Squisitamente femminili.
Tutte le donne che aveva avuto lo erano state, ma per tutta la vita ne aveva desiderata una sola, l'unica che mai avrebbe potuto avere, la più innocente, la più sensuale, la più squisitamente femminile: sua madre.
Lei, seduta davanti alla specchiera, i capelli scuri sparsi sulle spalle, una bretellina della sottana scivolata lungo il braccio.
Ancora la sua immagine gli sorrideva dallo specchio, in quel modo speciale riservato a lui solo.
Presto si sarebbero stesi, l'uno accanto all'altra, nel lettone, dove lui sarebbe stato avvolto da quel calore buio, dirompente come una febbre.
Allora iniziava a rigirarsi inquieto nel letto, allontanandosi sempre più da quella calamita che pericolosamente lo attirava, alla ricerca di un angolo neutro che gli conciliasse la pace e il sonno.
Inutilmente.
Lei sentiva la sua inquietudine e, con la tenerezza di un gesto noto, tendeva una mano ad accarezzargli la fronte come faceva per farlo addormentare come quando era piccino.
Ora, lui, però,sfuggiva a quella carezza e a quelle dita.
Si allontanava da lei scivolando piano verso la sponda opposta del letto per tracciare quanta più distanza poteva tra loro.
Ma la sensazione di febbre non scompariva, e allora usciva silenziosamente fuori dalle coltri e si chiudeva in bagno.
Il pigiama, leggerissimo, gli premeva addosso come un saio, pesante e ruvido, che gli bruciava la pelle. Impaziente se ne liberava, e così nudo si coricava a terra premendo il ventre contro il freddo del pavimento, cercando di smorzare quel delirio che lo pervadeva.
Sdraiato in terra, la mano serrata sul pene, ancora evocava il calore avvolgente della donna inconsapevole, addormentata col braccio allungato verso il suo cuscino.
Perversamente femminile.
Nessun'altra donna, nel corso della sua vita, aveva saputo esercitare un'attrattiva così potente. E pericolosa.
Aveva dormito in tanti altri letti, avvolto nel morbido calore di nubi bionde, corvine, castane ed anche poi grigie, ma nessuna era stata mai capace di trasmettergli quella insana, terribilmente eccitante, sensazione di gioco dannato.
Nessuna donna, nemmeno la più desiderabile o la più difficile da conquistare, lo aveva messo nella condizione di trovarsi a rotolare nudo sul pavimento per spegnere il fuoco del ventre.
Il buio calore che da sua madre emanava lo aveva, fin da piccino, condizionato ad un futuro di estenuante ricerca di quella perversa, sublime sensazione di malessere, perché come spesso amava ripetere, le sensazioni del paradiso passano tutte attraverso l'inferno.
Pubblicato il 26/04/2008 con l'etichetta Racconti
RispondiElimina(la storia di un desiderio incestuoso)
Che tremendezza, cercartelo un che doppio, déja vu, il desiderio; e mai il piacere sconosciuto—irragionevole nel suo non si sapere—ch'esso stesso ti cerchi
RispondiEliminaQuel che non si può possedere, per certuni, è ciò che maggiormente si desidera.
EliminaE quando così tanto si desidera, niente altro pare essere alternativo.
Ci sono desideri così oscuri, Andres, che nessuna luce può rischiarare.
Insomma, la mammina l'ha praticamente rovinato e lascerà questo mondo con l'illusione di rientrare nel luogo da cui era venuto.
RispondiEliminaForse avrebbe dovuto cercare un tal genere di passione in un altro uomo.
Cristiana
ll fatto, Cri, le passioni, talvolta, scattano al di là del nostro volere.
EliminaQuelle proibite, poi, immagino siano devastanti
Quando sono indotte possano forse essere corrette con la psichiatria ma quando sono radicate credo che sia tut'altro altro discorso.
Un argomento davvero difficile, questo dell'incesto, ma quanto affascinante, come tutto ciò che nell'uomo è buio, insondabile e non condivisibile.
Grazie, Cri :)
Bellissimo commento il tuo " ci sono desideri così oscuri che nessuna luce può rischiarare ", è una frase fantastica. Queste anomalie nel nostro sentire rendono la vita più interessante da vivere, conoscere, approfondire e raccontare. Bravissima mia Escura.
RispondiEliminaE' sempre difficile parlare delle anomalie, si rischia di cadere nella morbosità o nei moralismi.
EliminaPrendere le distanze da ciò che non ci appartiene significa, talvolta, eludere il problema, non esprimere un opinione, lasciar parlare gli altri in vece nostra.
Bisogna parlare, invece, anche di questo, e farlo, se possibile, senza troppa asprezza, senza pregiudiziali, senza essere pro o contro, il racconto è alla fine il resoconto di una storia ed un bravo narratore non deve vestire la toga di un giudice.
......non sarebbe altrimenti esistito il professor Humbert Humbert dello splendido romanzo di Nabokov "Lolita", o la storia d'amore raccontata da G.G.Marquez in "Dell'amore e di altri demoni" tra Sierva Maria, una marchesina dodicenne e il colto, prete esorcista Cayetano Delaura.
Un bacio immenso, Lucetta :)))
Pensa che volevo al più presto leggere l'amore ai tempi del colera, ora infilo anche sto titolo. Baci e fusa fffffffrrrrrrrrrrr
Elimina"L'amore ai tempi del colera" è, a mio avviso, con "Giulietta e Romeo" una delle storie d'amore più belle mai scritte.
EliminaIo l'ho letto un' infinità di volte e lo trovo sempre meraviglioso.