Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 30 agosto 2015

The show must go on

Preda della nostalgia, stamani cercavo con l'aiuto di una potente lente d'ingrandimento, d'individuare sulla mappa planetaria, il minuscolo puntino ubicativo del mio antro.
E' un punto davvero microscopico, sperduto tra  i più evidenti cerchi montani e le nitide linee fluviali dei corsi a lunga percorrenza, al confine con i bastioni decadenti del Deserto dei Tartari e le terre nebbiose di Utopia, in quella regione ancora inesplorata di Blogosphere.
E il cui percorso ho momentaneamente smarrito.

Sono nella mia casa di Roma, seduta al computer, totalmente immersa nel mio ruolo di scrittrice: una tazzina di caffè ancora fumante alla mia destra, e la sigaretta che si va lentamente consumando nel piattino alla mia sinistra.
In quest'atmosfera sospesa mi predispongo, con entusiasmo e chiarezza d'intenti, a rivestire questo ruolo almeno per buona parte della giornata.
Peccato, però, che non ci siano spettatori, perché non c'è nulla di più frustrante che recitare davanti ad una platea vuota, quando si è completamente calati nella parte e così sicuri della propria maestria.

The show must go on: lo show deve continuare, e d'altronde io non potrei, pur se volessi, fare altrimenti, perché la recitazione è nel mio dna.

- Interno giorno
Una stanza luminosa dove predomina il colore bianco. Dalle finestre spalancate s'intravede il profilo grigio chiaro di un palazzo e il ciuffo verde di un albero.
- Primo piano su M. che è seduta al computer, indossa una sottoveste rosa, i capelli arruffati e uno sbafo di rimmel sotto gli occhi.
La telecamera scende ad inquadrare il piano ordinato della scrivania, dove gli oggetti sono un foglio color lavanda fittamente scritto, una penna, occhiali, una tazzina di caffè, e un piattino dove va consumandosi la brace di una sigaretta.
Ancora un primo piano su M. che, distolto lo sguardo dal monitor, si guarda intorno con aria smarrita.

Questa è, nella sua integrità, la sequenza scenica appena andata in onda e opportunamente filmata dal mio invisibile regista, il quale avendomi eletta, non so neppure io per quali insondabili ragioni, sua musa, s'è in ultimo perfino rassegnato a non servirsi di alcun copione affinché io possa dar sfogo alle alle mie occulte, quanto discutibili doti di mattatrice.

- Campo lungo ad inquadrare la stanza, dove sullo sfondo si vede M. esibirsi davanti ad un pubblico invisibile, in un impeccabile inchino.
Marilena




8 commenti:

  1. Certo Marilena, che non è facile incontrare un blog come il tuo, curato con tanto stile,
    La facondia la fa da padrona, senza mai fare un passo falso.Ciao carissima.
    Cri

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    1. Cristiana, infinitamente grazie: il tuo commento mi ha davvero emozionato.
      Un bacio immenso.
      E ancora grazie!

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  2. toc toc bussarono alla porta.
    M. si voltò sospetta verso di essa, con la sigaretta ancora accesa all'angolo della bocca.
    Non aspettava nessuno, almeno questo era quello che pensava.
    Uno sbaglio pensò.
    Gli occhi verdi tornarono a fissare il profilo grigio chiaro di un palazzo e il ciuffo di un albero.
    Di nuovo toc toc.
    M. indossò una vestaglia a fiori rosa e gialli e si apprestò ad aprire.
    Sorpresa, cosa ci faceva Ozzy a casa sua?

    Ahahahah quanto mi piace immaginare il continuo dei tuoi racconti!
    Scusa l'intromissione ma "I finali più riusciti sono quelli che ti lasciano in equilibrio mentale sospeso."

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    1. Ciao endi, il tuo commento è talmente fantasioso, che ne sono entusiasta.
      Bellissimo.
      Adoro i racconti nei racconti.
      Grazie!!!!!

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  3. Conosci quel racconto di Borges dove in un solo punto detto Aleph si rispecchia l'intero mondo?
    Mi ricorda un po' quel puntino sulla mappa planetaria...

    Ciao M.
    A presto

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    1. Ritrovare nel mio racconto, anche se solo vagamente, quel puntino intravisto da Borges nella grande mappa planetaria, è meravigliosamente lusinghiero.
      Leggerò il libro, che dai grandi c'è sempre da imparare.

      Ciao A.
      A presto
      (verrò di nuovo a rovistare tra i tuoi scritti)

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