Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 31 ottobre 2010

Principessa di Avalon

Quando mi sono svegliata, stamani, pioveva e fuori era ancora buio.
Il buio autunnale non è mai completamente scuro, ha trasparenza di bruma e la magia di Avalon che, in queste albe, si materializza.
Pioggia tiepida nell'aria fredda.
Ho dimenticato di rimettere gli orologi e, fino a quando non ne ho avuto la consapevolezza, mi sono ritrovata ad esistere, io sola, in un tempo sfuggito alle regole prestabilite dai fusi orari, fuori dagli inganni umani che tentano trucchi perfino col buio e la luce.
Gocce fuggiasche, refrattarie al loro destino di nebbia, si sono annidate tra gli interstizi dei muri e le crepe dei vasi, strettamente coese al coccio e al cemento, come unico indizio sarebbe rimasto, alla fine, solo un blando lucore di colla, invisibile, poi, nella luce chiara del mattino.
Ho aperto un ombrello dai mille colori come spicchi di arcobaleno, richiamo per gli gnomi, ciechi di natura ma sensibilissimi alle vibrazioni dei colori.
Li ho sentiti fuoriuscire silenziosi dalla grata dello scolo dell'acqua.
Allo scoperto cercavano un riparo, di funghi e di felci, che il mio terrazzo non poteva offrire.
Seppur il mio balcone è spoglio di piante, ma non di vita.
Oasi ben nota nel pellegrinaggio di lucertole raminghe e di gechi illusionisti.
Sosta provvisoria per gli uccelli acrobati, per quelli troppo vecchi o troppo stanchi, attratti dalla consistenza solida del pavimento che spicca,  nell'assoluto vuoto vegetale, a garantire, invitante, un istante di riposo.
Ma stamani, in quel lasso di tempo alieno favorito dall'amnesia dei miei orologi, il mio terrazzo si affacciava su Avalon e gli gnomi hanno accettato il richiamo multicolore dell'ombrello aperto a garantir loro un rifugio.
Biascicavano, al riparo dall'acqua, litanie ed enigmi, con voci sottili, confuse nel  fruscio della pioggia.
Io non li ascoltavo perché smarrita nell'incantesimo dell'indecifrabile geografia di quel paesaggio sconosciuto che s'andava spalancando dalla visuale del mio terrazzo, miniatura di un mondo fantastico la cui vetta più alta era la punta del mio ombrello, svettante come una cima inviolata, nell'universo pigmeo degli gnomi.
Io non li ascoltavo, troppo presa a godere di quello sconvolgimento temporale in cui mi sono risvegliata Principessa di Avalon, immemore del tempo preordinato dalle esigenze degli uomini, in una dimensione di urgenza psicologica, circondata da polle d'acqua ognuna delle quali recava, chiarissima, la premonizione del mio irreversibile destino di solitudine.
Perché le bambine concepite, e svezzate nella solitudine, quasi mai sfuggono alle stimmate di quel fato già tracciato alla nascita.
Neppure quando un mattino ci si risveglia Principessa di Avalon.
Era questo che gli gnomi andavano bisbigliando.
Marilena

14 commenti:

  1. Ohh, io immagino invece un gnomo, un po' cresciuto, che inizia a colorarti quel pavimento dall'inizio del terrazzo fino al lavandino con pennelli e rulli e che cristona perchè il colore non viene come vorrebbe.
    Inzacchera tutto il lavandino per pulire i penelli e tu che non parli, ma dentro, le maledizioni che ti hanno insegnato tutti i nani, me le rivolgi contro.
    Il geco che tra una arrampicata in cucina e una sul muro si gode la scena e magari lascia qualche zampata sulla parete rossa appena dipinta.
    L'ombrello a spicchi colorati non è nulla rispetto una cesta, ex viola ora multicolore, dipinta da te improvvisata writer, dopo aver letto il mio post sull'argomento.
    Munita di bombolette spray comprate in internet dal sito "Spray Rivalta" e da altre uscite magicamente dallo sgabuzzino, emetti i suoni tipici dello spray nel silenzio del mio rullo contrastastando il rumore dello scacciasogni in perenne movimento.
    Come vedi il tuo mondo è in continuo movimento.
    Se un giorno una pozza d'acqua dovesse farti premonizioni negative puoi sempre prendere una bomboletta e riempirla di colori. Il geco andrebbe a rispecchiarsi e lo gnomo un po' cresciuto ad abbeverarsi.
    Lorenzo

