Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

venerdì 23 marzo 2012

Le interazioni dell'amore (cap.8)


IL QUINDICESIMO GIORNO
Fu nel quindicesimo giorno di veglia che si realizzò il miracolo della resurrezione, quando Angelica si ridestò al mondo risalendo in superficie da quegli abissi sotterranei dove la sua anima giaceva, sepolta ancora viva.
Doveva aver rimosso un ben pesante suggello perchè le sue mani erano orribilmente graffiate e c'era  terra sotto le sue unghie.
Ma non aprì gli occhi che, accecati dalla luce seppur flebile come era quella all'interno della cella, a lei doveva parer rabbiosa quanto il buio che l'aveva tumulata.
Riaffiorò alla coscienza con respiri strappati all'anima prima ancora che ai polmoni.
Cristobal si chinò sulla sua bocca, che sapeva di terra e di purgatorio, per infondergli l'alito della vita e preservarla dall'agonia degli impiccati.
Ma le lacrime appartengono inequivocabilmente ai vivi e quelle di Angelica, crude ed amare, realisticamente  lo testimoniavano.
Nel quindicesimo giorno di veglia la morte aveva partorito la sua creatura viva su un letto di fiori, tra il chiasso orgiastico dei cardellini in amore e le acrobazie di una colomba addomesticata a raccattare briciole sul suo cuscino.

 IL SEDICESIMO GIORNO
Il sedicesimo giorno fu per Angelica, creatura nuova, quello dello stupore.
E delle parole.
E della conoscenza.
Cristobal, con dolcezza, la esortava a nutrirsi di cibo e non solo dei suoi racconti, frammenti dei quali le erano giunti, come sciabordio sommesso di onde, dentro il silenzio opaco dell'incoscienza.
Non ha senso la morte se prima non hai conosciuto la vita, le aveva ripetuto nelle lunghe ore di veglia, irretendola con la narrazione di un mondo inesplorato e caotico, inebriante e controverso, ma palpitante, vivo e stordente, così distante da quell'eremo dove era stata incoronata badessa.
Parlami del mondo e dei tuoi  miracoli, lo implorava Angelica, mai sazia delle sue parole.
Non compio miracoli, le rispondeva ridendo, ma laddove è possibile applico la logica, il buonsenso ed il convincimento. Sono questi i miei prodigi. Eppoi il mondo racconta storie diverse per ognuno di noi, così per alcuni sono un santo, per altri un ciarlatano e per l'inquisizione un pericoloso eretico.
 E per te chi sono?
Le aveva chiesto sfiorandole la bocca con le dita.


4 commenti:

  1. Questo tuo racconto quasi salvifico, metafora di mille situazionni di vita apparente e di morte in atto mi appassiona moltissimo mia cara, forse proietto un bisogno attuale di cambiamento, di rinascita......... un bacio

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    1. Già......i cambiamenti, Lucy, sono sempre essenziali.
      Piccoli o grandi, capita che, ad un certo punto della vita, se ne sente l'esigenza.
      Io, personalmente, ne vorrei uno radicale attraverso il quale conclamare il mio più completo affrancamento dalla vita fino ad ora vissuta.
      Sogni, più che altro e, questo, è un campanello d'allarme di cui devo tener conto, perchè questa strada è sempre stata per me, alla fine, foriera di grandi delusioni.
      Quello di cui davvero ho bisogno è, alla fine, un miracolo :)

      Dovrei seguire gl'insegnamenti di Cristobal sull'alchimia dei miracoli: buonsenso, logica e convincimento.
      Ed applicarli a me stessa.
      Poi, chissà..........

      Baci grandi, tanti e miracolosi e tutti per te, Lucy :))))))

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  2. Cara lo so che è difficile non dirlo a me .....
    eppure anche lentamente bisogna iniziare da qualche parte, non dico buttare tutto, tagliare tutto ssarebbe sciocco einutile , si dimostrerebbe una fuga, ma piccoli passi di rinnovamneto si, anche molto piccoli, uccidere abitudini inutili, regalarsi momenti, rallentare ritmi o contatti che ci sfiniscono, dire dei no, anche dolorosi ma neceessari alla nostra salute mentale. E' difficile, ma lo dobbiamo a noi stessi, saremo migliori anche con gli altri se in armonia con il nostro io, e lo sai che parlo anche per me .....
    Ti voglio un bene immenso mia Escura miaooo

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  3. Condivido pienamente il tuo pensiero, Lucy, anche se io in questo momento sento, invece, forte l'esigenza di un cambiamento drastico, totale, forse perchè questa quotidianeità mi ha davvero usurata.
    Sono stanca e nauseata di tutto.
    Ti voglio bene anch'io, Lucy, di un bene sincero e grande.

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