Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 23 novembre 2008

Tenerezza

Le guance opulente di BLOG s'insinuano nel mio campo visivo, meravigliosamente tonde come le sue piccole mani grassocce che si aprono, e si chiudono, nel gesto di fare ciao per attirare la mia attenzione. Non parla BLOG, ma si fa capire. Vuole uscire fuori all'aperto, non sopporta troppo la quotidianità dell'antro, i rumori e i movimenti dei suoi abitanti. Gli occhialoni scuri, in precario equilibrio sul naso minuto, gli coprono buona parte del volto. E la bocca imbronciata è molto più espressiva di ogni parola. Poi accenna un sorriso, timido e molto pudico, ammaliatore. Raramente BLOG sorride, e questo mi intenerisce. Fuori fa freddo, ed io sono come una lucertola che ha sempre bisogno del sole per destare il sangue e rinvigorire le ossa. Non lo sopporto proprio il freddo. Invidio Iggy e la sua capacità di cadere in letargo. Ecco, è proprio un letargo quello a cui agogno in questo periodo d'inizio freddo, e nell'imminenza della paranoia delle feste natalizie.
BLOG ora mi tende le braccia, vuole che lo coccoli un pò. Il mio istinto materno......come faccio a resistergli? So perfettamente che questo è un gesto preordinato, il mio figlio filosofo, obeso e nichilista, è anche un intelligente opportunista che sa dove poter far leva per ottenere ciò che vuole.
Ha intuito il mio disperato bisogno di tenerezza (darla o riceverla, non è questo che conta).
Contro ogni apparenza non é BLOG ad avere davvero una illimitata necessità di me (presto o tardi inizierà a gattonare, ad essere indipendente, ad imboccare la porta senza aver bisogno dell'ausilio delle mie braccia), ma sono io, consapevolmente, ad aver bisogno di lui, del suo sghembo sorriso cinico, dei suoi pugni serrati e dell'ostinazione della sua bocca muta. E, sopra ogni cosa, del suo sguardo che pazientemente filtra il mondo attraverso quei suoi occhialoni neri.

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