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  2. Mai nessuno aveva così ben descritto un mattino uggioso d'una domenica senza campane. Mai... solo la Principessa di Avalon poteva dipingere una simile e triste bellezza.
    Nel mio mondo lontano, stamane, alzando lo sguardo appena desta, ho visto la punta d'uno ombrello arcobaleno sfiorare il cielo....ho creduro di sognare ancora e poi ho capito che per un attimo la nostra solitudine ci ha fatto compagnia!
    Un bacio Principessa di Avalo e un saluto a tutte quelle meravigliose creature che vivono su quel terrazzo, teatro di ricordi d'un tempo giardino, ove tra altalena e pallone si sentivano i nostri cuccioli giocare!
    Elisena

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  3. Lò, non hai il phisique du rol per interpretare un nano ma, piuttosto, un elfo boscaiolo, in quello si, ti ci vedrei.
    Il mio terrazzo, come ben sai, è il palcoscenico su cui spesso si materializzano le mie "allucinazioni"non avendo, il mio appartamento, una scala a chiocciola che conduce a recondite stanze in cui è meglio non entrare.
    Piuttosto l'armadio ed il tombino dello scolo dell'acqua sul terrazzo, sono i recessi da cui scaturiscono le meraviglie di quel mondo parallelo che ogni appartamento, a ben guardare, nasconde.
    Il pavimento rosso del terrazzo ha strisciate di vernice spray rosa, arancio, viola e fucsia che la pioggia rende lucidi e brillanti come strie di arcobaleno.
    La traccia del passaggio del geco sulla vernice arancio ha la forma di una stellina che l'elfo boscaiolo, gentilmente, non ha voluto cancellare perchè i ricordi sono fatti anche di questi piccoli particolari.
    Ed i ricordi riscaldano il cuore nelle fredde, solitarie, giornate di pioggia.
    Un bacio, Lò, elfo boscaiolo e pittore d'emozioni.
    Mari

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  4. Un ombrello colorato che mi sfugge dalle mani e s'alza, rubicondo di vento, come una mongolfiera e traversa la dorsale appenninica ed il Tirreno e lo Ionio e, dopo aver sfiorato in collisione il galletto segnavento sul tetto della tua casa, plana nel tuo giardino/orto, tra la casetta delle tartarughe, e quel buffo spaventapasseri diretto parente del Mago di Oz.
    Da Roma ha percorso una strada infinita, ed è giunto a te malmesso, con una stecca distorta ed uno strappo nel tessuto.
    Lungo il cammino ha raccolto lembi di nuvole e ali d'insetto, semi di campo e spore d'albero e petali tardivi e gocce di pioggia.
    E l'affetto che io per te sento.
    Un bacio
    Marilena
    P.S. - Quanti ricordi, Eli, si possono condividere in un pezzetto di spazio?
    Tanti.
    Tutti quelli di una vita.

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  5. Ciao Marilena,che forza,mi sono ritrovato su quel terrazzo,testo molto particolare e piacevole nella lettura,molti credono a queste presenze,e molti li vedono,io non saprei che dire,nel testo si legge secondo il mio punto di vista anche un esigenza di riemergere ma anche molta forza e consapevolezza,la dimenticanza degli orologi nel testo è come un rifiuto del tempo,o un modo per fermare l'attimo,sono incantato.
    Buona serata cara.

    Un abbraccio.

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  6. Principe achab, sono sicura che anche tu sai ascoltare le voci degli gnomi, e sollecitarne la presenza seducendoli attraverso le vibrazioni dei colori.
    I miei gnomi sono ciechi e, come tutti veggenti vedono attraverso il tatto, cosicchè ogni loro responso è una lenta carezza percettiva.
    Vivono sotto la grata dello scolo del mio terrazzo, creature benigne che coesistono inconsapevoli con i miei perfidi freaks, e dividono il terrazzo con Lizard, la mia lucertolina bionda.
    Il mio mondo parallelo, principe achab, è colmo di presenze irruente e vitali, quali il tormentato Iggy (il killer salamandra affetto da D.O.C.) e Kilroy, il freak graffiti writer, in eterno dissenso con la sua comunità.
    E poi c'è Blog, il mio figlio obeso e nichilista, e Amaranta, la mia alter ego e tutte le altre presenze femminili: Alruna, Alice, Kindred e Camilla (Cam o Camille) la mia doppelganger.
    Appartamento sovraffollato, direi :)
    Il tempo si è davvero fermato, stamani, nella mia dimenticanza, ero ancora un ora avanti quando il mondo era già tornato di un ora indietro :)))))
    Creiamoci la favola, principe achab, la tua Foresta Viola come il mio Antro, luoghi magici dove gli orologi sono meccanismi fantastici regolati sulla nostra fantasia.
    Un bacio, principe achab, e grazie per la condivisione di un pezzetto del mio terrazzo.
    Marilena

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  7. Mi piace Marilena, l'idea di questa spoglio terrazzo che diventa il Rick'Caffe e tutti prima o poi capitano lì .......
    I gnomi l asanno lunga, ma le Principesse di Avalon sono diverse da principessine spaesate delle fiabi, sono creature magiche che posseggono le arti arcane di sovvertire il destino , anche quello più solitario MiAOOOO

