Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

venerdì 4 settembre 2009

Un gioco nuovo

- Sei così giovane - Mi ripeteva carezzandomi con le dita ombrate di colore.
Mi piacevano quelle sue dita, lunghe e nervose, sfumate di azzurro, di porpora e di grigio.
Dita di apostolo in un uomo così carnale.
- Ma anche così vecchia. Una sacerdotessa di Avalon. Erano le sacerdotesse a scegliere gli uomini, sai? Mi avresti scelto? Nella folla prostrata ai tuoi piedi, mi avresti indicato? Avremmo fatto l'amore nei boschi, sotto la luna piena, consci degli occhi spalancati a spiarci nel buio. Occhi come luci ad illuminare un immenso palcoscenico per la mia bellissima strega. Non ci sarebbe stata profanazione, perché saresti stata tu a scegliere me. -
E le sue dita percorrevano immaginari sentieri di bosco, danzando nell'aria come farfalle nude, pronte a farsi divorare dalla bocca ingannatrice di un fiore carnivoro.
Dita da ipnotizzatore.
Mi ritrovavo nuda fra quelle sue dita, con la sorpresa di un calore nuovo e sconosciuto nel ventre. E mi rotolavo cercando sollievo a quel piccolo fuoco che lui alimentava con la sapienza delle sue mani. Si eccitava della mia eccitazione, ma sfidava se stesso a non cedere alla tentazione.
- Non ancora. Non così presto. Non oggi - Ripetevano le sue labbra aride.
I capelli spioventi sugli occhi bendati e quelle sue dita che brancolavano cieche su di me, nella stanza scura.
- Voglio impararti a memoria e per fare questo occorre il buio completo. Voglio avere la sensibilità di un cieco per possederti completamente. -
Ma io avevo imposto la penombra perché ho paura del buio assoluto.
- Odio il buio, l' odore della mia paura ti renderebbe tutto estremamente facile ed il tuo gioco non avrebbe più senso. -
Trovando valida questa mia considerazione aveva ceduto di buon grado all'infiltrazione di un po' di luce. Avevo così capito che quello era per lui un gioco nuovo e che le regole le andava, di volta in volta, stabilendo.
Ma quello che mai avrebbe immaginato era che io quel gioco lo conoscevo fin dall'infanzia: vivere nel silenzio e nell' oscurità interiore per riuscire a captare l'esterno attraverso l'esasperazione estrema dei sensi.
Se avessi voluto avrei potuto facilmente violarlo in quel suo stesso gioco.

Anteprima

4 commenti:

  1. Ciao principe achab, il tuo commento ho avuto solo il tempo di leggerlo e poi si è involato tra le stelle della blogosfera.
    Colpa mia, perchè ho ripubblicato il post in data 5 settembre ed invece, il tuo commento, faceva riferimento al post cancellato, pubblicato con la data del 4 settembre.
    Mi spiace di aver incasinato.
    I tuoi commenti sono sempre molto gentili.
    Grazie per la tua presenza
    Marilena

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  2. Ciao Marilena, mi piace come crei percezioni con le parole, ho la stessa sensibilità del buio e mi sento a mio agio nei tuoi scritti!
    Bel testo...Giulia

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  3. Sei estremamente coinvolgente Amaranata, sono contenta che hai deciso di condividere ancora i tuoi scritti. Mille fusa mmmiiiaaaoooo

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  4. @Giulia
    ...... mi sento a mio agio nei tuoi scritti!

    Trovo questa tua frase, Giulia, davvero molto bella. E sincera.
    Grazie per questo tuo apprezzatissimo commento.
    A presto
    Marilena

    @Felinità
    Scrivere di erotismo non è facile, perchè spesso il rischio è quello di scadere nella pornografia. O di essere, come mi è accaduto, provocatoriamente fraintesa.
    Con estremo piacere, quindi, accolgo questo tuo commento che per me ha un valore ancora più grande perchè scritto da una donna.
    E condividere è la cosa più bella che ci sia.
    Grazie davvero
    Marilena

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