornerò presto dalla mia amica libera! baci

    RispondiElimina
  4. Dopo tanto tempo, riscrivo timidamente un mio pensiero ad un tuo post, carissima Marilena
    Ho sempre continuato a leggere i tuoi racconti, forse , a volte con superficialità. ergo senza essere all'altezza di commentare.
    In questo diario ci trovo molto di me stessa...meno che nella parte finale.
    Le convenzioni sociali uccidono,a volte, più di uno colpo di pistola e sono peggio di un coltello conficcato nella carne, perchè entrano silenziose e di impossessano della libertà dell'individuo, delle sue azioni e orientano i comportamenti, le scelte e tutto quello che non vorremmo fare o che faremmo diversamente.
    Essere se stessi non è per niente facile, come non è facile esserlo al 200%,soprattutto quando si è autocoscienti e autoconsapevoli di queste condizioni o, quando, la scelta al bivio non ci consente di "svincolare" liberamente.
    la LIBERTA', forse non saprò mai che sapore veramente abbia l'essenza nuda di questo termine.
    Sono felice per te, per questo tuo giorno nuovo e la ritrovata forza interiore.
    Un bacio! Miriam

    RispondiElimina
  5. La verità di un racconto esiste?
    O esiste solo il punto di vista di un racconto?
    La verità unica......Darth Vader è il padre di Luke Skywalker!

    RispondiElimina
  6. Io, invece, Ady, d'adolescente non ricordo di aver tenuto mai un diario. Ma adoro questo genere di scrittura. Diari e carteggi.
    Ovviamente se il diario non assume la connotazione noiosa di una lista di cose fatte o da fare :)
    Grazie, Ady, spero di recuperare anch'io un pò di tempo per tornare a visitare i blog amici.
    Un bacio
    Grazie davvero
    Marilena

    RispondiElimina
  7. Ciao Marilena,quello che scrivi è motivato da una tua forza interiore,una scelta non facile esporsi in questo modo,ma dimostra che sei una presenza reale,alle volte serve essere così anche se il rischio è presente e grande ma chi non rischia uccide la propria libertà interiore,un giorno nuovo,è tutto quello che ti auguro di recuperare e tenerlo dentro per un nuovo percorso senza più inganni e con una luce di rinnovamento.
    Le tue parole mi hanno toccato dentro come un assoluta verità,ci si dimentica quello che veramente serve,alle volte è poco quello di cui si ha bisogno.
    Mi scuso se alle volte quando entro da te non commento i tuoi testi come meritano ma questo è un periodo di notevole disagio interiore e cambiamento.
    Il tuo commento da me era bellissimo e anche quello da Elisena,parole che mi hanno reso la giornata migliore quando li ho letti,grazie.
    Buona giornata cara amica.
    Un bacio.

    RispondiElimina
  8. Micia sono stanchissima in questi giorni, e tu meriti una lettura attenta, nel week rimedio leggendoti attentamente, ma intanto volevo lasciarti un miagolio affettuoso. Un bacio

    RispondiElimina
  9. Ci sono situazioni, cara Miryam, come dici tu che non ci consentono di svincolare liberamente alla scelta di un bivio. Sono situazioni imposte, presumo, da problematiche di rilievo, nelle quali, magari, non si presenta neppure una vera scelta. Ma io a questa libertà ho rinunciato per arginare l'insicurezza di un'altra persona che vedeva e creava fantasmi anche nella realtà più limpida e concreta (quella mia) e, al contempo, mi trascinava in un mondo fittizio, provvissorio, dove nulla, invece, c'era di concreto, tranne le bugie (quelle sì, erano vere).
    L'umiliazione psicologica dell'ennessima balla......eppure, Miryam, nonostante tutto ho scritto questo post con un senso di colpa immane pur sapendo di scrivere solo la verità perchè la verità può far incredibilmente male anche a chi la scrive.
    Ho cercato fino alla fine di non arrivare a questo punto estremo dando infinite possibilità di presa di coscienza, chiedendo solo di lasciarmi vivere le mie emozioni ed i miei entusiasmi, senza stupidi, ed immotivati condizionamenti, e di ripristinare, una volta per tutte, una verità credibile per quello che riguarda tutto il resto.
    Il mio giorno nuovo, Miryam, non è il giorno più felice della mia vita, ma un incipit, uno sprone, dovevo pur darlo, e ho cercato di farlo con questo post.
    Un bacio, Miryam, e grazie di esserci
    Marilena
    P.S. - Di cosa ti scusi? Sono latitante anch'io da molti blog che ho sempre seguito con piacere, ma nel presente non ho lo stato d'animo giusto per commentare.
    Sò di cosa parli quando scrivi:
    LIBERTA', forse non saprò mai che sapore abbia l'essenza nuda di questo termine.
    Io per avere questa libertà, Miryam, e non farmi prevaricare dal sentimento, mi sono posta nella condizione di non poter tornare più sui miei passi, come ho fatto già, infinite volte, ed invano, nel passato.
    Perchè la libertà, infine, è davvero una dura conquista, assolutamente non facile.