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  8. Descrivo i miei deliri causati dalla pioggia, Lucy, perchè sempre determina una qualche alterazione sul mio stato umorale, a cui contribuisce anche il disordine del sonno di cui, in questo periodo, di nuovo soffro.
    E così, ecco, arrivano gli gnomi a farmi compagnia e se mi affaccio dal terrazzo non c'è più il mio quartiere ma, affiora nell'alba autunnale, la leggendaria Avalon.
    Trasformo la nevrosi in fiaba: ovviamente gli gnomi sono veri :))))))))
    Non avrei mai potuto essere una principessina da fiaba anche se, ti confesso, che per un certo periodo della mia vita lo avrei voluto ma poi, la pomposità del cerimoniale, le cose che non puoi fare che sono molte di più di quelle che, invece, puoi fare, troppa gente tra i piedi e le stanze grandi ed impersonali, con le sculture ed i quadri severi degli antenati, e il protocollo da rispettare e......naaaaaaaaa non fa per me.
    Ma un pianoforte a coda lunga ed un lampadio di cristallo sotto il gazebo del mio terrazzo......quello non mi dispiacerebbe.
    Ovviamente non sarebbe mai il mitico Rick'Cafè ma, comunque, amabilmente potremmo conversare e chissà se, alla fine, uno di quegli gnomi non si trasformi nel fascinoso H. Bogart :)))
    Sei invitata, Lucy
    Cin Cin
    Marilena

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  9. La fantasia cara è ciò che sempre ci salverà .......... allora davvero ci possiamo incontrare con Rick nel suo Cafè di Casablanca, quando vogliamo e creare un altro film , un 'altra storia , mille storie. Miaoo
    ps io mi sono messa stamattina a rimettere l'ora di casa mia con quellavdel mondo ..... e ancora manca un orologio ..... mi rassegnerò a riadattarlo a questa vita, tanto dentro di noi esiste un tempo senza regole ffffffffrrrrrrrr

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  10. Ovviamente, Eli, senza di te non sarebbe una vera festa eppoi, ci vuole una che abbia polso, a far rigar dritto gli gnomi che non hanno affatto caratteri facili.
    Ti aspetto, mentre ramazzo dal mio terrazzo, foglie e piume d'uccello.

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  11. Ma è meraviglioso, Lucy, che tu siamstata tutto questo tempo al di fuori dei fusi orari prestabiliti dal consorzio terrestre!
    I paesaggi di Friedrich, sono stati causati da quello disguido temporale, nel tuo caso anche prolungato, che ha materializzato, per me, l'Isola di Avalon :)
    Ma vi aspetto entrambe, te e la strega rossa, per un cin cin autunnale sul mio terrazzo.
    Un baciotto
    P.S. - Eppure uno degli gnomi aveva un non so che di Bogart :)

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  12. mio figlio è convinto che gli gnomi esistano davvero, si materializzano nel fruscio tra i cespugli che spesso odiamo quando andiamo per boschi o semplicemente al parco. "Eccolo mamma, l'hai visto? era monellissimo, mi ha fatto la linguaccia". dopo aver letto il tuo racconto, così vivido e realistico debbo ammettere che mi avete convinta, gli gnomi esistono,vivono nei boschi, nei parchi o più semplicemente sui balconi. baci

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  13. "Eccolo mamma, l'hai visto? era monellissimo, mi ha fatto la linguaccia"

    Ady, ho trovato deliziosa questa frase che solo un bambino potrebbe dire, perchè ancora ha la visione di un mondo "a sua immagine e somiglianza"
    La raffigurazione di uno gnomo monellaccio e che fa la linguaccia è strepitosa: è quella dell'accettazione del diverso.
    Non rileva il tuo bambino che lo gnomo è "fisicamente diverso" ma, quello che lui vede, è la linguaccia e la posa da monello, caratteristiche appartenenti al mondo dell'infanzia.
    I bambini sono gli abitanti di un mondo incorrotto, un parallelo irrangiungibile quando si diventa adulti che, troppo spesso, dimenticano di essere stati bambini e di aver guardato, almeno una volta anche loro, con gli occhi degli gnomi o quelli delle fate.
    Gli gnomi esistono se davvero vogliamo farli esistere e, ieri mattina, Ady, loro esistevano, come una favola buona, a ripararsi della pioggia sotto il mio ombrello, a recitar litanie ed enigmi, evocati da un'adulta che, per non perdersi, aveva ripercorso il sentiero dell'infanzia.
    Al tuo bimbo, Ady, i miei gnomi sarebbero immensamente piaciuti :)
    Un baciotto ad entrambi
    Grazie
    Marilena

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