Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 15 gennaio 2008

Streghe

Me ne sto in disparte, dietro lo schermo nero degli occhiali, lontano dalla folla impenetrabile che esausta scivola su stessa.
Me ne sto in tranquilla solitudine a scolarmi una birra quando noto lei, provocante ragazzina che si dimena nelle spire di un walkman, in discesa sulla rampa di una scala mobile, incurante degli sguardi ostili della gente.
Ha labbra porpora, scarpe troppo alte e un buco nelle sue calze da prima comunione.
Ondeggia al ritmo nascosto della musica con movenze decise e disarmoniche, colme di maldestro fascino ancora di bambina.
Scuote la zazzera dal colore impossibile e affronta gli sguardi senza mai abbassare gli occhi.
E' sfrontatamente conscia della sua immagine danzante, riflessa nei mille frammenti di specchio delle vetrine.
Una consumata star, perfettamente consapevole dell'effetto prodotto dalla sua perfomance.
Gioca sugli stimoli.
Esaspera gli istinti.
Le labbra porpora, dischiudendosi un poco, lasciano appena intravedere la punta della lingua e la linea imperfetta dei denti.
Inesorabili gli sguardi scivolano dall'impenetrabilità del vestito a quel buco, inaspettato e sensuale, nelle sue calze da prima comunione.
Un buco in cui cacciarci un dito o la lingua.
Un buco in cui perdersi.
Me ne sto in disparte a guardarla esibirsi sul vasto palcoscenico della strada mentre con grandi gesti saluta le altre come lei, abbracci e occhiate fuggevoli e sorrisi complici, si scherniscono fingendo impertinente imbarazzo se qualcuno le guarda.
Come giovani streghe complottano l'ora del sabba e nel frattempo adocchiano le scimmie sacrificali.
Tra poco, quando la folla sparirà inghiottita dai portoni bui, inizierà il lento caroselllo delle auto in esplorazione, e già le streghe minorenni si apprestano all'attesa, accendendo magici fuochi lungo la costola grigia della strada.
D'improvviso la strada si trasforma con abbaglianti fermenti da luna park.
Accanto ai fuochi bivaccano strani angeli dalle labbra porpora che ancheggiano su scarpe troppo alte e hanno calze da prima comunione.
Un richiamo irresistibile per le scimmie ingorde che si dibattono eccitate, ormai prigioniere nel cerchio di fuoco.
Me ne resto in disparte a godermi lo spettacolo dietro lo schermo nero della notte, e osservo la ragazzina dai capelli impossibili mentre insinua la sua fresca lingua nello spiraglio del finestrino, e l'uomo grasso che già si dimena negli spasmi dell'eccitazione.
Pochi soldi per una sosta fuori dal girone dei dannati e la promessa di un tumultuoso viaggio nel paradiso, che è proprio lì, nel buco delle sue calze da prima comunione.
La giovane strega lo tenta.
Un giro sulla giostra proibita.
Un giro nel cerchio di fuoco


4 commenti:

  1. sono streghe che non vendono nulla, streghe da prima comunione.

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    1. Ma sai che davvero mi piace questa tua definizione: streghe da prima comunione.
      In effetti si tratta di lolite, prostitute minorenni
      Questo è uno dei primi racconti pubblicati, di quelli che giacevano nel fondo di un cassetto e sembra appartenere ad un' epoca remota, si menziona perfino un walkman :))))

      Grazie endi
      (poi mi spieghi come sei finito qui in fondo :))))

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  2. sono finito qui in fondo perché mi interessa quello che scrivi, e quando trovo un blog interessante sono curioso di leggere cosa c'era prima non solo il post più recente. come ho detto ad ago e cri, sono interessato alle persone interessanti. :)

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  3. Davvero grata, endi, per la tua stima che ampiamente contraccambio, da scrittrice a scrittore, seppur solo di blog.

    Figli di un dio minore?
    naaaaaaaaaa......avanguardie!

    Grazie ancora :)
    a' bientot

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