La mancanza di fantasia induce più facilmente ad accettare la realtà?
Ed il suo eccesso, invece, la rallenta o, addirittura la inibisce?
Ho avuto ieri sera una discussione molto vivace con Camilla, quella in carne ed ossa e non la mia doppelganger (Camilla Cam Camille) proprio su questo argomento, discettando su quanto sia più o meno giusta l'influenza della fantasia, non riguardo la stesura di un racconto, ma alle sue implicazioni, a volte devastanti a volte fuorvianti, (parole sue) nell'impatto con la vita reale.
Perchè gli incasinamenti esistenziali, secondo lei, nascono proprio dalle aspettative, troppo spesso concretamente irrealizzabili, suggerite dalla nostra immaginazione.
Dico da subito che Camilla vive da Imperatrice incontrastata nella sua perfetta realtà quotidiana.
I suoi desideri si avverano facilmente.
E, sopratutto, non ha bisogno d'inganni illusori per rendere più consono alle sue aspettative quello che, ardentemente, realizza.
Perchè quello che desidera si avvera così come lo ha immaginato.
Camilla non deve fantasticare su come sarebbe stato se......
Per lei è normale essere ed avere, proprio nel modo in cui lo agogna.
L'Imperatrice Camilla abita da sempre una realtà ideale. Non le serve inventare.
Ha una bacchetta magica incorporata in qualche parte del suo portentoso ESSERE, che non delude mai le sue aspettative.
Nascere con il physique du rol giusto è già un bel vantaggio.
Ed il physique du rol di Camilla è quello di un'Imperatrice a cui basta un semplice cambio d'abito, o di pettinatura, per essere qualcun'altra.
Qualcun'altra che, però, aspira sempre e solo a voler essere lei, Camilla.
Gioca con gli specchi reali senza temere il trauma dell'incantesimo che si spezza.
Il mondo adora Camilla.
Le sue grandi mani.
Il suo passo da soldato.
L'abbondanza dei suoi capelli.
Perfino le lentiggini che, al primo tenue sole marino, le inondano il viso e le spalle.
Camilla straripa di tutti questi particolari, motivo per cui a lei mai verrebbe in mente di poter immaginare di voler essere un'altra.
Camilla adora essere Camilla.
Il tranello filosofico in cui l'Imperatrice cade è quello di confondere il concetto di fantasia con quello di mistificazione.
- Sei una mistificatrice, Mari. - Quante volte me lo ha detto?
- Riesci ad ingannare te stessa. Psicologicamente irretita dai tuoi stessi machiavellici congegni mentali. Devi sostenere il peso di due mondi. Quello reale. E quello fantastico. Una fatica incredibile -
Coi suoi piedi da soldato ce la può fare ...
RispondiEliminaPiedi da soldato e passo pesante.
RispondiEliminaCamilla non si materializza.
Camilla s'impone.
Grazie Giardigno65 di questa tua visita.
Mi fa piacere ritrovarti.
A presto
Martilena
La reale non pò superare la fantasia,
RispondiEliminaMa la fantasia supera il reale, :-)
buona vita a te, Lisa
mi piace leggerti... devo scovare in fondo quando ti leggo, e bello ... con sorriso.
Miao Marilena, la fantasia mistificazione della realtà, chissà, ma per me è uno dei pochi veri pregi degli umani,può portarti lontano,rendere accettabile questo scherzo spesso atroce che è la vita reale, può dare la forza di creare, di creare anche il futuro.
RispondiEliminaSperanza e fantasia abbracciate sono la vita.
Entrambe un'inganno ? una bugia a fin di bene.
Il reale non pò superare la fantasia,
RispondiEliminaMa la fantasia supera il reale, :-)
Lisa, trovo meravigliosa questa tua affermazione.
Mi fa immensamente piacere incontrarti nel mio blog e conoscerti.
Grazie per questo commento e per le belle parole che lo accompagnano.
A presto
Marilena
Ciao Felinità, hai scritto una frase bellissima:
RispondiEliminaSperanza e fantasia abbracciate sono la vita.
Per quel che mi riguarda, spesso, la speranza mi è venuta a mancare, ma a non farmi sprofondare c'erano le ali della mia fantasia.
Piccole ali, appiccicose e ruvide, ma altrettanto efficaci, come quelle di un angelo.
E, comunque, la fantasia non nasconde la realtà del mondo.
Nè razionalmente la camuffa.
O la spaccia per qualcos'altro.
Questa si che sarebbe mistificazione.
Semplicemente la rende, talvolta, più accettabile.
Perchè la fantasia, come tu scrivi, è una forza che aiuta a creare.
Grazie Felinità per questo bellissimo commento
Marilena
La fantasia è l'ancora del vivere, la tolleranza della realtà verrebbe a mancare senza l'altro mondo parallelo, è il seme che genera l'universo con mille sfumature, che rende felice l'infelicità!
RispondiEliminaGrazie del bellissimo commento Marilena, il purgatorio è un luogo intermedio in cui la donna trova la condizione per guardare sia la tenebra che la luce.
Buona giornata.
Giulia
Giulia scrive:
RispondiEliminaLa fantasia è l'ancora del vivere, la tolleranza della realtà verrebbe a mancare senza l'altro mondo parallelo, è il seme che genera l'universo con mille sfumature, che rende felice l'infelicità!
E' così bello e perfetto questo commento che lo riporto così come lo hai scritto.
Ogni altra considerazione, da parte mia, sarebbe solo aggiuntiva.
Grazie
Marilena