Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 6 ottobre 2009

Nel gioco delle mie dita

Non ho mai avuto talento per il disegno e la pittura. Non ho la pazienza nè la manualità necessarie per creare. Adoro però i tubetti dei colori. Il loro odore. Mi piace sentire l'unto del grasso sulla punta delle dita e, ad occhi chiusi, sul foglio lasciarle scorrere senza alcuna cognizione. Né di forma. Né di prospettiva. Macchie dense o liquide. Striature impreviste. Improbabili geometrie inghiottite dal caos. Niente di stabilito. Colori puri. Primitivi. Un arcobaleno primordiale che cancella il bianco dello sfondo. Ed il nero dei contorni. Niente bordi. E nessuno spazio che li racchiuda.

Scappuccio tutti i miei rossetti.
E le matite per gli occhi.
E per le labbra.
Apro le scatoline degli ombretti.
E quelle dei fard.
Attingo, con dita cieche, dalle boccettine rovesciate degli smalti.
E traccio ruvidi segni con il pennello del mascara.
Strappi duri. Come unghiate.
Con gli occhi bendati percorro la superficie del foglio.
Ne tasto le sottilissime nervature.
Le minute porosità.
Ne accarezzo estasiata la superficie.
Una epidermide viva
Nel gioco delle mie dita.
Marilena

9 commenti:

  1. Ciao Marilena,il tuo scritto è veramente Grandioso,vedo il foglio,buona serata un bacione.

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  2. Grazie achab, per la generosità dei tuoi commenti.
    Una splendida serata anche per te
    :)
    Marilena

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  3. E' vero..... chi non ha luce propria nei suoi occhi, con le sole dita, puo' disegnare e dipingere tutte le tonalità dell'esistenza, racchiudendola in un semplice foglio.
    Non occorre essere un Picasso, nè sceglierne i colori. L'importante è la sensazione che doni e ricevi con la mano.
    Non importa neanche quanto sia grande il foglio.
    Le cornici ed i bordi lasciali traccaire agli altri.
    Sei grande.
    Un bacio.
    Elisena

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  4. Quanto mi piace questo gioco, divenire quadro vivente, tutto colori e strati e disegni che esistono per un po' e come un meraviglioso mandala, acqua e sapone e tutto svanisce. Miaooooooo magica Marilena

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  5. Dimenticavo. I tuoi racconti sono già bellissimi quadri d'autore.
    Aribacionissimi.
    Elisena

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  6. E' vero..... chi non ha luce propria nei suoi occhi, con le sole dita, puo' disegnare e dipingere tutte le tonalità dell'esistenza, racchiudendola in un semplice foglio.

    Hai ragione Elisena, anche quando scrivi che non è importante la scelta dei colori, ma la sensazione che se ne ricava.
    Trasbordare oltre i margini ed ignorare le cornici per me, in questo periodo, è davvero vitale.
    Gli spazi aperti......non importa la loro vastità, perchè se non ci sono recinti, anche uno spazio minimo, come un semplice foglio, può contenere il mondo.
    E tutti i suoi colori.
    Un bacio immenso, sorellina
    E grazie per questo delizioso commento.
    A presto
    Marilena

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  7. Amaranta un artista lo è nell'anima, non importa la tecnica, so che creare qualcosa non implica per forza una coordinazione, anzi i capolavori più belli sono privi di logica e contengono la personalità...
    Un grande abbraccio
    Giulia

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  8. Ciao Lucy-Fel, la perfezione di un mandala, comparata ai miei orrendi scarabocchi naif!
    Impastrocchiamenti stregoneschi,(di strega imbonitrice e provinciale) di ardimentosa sperimentazione woodoo, in cui io rivesto il duplice ruolo dello sciamano e del feticcio.
    Come quadro vivente abbisognerei di maggior scioltezza ed armonia :)))
    Piuttosto un totem.
    Che come paragone lo vedo più appropriato :)))
    Un abbraccio Lucy, nel quale ti impiastriccio con tutti i colori dell'arcobaleno, racchiusi nelle mie molteplici e segretissime trousse!
    Grazie, dei tuoi sempre graditissimi passaggi
    Marilena

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  9. E' un commento davvero molto bello il tuo, Giulia.
    E generoso.
    In particolare perchè esplicitato da un'artista, quale tu sei, che opera su un materiale sensibilissimo come il vetro.
    Sai catturare gli arcobaleni e fissarli su cieli di vetro. Con mani esperte e sagge.
    I miei, invece, li districo da guazzabugli babelici e, da guitto circense, li affiggo sfrontatamente sul mio soffitto.
    Si è artisti nell'anima, come tu giustamente sottolinei. Ed è vero.
    Io guardo i miei soli strampalati e ci ricavo calore.
    Un abbraccio davvero sincero, Giulia
    A presto
    Marilena

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