«Così resto nuovamente sola e, come puoi leggere nel diario, quando sono sola sono forte»
Anaïs Nin
Anaïs Nin
C'è un pò di sole, anche se fuori si gela, ma è venerdì, giorno che precede il week end e tutto questo è sufficiente a rallegrarmi.
Eppoi ho ritrovato il senso delle parole che trasbordano inesauribili dalle mie dita: una piccola folla di verbi, aggettivi, pronomi ed avverbi, che si spintonano, agguerriti, per trovare un loro posto sul foglio bianco, mentre punti, virgole ed esclamativi, s'abbattono come coriandoli e stelle filanti, col frastuono festante di una pioggia carnevalesca.
Avrò il mio bel da fare nel mettere ordine in questo allegro parapiglia, per troppo tempo rimasto compresso e prigioniero nel buio catatonico della mia ultima parentesi esistenziale.
Mi sento viva, colma di energie, e forte.
Non devo attribuirlo a nessun'altro che a me stessa questo mio ritrovato positivismo, alla tenacia con la quale mi sono cercata e ritrovata, segregata nella minuscola cella, silenziosa e buia, del pensiero.
Lentamente sto ritrovando la concentrazione e il senso della scrittura.
Mi sono imposta di non farmi fretta.
E' una questione che riguarda solo me stessa dal momento che nessuno delle persone che ho amato, e di quelle che sono transitate nella mia vita, ha condiviso questa mia necessità.
Ma d'altronde non puoi imporre il tuo stesso amore per qualcosa a cui non si è interessati.
Così, da sempre sono stata sola in questa mia avventura letteraria, a volte addirittura avversata, altre criticata (ma ci sta tutto quando scrivi pubblicamente in un blog), altre lodata, secondo quello cui andavo scrivendo incontrasse il parere favorevole, o contrario, del mio entourage.
Fare attenzione alle parole è stato il mio assillo per tanto tempo, per non sfiorare suscettibilità o creare fraintendimenti, perché l'interesse del mondo esterno, a tal proposito, era concentrato unicamente su questo.
La lunga astinenza delle parole mi ha aiutata a capire quanto, invece, sia forte, libera, irruenta ed appassionata quando sono davvero me stessa, senza censure né inibizioni, né timore di ferire sensibilità che in realtà si sono rivelate nella loro piena grettezza ed egocentrismo, culminati nella rottura di rapporti pur faticosamente ricuciti nel tempo e che forse non meritavano neppure tutta questa mia prudenza, questo mio rispetto che, alla luce dei fatti, s'è rivelato univoco.
Così resto nuovamente sola, come scrive Anais nel suo diario e, al pari di lei, quando sono sola sono forte
Marilena
La ridda delle parole, la giostra delle punteggiature... ma quanto può essere sano osservarne le evoluzioni. L'importante è avere il giusto punto d'osservazione, primo posto in platea, e che lo spettacolo abbia inizio. :-)
RispondiEliminaLa scrittura è la mia buona medicina, Giò, quando scrivo non solo mi sento davvero me stessa, ma carica d'energia positiva, forte e in armonia col mondo: salgo su un ipotetico podio dove munita della bacchetta di drettore d'orchestra, inzio a dirigerne la sinfonia.
EliminaUn "de Profundis" o un "Inno alla gioia": 'importante è liberare le note.
Grazie, Giò
Ti auguro un bellissimo week end
(Qui a Roma piove e fa freddissimo: la giornata ideale per una "prova d'orchestra")
Le te stessa che tu — curiosa al te — dici parole, io penso che ti girino d'attorno al volo, ché tu le agguanti per tenerle in prestito un piacere
RispondiEliminaTu, un'altra solitudine, che alla mia solitudine è compagna
All'esser soli per farci compagnia
Un saluto alla qualunque che oggi è un te di te
Paolo
La qualunque che oggi è in me, Andres, calorosamente t'abbraccia in empatia con le nostre reciproche solitudini.
EliminaLa qualunque che oggi è in me ti augura un buon week end, nonostante la pioggia, il freddo e la solitudine dentro.
A presto :)
Il popolo ha ragione quando formula i suoi saggi adagi. In questo caso: chi mi ama, mi segua.
RispondiEliminaNon voltarti, non aspettare nessuno né usa loro riguardi speciali. Ci sarà (purtroppo) sempre chi non capirà. Anche tra le persone a te più care. Ci saranno altri invece, dispersi nelle galassie della Rete, che raccoglieranno e terranno care le tue parole.
Per ciò scrivi per te. Scrivi a te. Scrivi senza curarti degli altri. Perché chi ti ama, ti sta già seguendo.
Grazie, AGO, per questo bellissimo commento.
EliminaE' che i giusti comportamenti non sempre li capisci quando sei giovane e, a volte, neanche durante l'età matura. Certo capisci che tu auto censurandoti stai svendendo, o rendendo meno vera, una parte di te, eppure ti conformi, nonostante il senso di giustizia e di autodeterminazione t'indirizzi correttamente, tu pur perseveri, per amore di pace, per non infrangere equilibri già fragili, per quel senso di rispetto che senti doveroso mettere in campo, non per proteggerti ma per proteggere, eppoi amaramente scopri che tutto questo non vale niente agli occhi di chi è pronto a sbatterti la porta in faccia solo per aver espresso una tua opinione divergente, ed ecco che si scatena l'arroganza, che neppure misura i termini, per esprimere pensieri meschini, fino allora celati.
Ma alla fine, sai, quando tutto questo viene alla luce ti senti liberata da quella sorta di "schiavitù dell'affetto" , rivelatosi univoco, e ti senti così forte di aver saputo sopportare, quella sopportazione a torto scambiata per sottomissione o mancanza di carattere, da non covare nemmeno rancore, che non te ne frega niente, che chiudi semplicemente una parentesi, seppur dolorosa, come tante volte accade nella vita. Magari la stessa, per l'ennesima volta.
E volti pagina.
Grazie infinite, AGO, t'auguro un bellissimo week end :)