Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 2 ottobre 2012

Molteplici verità: in questa storia nessuno è davvero innocente

Considerazioni nell'ultimo capitolo

Ora, mettendo da parte le antipatie che, a ben ragione, un personaggio come Osmond Cox, direttore/giornalista/socio unico del "Newspaper of Culver City", suscita, dobbiamo comunque riconoscergli una dose di oratoria e d'inventiva non indifferente per cui le sue esternazioni, supportate da una logica abilmente  strutturata, benissimo possono offrirsi come verità alternative e niente affatto campate in aria.
Ovviamente noi che conosciamo, dallo scorrere dei capitoli, come si sono realmente svolti gli eventi, non abbiamo alcuna difficoltà ad etichettarlo, meschino e bugiardo, l'anima opaca del racconto, eppure......eppure le sue esternazioni trovano sostegno da una verità incontrovertibile, emersa nel corso della narrazione: ognuno dei protagonisti mira a raggiungere un suo obiettivo, con motivazioni e metodi al di là del lecito.

Ketty Dixon,  vorrebbe cambiar vita e per far questo non esita ad abiurare il suo passato e, neppure troppo indirettamente, suo padre. Possiamo riconoscerle, come attenuanti, la stanchezza di quella sua esistenza nomade e la voglia di essere come la maggior parte delle sue coetanee "invitata al ballo in veste di ospite e non di attrazione". Inoltre, i più sensibili di noi, forse, si saranno posti l'interrogativo di un'assenza materna di cui mai si fa menzione nell'evolversi della storia, ma che un bravo avvocato sarebbe pronto a rilevare per addurre come attenuante, con cui alleggerire le responsabilità della sua assistita, ed ottenere il verdetto d'innocenza perchè il fatto non sussiste. Ma davvero il fatto non sussiste? Ketty è un adolescente e come tale vive le intemperanze, i desideri e la voglia di cambiamento, tipiche dell'età, senza il supporto reale di un adulto in grado di congetturare sulle sue ipotesi di scelta. Ed ecco così, che senza l'esperienza di una guida, quelle che dovrebbero essere solo ipotesi diventano possibilità fattibili e perseguibili, da realizzarsi sul momento che l'attimo è fuggente. Ketty s'adopera quindi, alla stregua degli adolescenti di tutte le epoche, a dar corpo ai suoi desideri buttandosi allo sbaraglio, ignorando le alternative ed eludendo i dissensi (seppur nel suo caso più che una discordanza c'è un padre autoritario e poco incline al dialogo). Ma Ketty, se la riteniamo in grado di discernimento (e lo è, dal momento che l'abbiamo vista lucidamente congetturare sulla sua vita esistente e su quella probabile e, perfino siamo in questo dalla sua parte, ritenendo valide le sue ragioni), non possiamo concordare sul modo in cui le esplicita. Il suo carattere più che più che determinato, si rivela egocentrico e volubile e, con una spiccata propensione all'opportunismo. Non dimentichiamoci che in uno dei primi capitoli, Ketty dichiara il suo odio per Shadow, che pur è stato un valido ed affidabile compagno di scena, eppure non esita a servirsene per la sua fuga, nonostante il mustang sia ancora claudicante. Nessun apprezzamento per un compagno così fedele che pur la difenderebbe, come abbiamo visto nel capitolo 13,  a costo della vita. Davvero, vostro onore, alla luce dei fatti l'imputata ha la responsabilità oggettiva di un consapevole dolo che non può trovare giustificazione neppure con la sua giovane età, per cui chiedo che, per questo motivo, non le venga riconosciuta  l'attenuante della preterintenzionalità.

Mr Wolf, affabulatore ed illusionista con la virtù della diplomazia, ci appare, dalla summa di questi elementi, un personaggio equilibrato e di buon senso. Ma quanto lo è davvero? Non cede egli stesso ad un impulso sessuale verso Miss Rose effettuando una sorta di tradimento nei confronti del colonnello Dixon, socio alla pari e, quindi, con diritto di assenso e dissenso, quando le propone, in virtù della sua voce strabiliante, di entrare a far parte del "Great Sea Circus", nonostante la loro manifesta incompatibilità? E non è pur vero che per sedurla le svela i segreti meccanici della vasca dei cavallucci marini? E senza mai chiedere l'assenso del colonnello Dixon che, non dimentichiamo, in un capitolo egli stesso riconoscere essere il vero deus ex machina del "Great Sea Circus". E' questo un tradimento a tutti gli effetti, signori della corte, sottolineerebbe, con veemenza, l'avvocato della controparte, puntando il dito accusatore contro Mr Wolf, la cui stazza gigantesca pare rimpicciolirsi, come esser schiacciata, sotto il peso enorme di questa verità conclamata. In  base a ciò, vostro onore, chiedo per l'imputato un verdetto di colpevolezza.

