Ultimamente ho ritirato fuori tutte le mie cianfrusaglie antidepressive.
I miei feticci.Per combattere le mie segrete distimie.
Il mio pallore anemico e le nere palandrane.
I funerei crespi del mio malessere.
La frangia e gli occhiali scuri, perennemente incollati sugli occhi.
Le labbra rosse, sono l'unica nota di colore.
Che risultano così nitide, eccessive, nel biancore della mia immagine.
Mi aggiro come un fantasma teatrale, annunciata dal tintinnio dei miei monili.
E dal profumo amaro del mio malessere.
Una presenza discreta. Incolore.
Sono le mie mani, callose e sciupate, a ricordarmi che appartengo ancora a questa vita.
Sono le mani di una donna terrena queste che distendono le pieghe del vestito.
Spazzolano i capelli.
Pennellano di rosso le labbra.
Queste mani che dovrei rivestire di una pelle nuova.
E di nuovi desideri.
Ma ho smesso di desiderare da tanto tempo.
E di sognare.
Così anche le mie ali si stanno incancrenendo, private dello slancio del volo, sono sempre più strettamente pressate sulle mie spalle, come some che curvano la schiena.
Ali appiccicose. Pesanti.
Zavorra. Sotto la quale rischio, continuamente, di rimanere schiacciata.
Se non fosse per queste mie mani, callose e sciupate, con le quali mi sfioro e sfioro il mondo, cercando di afferrare la vita, potrei ben convincermi di non essere davvero io la donna terrena, vestita di nero e con le labbra di fiamma, che scrive le pagine di questo diario, ma la protagonista di una storia raccontata per immagini su una pagina di romanzo.
Marilena
Le tue mani.
RispondiEliminaIl colore del tuo rossetto.
Questi sono segni indelebili che il sogno non rinuncia mai a svanire.
Non sei la protagonista di una storia raccontata per immagini in un romanzo, sei la protagonista della vita. La tua vita. E in te c'è tanta voglia di riprendertela. Di ricominciare.
Finchè le tue mani tingeranno di rosso le labbra, quella nota avrà con se tutti i colori del mondo e il vento, quando meno te lo aspetti, scollerà le tue ali facendo librare più in alto del sole, in un arcobaleno che nasce dopo una interminabile tempesta!
Spero che sia oggi quel giorno tanto atteso!
E' che spesso, nonostante tutti gli sforzi messi in atto, capita di riprecipitare nell'apatia. Nei dejavu.
RispondiEliminaE' come se avessi vissuto tutto quello che era nel mio destino vivere e, non c'è più altro, nell'appiattimento di giornate sempre uguali. Nei riti ossessivi del quotidiano.
Un'alienazione, discreta e strisciante che si concretizza in questi miei improvvisi sbalzi d'umore, apparentemente dettati dal niente.
Intermittenze.
Le pillole calmano l'ansia.
Ma non restituiscono la speranza.
Giornata no, Eli.
Ma passerà.
Un bacio, e grazie per la tua fiducia, sempre rinnovata
Marilena
a forza di sommare fotomontaggi potresti tornare all'originale ...
RispondiElimina@Antonio
RispondiEliminaOui, je suis Marlene ;)
Ciao Marilena,forse è questo che ci fa sentire vivi,certe sensazioni di fuga,fuori da un mondo che non sentiamo nostro,mai smettere di sognare tesoro,ricorda l'arpione.
RispondiEliminaIl tuo post è scritto bene,ma si sente un notevole disagio interiore,io ti dico allontanalo e fai entrare la tua magia,come sempre.
Buona serata.
Un bacio.
Eppure quel nero con il rosso, quel pallore e quelle mani stanche che nonostante tutto cercano un rossetto, un contatto, è un afferrare la vita. E la vita non è univoca, va a strati sovrapposti, uno copre l'altro, l'uno spunta di sbieco. La vita è un foomontaggio di giorni, e forse il bello è cercare di ricostruire i vari quadri che lo compongono.
RispondiEliminaTi senti un fotomontaggio, ma lo siamo tutti .... sai che dice sempre mia madre la tigre :La vie est tout à une mise en plie - la vita è tutta una messa in piega ..... e allora vai con spazzola e phon ...... un bacio
Mai smettere di sognare, hai ragione Massimo, solo che a volte è davvero difficile farlo e non perchè la nostra situazione sia peggiore di altre, ben lo so che nel mondo ci sono vite allo sbaraglio, precarie, solitarie, dimenticate,e la mia, nonostante le difficoltà dell'esistenza, è una vita ancora con qualche conforto, ma è perchè si rompe qualcosa dentro e, non sempre riesci a capire cosa e perchè.
RispondiEliminaE'una dissolvenza.
Un cielo buio.
Dove è penoso anche spiegare le ali della fantasia,
Quella fantasia che, credimi, tante volte mi ha salvato nella vita.
Reso possibile continuare a viverla.
Va e viene, questo malessere.
La scrittura aiuta a renderlo meno oscuro.
Defeco, attraverso le parole, la tenia insidiosa che si nutre del mio cibo e delle mie energie.
Materializzo le mie ansie.
Ciò che riesci a vedere fa meno paura di ciò che solo immagini.
Un bacio, Massimo
E grazie davvero di questo bellissimocommento
Marilena
P.S. - L'arpione che mi hai donato è l'arma magica con la quale fronteggiare il leviatano
Tua madre, Lucy, è una donna molto saggia e molto ironica.
RispondiEliminaMi piace enormente quella sua frase in francese: La vie est tout à une mise en plie.
Dovrei farla mia e ricordarmene quando tutto mi appare caotico e fuori posto.
Ma, a differenza di quella meravigliosa tigre che è tua mamma, e che ironicamente dice che la vita è una messa in piega, io i miei capelli li bistratto.
Sforbicio. Danneggio.
Aggiungendo caos nel caos.
Eppure amo la vita.
In maniera dolorosa.
Perchè so di non averla mai afferrata davvero.
Ma solo sfiorata.
E' questa la mia consapevolezza più amara.
E nessun fotomontaggio potrà mai sostituirsi a questa verità.
Un bacio, Lucy.
E grazie infinite
Marilena
Incomincia a non bistrattare i tuoi capelli, inzia ad amare una parte di te, comincia con la tua criniera nera, piccoli passi, uno dopo l'altro, una pettinata dopo l'altra ...
RispondiEliminaTanti abbracci da soffocarti per ricordarti quanto sei viva e bella. Miaoooooooo
Grazie, Lucy
RispondiEliminaTVB
Marilena :)