- Sei così giovane - Mi ripeteva carezzandomi con le dita ombrate di colore.
Mi piacevano quelle sue dita, lunghe e nervose, sfumate di azzurro, di porpora e di grigio.
Dita di apostolo in un uomo così carnale.
- Ma anche così vecchia. Una sacerdotessa di Avalon. Erano le sacerdotesse a scegliere gli uomini, sai? Mi avresti scelto? Nella folla prostrata ai tuoi piedi, mi avresti indicato? Avremmo fatto l'amore nei boschi, sotto la luna piena, consci degli occhi spalancati a spiarci nel buio. Occhi come luci ad illuminare un immenso palcoscenico per la mia bellissima strega. Non ci sarebbe stata profanazione, perché saresti stata tu a scegliere me. -
E le sue dita percorrevano immaginari sentieri di bosco, danzando nell'aria come farfalle nude, pronte a farsi divorare dalla bocca ingannatrice di un fiore carnivoro.
Dita da ipnotizzatore.
Mi ritrovavo nuda fra quelle sue dita, con la sorpresa di un calore nuovo e sconosciuto nel ventre. E mi rotolavo cercando sollievo a quel piccolo fuoco che lui alimentava con la sapienza delle sue mani. Si eccitava della mia eccitazione, ma sfidava se stesso a non cedere alla tentazione.
- Non ancora. Non così presto. Non oggi - Ripetevano le sue labbra aride.
I capelli spioventi sugli occhi bendati e quelle sue dita che brancolavano cieche su di me, nella stanza scura.
- Voglio impararti a memoria e per fare questo occorre il buio completo. Voglio avere la sensibilità di un cieco per possederti completamente. -
Ma io avevo imposto la penombra perché ho paura del buio assoluto.
- Odio il buio, l' odore della mia paura ti renderebbe tutto estremamente facile ed il tuo gioco non avrebbe più senso. -
Trovando valida questa mia considerazione aveva ceduto di buon grado all'infiltrazione di un po' di luce. Avevo così capito che quello era per lui un gioco nuovo e che le regole le andava, di volta in volta, stabilendo.
Ma quello che mai avrebbe immaginato era che io quel gioco lo conoscevo fin dall'infanzia: vivere nel silenzio e nell' oscurità interiore per riuscire a captare l'esterno attraverso l'esasperazione estrema dei sensi.
Se avessi voluto avrei potuto facilmente violarlo in quel suo stesso gioco.
Ciao principe achab, il tuo commento ho avuto solo il tempo di leggerlo e poi si è involato tra le stelle della blogosfera.
RispondiEliminaColpa mia, perchè ho ripubblicato il post in data 5 settembre ed invece, il tuo commento, faceva riferimento al post cancellato, pubblicato con la data del 4 settembre.
Mi spiace di aver incasinato.
I tuoi commenti sono sempre molto gentili.
Grazie per la tua presenza
Marilena
Ciao Marilena, mi piace come crei percezioni con le parole, ho la stessa sensibilità del buio e mi sento a mio agio nei tuoi scritti!
RispondiEliminaBel testo...Giulia
Sei estremamente coinvolgente Amaranata, sono contenta che hai deciso di condividere ancora i tuoi scritti. Mille fusa mmmiiiaaaoooo
RispondiElimina@Giulia
RispondiElimina...... mi sento a mio agio nei tuoi scritti!
Trovo questa tua frase, Giulia, davvero molto bella. E sincera.
Grazie per questo tuo apprezzatissimo commento.
A presto
Marilena
@Felinità
Scrivere di erotismo non è facile, perchè spesso il rischio è quello di scadere nella pornografia. O di essere, come mi è accaduto, provocatoriamente fraintesa.
Con estremo piacere, quindi, accolgo questo tuo commento che per me ha un valore ancora più grande perchè scritto da una donna.
E condividere è la cosa più bella che ci sia.
Grazie davvero
Marilena