Miss Rose Pure, affascinante e controversa, forte di temperamento e dalla morale duttile, uno di quei caratteri che si amano o si odiano, ed è proprio questo che avviene nel racconto, amata da Mr Wolf ed odiata dal colonnello Dixon. E sono proprio l'amore e l'odio a tracciare il profilo di questo personaggio che pur attrae le mie simpatie perchè si rivela da subito nella sua vera essenza. Un carattere prepotente che non cerca attenuanti, che non si  rinnega ma, anzi, si esalta nelle sue scelte esistenziali senza mai soffermarsi sulla loro discutibile moralità ma, al contrario, magnificandole come successi inconfutabili e meritati. Del suo passato non c'è traccia, ma è pu vero che certe esistenze vivono solo di un eterno presente, che è quello che si prospetta al momento, e di cui si fa incetta senza andare troppo per il sottile. In realtà l'affetto di Miss Rose nei riguardi di Ketty poco trapela nelle righe del racconto piuttosto, è il contrario, è la giovane acrobata che s'invaghisce della maitres per i suoi successi e per le opportunità che questa potrebbe offrirle. Ma è sufficiente questo per assolvere Miss Rose? Non dimentichiamo che ogni azione di quest'ultima è sempre improntata ad un suo fine di tornaconto personale, e non importa se i mezzi per perseguirlo non siano leciti e così, se pur gli vogliamo concedere il pregio della schiettezza, non possiamo esimerla dalla colpa dell'intenzionalità.
Colpevole, signori della corte, di coercizione subliminale, perpetrata e reiterata ai danni di una minorenne, per fini non esplicitati ma sottointesi.

Colonello Dixon, presenta tutte le pesanti caratteristiche di chi è avvezzo a dare, e a pretendere, l'ordine e la disciplina secondo la gerarchia prestabilita dai gradi, dalla parentela o dall'età. Non s'avvede dell'infelicità di sua figlia, attento com'è a perseguire il suo progetto di far di lei una stella del circo, costringendola a quella vita che pur lei rifiuta e a cui cerca di ribellarsi. Il colonnello Dixon è un personaggio inflessibile, assolutamente puro, nel senso di non corruttibile e, per questo, estremamente rigido. Insensibile a tutte quelle istanze che egli non riconosce ascrivibili a codici a lui noti (valore, onestà, sacrificio); restio al dialogo, perchè sprovvisto di una logica adeguata al confronto, che la sua predisposizione si basa sull'impartire o ricevere ordini; ciecamente orgoglioso, tanto da configurarsi  nell'altezzosità di un destino solitario (quelli come lui sono deputati a rivestire, il più delle volte, il ruolo ingrato dell'eroe incompreso o del martire disconosciuto) L'affetto che nutre verso sua figlia è di natura egoistica, non per volontà dolosa, ma perchè rileva come unicamente valide, ed incontrovertibili, la sua etica e la sua morale, punti di riferimento da cui non è possibile deviare. Un affetto all'apparenza arido, di quelli che non trovando sbocchi all'esterno è destinato a rimanere dolorosamente murato all'interno. Un colpevole non del tutto colpevole! Non scherziamo, avvocato della difesa, diamo a Cesare quel che è di Cesare, per cui siete pregato di non far torto alle capacità intellettive del colonnello Dixon tacciandolo, sia pur in maniera sommessa, di elementarità. Egli non è, come lei vorrebbe strategicamente farci credere, un protozoo eterotrofo facoltativo per cui, la giuria, dovrebbe tener conto di tutte le attenuanti possibili fino ad arrivare, per quel che riguarda questo particolare frangente, all'incapacità d'intendere e di volere. Il colonnello Dixon era ben consapevole del conflitto che il suo atteggiamento, sordamente prevaricatore, stava innescando dal momento che Ketty gli aveva chiaramente palesato il suo dissenso eppure, nonostante tutto, non ha messo in atto alcuna modifica, nè chiarimento, per evitare l'incidente finale, per cui chiedo il massimo della pena.

 Osmond Cox, per lui non è stato possibile trovare neppure un difensore d'ufficio......

Images by August Bradley

2 commenti:

  1. E se anche lo si trovasse assolderei un killer per farlo fuori sto Osmond della malora ....
    Un super riepilogo prefinale della serie siamo in qualche modo tutti colpevoli ...
    e in effetti .........

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    1. ......siamo in qualche modo tutti colpevoli o non del tutto innocenti: Riconosco di aver calcato un pò la mano ma oggi non ero in vena di attenuanti e, così, ho sposato tutte le tesi del GIP.
      Osmond, intanto s'è beccato un fenomenale uppercut da parte del colonnello Dixon, il vero eroe della giornata!

      A te, invece, un dolcissimo bacio

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