Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 24 luglio 2011

Fantasmi

L'anima è collocata in quella zona vaga, sita tra la testa e gli intestini, parimenti soggetta ai desideri, ai moti e alle intenzioni, e a tutte quelle che sono le esigenze materiali del corpo.
Così la sensazione del freddo determina la necessità del caldo, l'insonnia quella del riposo, l'inquietudine quella della pace, e via di questo passo.
Anche nei travagli più grandi, nei tormenti più dolorosi, è sempre il corpo, con le sue esigenze imperative ad acuire, o temperare, gli stati dell'anima.
Le sofferenze spirituali molto risentono di quelle fisiche, a loro volta soggette all'età e alla salute.
Normale, quindi, che un organismo giovane senta forte, e più o meno subitanea, l'urgenza di una reazione, come quando dopo una convalescenza forzata si avverte il bisogno impellente dell'aria, della folla, della vita.
Un corpo meno giovane, invece, è forse più propenso ad adagiarsi nel proprio torpore, prolungando, a volte inconsapevolmente, altre, invece, in piena lucidità, la propria convalescenza.
Si langue in un coma che non sempre è rigenerativo, anzi, sovente, sortisce l'effetto contrario, che è quello dell'abbandono, della disperazione, del lutto.
Ovviamente questo non è un principio incontrovertibile ma piuttosto una mia considerazione personale, circoscritta nell'ambito delle mie cognizioni esistenziali
L'anima, soprattutto, nella sua area particolare collocata nella testa, è fragilissima, vulnerabile così tanto che nessun elmo, nessuna protezione, può adempiere alla perfezione al suo compito di preservazione.
Persino i pensieri possono far male, e lenirli nel loro sovraccarico, non sempre è possibile.
Le distrazioni, poi, sono impensabili.
Quasi indecenti.
Rifiutate a priori, quasi ad assolvere un adeguamento morale, seppur possono sortire l'effetto di una buona medicina.
Ma spesso si rifiuta la cura per sentirsi addosso tutto il peso del proprio male, quasi che nella sofferenza si possa trovare un riscatto esistenziale a partire dalle proprie colpe, vere o presunte.
Capita così di crogiolarci nel malessere, come avvolti in una coperta calda che, beneficiandoci del suo tepore, altrimenti c'impedisce di fuoriuscire dalla protezione della nostra cuccia.
Il mondo esterno è freddo e rumoroso, incompatibile con quella nostra anima che altro non esige che logorasi in quel calduccio solitario, in compagnia forzata di qualche fantasma masnadiero.
Eppur bisogna reagire se si vuol avere qualche speranza di guarigione imparando a convivere, se non si riesce ad esorcizzare, col nostro fantasma beduino, senza averne paura, senza maledire la sua presenza ma traendone, di contro, il beneficio di una compagnia coatta, malinconica, e forse solamente temporanea.
Che il tempo mitiga le tristezze, i fallimenti e le delusioni.
Il tempo è la benda miracolosa che preserva la fragilità della testa e, di conseguenza, di quella parte dell'anima che qui risiede.
Non bisogna aver paura dei fantasmi lazzaroni ma imparare a sorridere delle loro stregonerie, di quel loro apparire e sparire, senza un tempo preciso né una modalità coerente.
Accettarli così come si presentano alla nostra memoria, a volte cupi e altre scherzosi, sullo sfondo di un sole o di una tempesta, calati in luttuosi sudari o risorti in candidi lini.
Alla fine, essere umani con i propri fantasmi significa essere umani con se stessi.
Marilena


11 commenti:

  1. Animula vagula blandula,
    Hospes comesque corporis
    Quae nunc abibis in loca
    Pallidula, rigida, nudula,
    Nec, ut soles, dabis iocos...

    Piccola anima smarrita e soave,
    compagna e ospite del corpo,
    ora ti appresti a scendere in luoghi
    incolori, ardui e spogli,
    ove non avrai più gli svaghi consueti...

    Publio Elio Traiano Adriano- Adriano Imperatore

    Con tutto il mio affetto mia Escura

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  2. "Alla fine, essere umani con i propri fantasmi, significa essere umani con se stessi"

    Il mio fantasma non viene mai da solo da me ma è sempre in compagnia di altri che, non avendo più alcuno in vita da tormentare, si aggragano a lui. Lo sanno che da me c'è campo fertile e si mangiano tutti i miei girasoli. Dì...lo sapevi che i fantasmi sono golosi di girasoli?
    A volte mi stanno pure simpatici, altre, invece, mi fanno incazzare perché se li prendo a schiaffi i miei colpi vanno a vuoto ed io perdo l'equilibrio rovinando in terra e da lì vedo anche le stelle.
    Come vedi, sorella, sti mondi fatti di noi e di loro sono una cosa sola....
    Se non ci fossero i fantasmi....chissà...bisognerebbe inventarli!
    Ma....anch'io diventerò un fantasma?
    Spero solo di non ingrassare troppo, altrimenti avrò difficoltà a passare dai buchi delle chiavi!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ah...dimenticavo, i miei fantasmi salutano amichevolmente i tuoi, presumo si siano conosciuti in uno dei tanti nostri disumani incontri :)))))
    Elisena
    P.S.: TVB

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  3. Animula vagula blandula,
    Hospes comesque corporis
    Quae nunc abibis in loca
    Pallidula, rigida, nudula,
    Nec, ut soles, dabis iocos...

    Sembra una strana, meravigliosa, formula magica.

    Esterno notte.
    Un attico con vista sui tetti di Roma dove una strega in gramaglie, nè giovane nè vecchia, nè bella nè brutta, con in mano una bacchetta a forma di punto interrogativo, si protende a scrutare l'orizzonte stellato.

    STREGA (con voce sommessa, ma chiarissima): Animula vagula blandula,
    Hospes comesque corporis
    Quae nunc abibis in loca
    Pallidula, rigida, nudula,
    Nec, ut soles, dabis iocos...

    Ho apprezzato davvero questo passo delle "Memorie di Adriano" e, così, domani, come già in programma, tappa da Feltrinelli per il suo acquisto.
    I libri sanno emozionare, come certi commenti :)))))
    Un bacio, Lucy, e grazie
    P.S.- Nella lista c'è anche "Il maestro e Margherita"

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  4. Per chi ha un carattere melodrammatico come il mio, uno spiritello è quasi d'obbligo.
    E non preoccuparti che semmai avverrà che tu diventi troppo grassa per poter passare attrraverso i buchi delle serrature io eliminerò le serrature e, se ancora non bastasse, butterò giù i muri affinchè tu possa agilmente passare a cavalcioni della tua ELECTROLUX.
    Un bacio, stregasorellaminore

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  5. Grandi scelte Escura luminosa, ne sarai rapita, e presto alla luna tua complice reciterai questa formula di vita e morte.
    Miaooooooooùùùùùù dalla gatta delle streghe sorelle miaaaaaaaaooooùùùùùùùù

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  6. :)))))
    Per te getterò via le chiavi dei ricordi
    e tu mi raggiungerai sempre
    ovunque io sia!
    Sorella? Amica?
    Non è questo ke fa la sostanza
    non c'è porta o finestra
    che ci divida
    in questa stanza di vita!
    Elisena

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  7. @Lucy
    MIRABOLANTE...E credo d'aver detto tutto!

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  8. Divoro libri, Lucy, con la stessa passione con cui scrivo.
    Sono il mio nutrimento quotidiano.
    E, in quest'ultimo periodo, la mia salvezza :)

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  9. ......e presente.
    A volte sono anche nel nostro presente.
    Un bacio, Antoine
    Grazie
    Marlene

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