Se ne stava arrotolata nell'antro dell' intestino la grossa tenia cieca nutrendosi del mio cibo, del mio ossigeno e delle mie energie, in attesa di una impossibile via di fuga attraverso il mio condotto respiratorio. La sentivo, lenta e viscida, risalire indomita lungo le pareti lisce del tubo della gola per poi fermarsi, intrappolata in qualche strettura, e tagliarmi il respiro col suo nauseante fetore.
Folle di terrore non riuscivo a vomitarla, e così, mentre annaspavo boccheggiando alla ricerca di aria, la tenia si lasciava di nuovo mollemente scivolare nell'anfratto intestinale riavvolgendosi nelle sue spire, in attesa: avrebbe continuato a nutrirsi del mio cibo, del mio ossigeno, delle mie energie ma soprattutto della mia paura.
Marilena
Non permettere a nessuno di nutrirsi delle tue energie nè della tua paura...affrontala allo specchio e falla uscire...e goditi la sensazione della libertà...un abbraccio forte,
RispondiEliminacon affetto
Altraepoca
In questo post ho cercato di rendere "visivo" quello che può essere un'attacco di panico, uno dei tanti sintomi della depressione.
RispondiEliminaLe parole rendono comunque ben poco nei confronti di quella realtà che ti fà sentire disperatamente, perdutamente solo nella prigione di te stesso
Per te un abbraccio forte