    RispondiElimina
  10. Ciao, Rigenrato, io non sono una fan della verità unica, sono piuttosto una relativista, penso che la verità abbia molte sfaccettature, e non sono neppure una fanatica assertrice della verità a tutti i costi (ci sono verità inutili da svelare, altre, che è opportuno tacere) ma non svelare, o tacere, non significa modificare, trasformare, far diventare in qualcos'altro.

    In un racconto, poi, neppure si pone il problema: l'affascinante confine tra il reale ed il fantastico.
    Tu chiedi:

    La verità di un racconto esiste?
    O esiste solo il punto di vista di un racconto?

    La verità del racconto esiste in base al punto di vista dello scrittore.

    Grazie davvero, Rigenerato, di questo commento
    A presto
    Marilena

    RispondiElimina
  11. ......ci si dimentica quello che veramente serve, alle volte è poco quello di cui si ha bisogno.

    Quanta verità c'è in queste parole, Massimo!
    Alla somma dei fatti si ha veramente bisogno, nella vita, di poche cose essenziali, ma irrinunciabili quali, ad esempio, la verità, ed il rispetto che questa comporta verso le persone, la loro storia, la loro vita.
    La verità e la realtà.
    Non si può vivere in un castello fatto di parole ed intenti, anche se le parole sono belle ma gli intenti......gli intenti che non diventerrano mai progetto vero, realtà.
    La verità ad personam va bene in un racconto dove lo scrittore plasma l'anima e l'intelletto dei suoi proptagonisti e li colloca in realtà costruite appositamente per la funzionalità del racconto, ma non si può fare nella vita reale con le persone vere, con la loro vita ed i loro sentimenti.
    E la loro dignità.
    Le verità ad personam non sempre nascono col fine di nuocere, ma poi, inevitabilmente, è ciò che accade.
    Si vive alla fine in una finzione, indistinguibile dalla realtà, sia per chi subisce, sia per chi determina.
    La confusione tra il virtuale ed il reale......appartiene molto più al mondo di superficie che a Blogosphere:)
    Non devi scusarti di nulla, Massimo, è un periodo di grande stanchezza anche per me, e di disagio esistenziale.
    Faccio di nuovo i conti con l'insonnia che mi mantiene in uno stato di abbrutimento mentale, per cui non riesco a fare nulla nel tempo tolto al sonno.
    Ma grazie di tutto, davvero, delle tue parole, soprattutto.
    Un bacio
    Marilena

    RispondiElimina
  12. Lucy, non ti preoccupare quello che conta è l'empatia e non un mancato commento.
    La stanchezza......la capisco.
    E' quella che ha assalito anche me in questo periodo e che non riesco a vincere.
    Stanchezza, apatia, indifferenza......ho scoperto un altro plagio e non ho neppure fatto storie, nemmeno un post di denuncia, questo la dice lunga sulla mia stanchezza :)
    Un bacio
    Marilena
    P.S. - Stasera provo a chiamarti su Skype per un breve saluto.
    Ad Eli hanno copiato interi post su un blog svedese :)))))))))
    La stregaccia è incazzatissima, ed ha ragione!

    RispondiElimina
  13. La libertà costa cara, ma è l'unica cura per la nostra anima, non coinncide con la felicità ma con il rispetto di se. Ti abbraccio amica mia e che sia l'alba di una nuova era di serenità.

    RispondiElimina
  14. E' vero, Lucy, la libertà spesso non coincide con la felicità ma con il rispetto di se.
    E se perdi quel rispetto, perdi te stessa.
    Grazie davvero, Lucy, di tutto.
    Un bacio grande
    Marilena

    RispondiElimina