Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 6 febbraio 2008

Immagini ricorrenti



Immagini ricorrenti in questi miei vecchi scritti (ali nere, serpenti, croci, grida strozzate, "unghie di strega") farebbero pensare ad una infanzia traumatizzata da eventi pericolosamente segnanti.
I maltrattamenti fisici e psichici, una malattia grave, un lutto insuperabile: questi sono gli eventi drammatici che possono segnarti l'esistenza.
Non ho mai subito nulla di tutto questo.
La mia, però, è stata un'infanzia solitaria.
Quello che è mancato è stato il calore, l'amore che si sente, il contatto, la carezza che ti rassicura, la parola, la voce che ti guida: ho vissuto in una sorta di "abbandono assistito".
Provvedere alle mie necessità materiali e dimenticarsi di me come persona.
Una bambina con le ali pesanti e goffe, incatramate ad un angolo di parete, incapace di volare, tenacemente radicata al suolo, con la paura costante di perdere anche quell' abbandono assistito.
Una bambina che, seppur timorosa di volare, s'ingegnava comunque di riempire con la sua fantasia un cielo sempre troppo vuoto.
Marilena

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