Il mio ultimo scritto è datato 11 Luglio 2014, giorno del mio cinquantottesimo compleanno, e rileggendolo rilevo, in quelle frasi sgranate come chicchi di rosario, una mia precisa e consapevole volontà di lascito morale e letterario.
Ventitre giorni d'assenza: mai così a lungo avevo latitato dalle pagine del mio blog
Ventitre giorni di totale e volontario distacco per cercare di riposarmi dal pesante fardello delle parole scritte.
Ventire giorni per tentare di ritrovarmi.
Non ci sono riuscita.
Un periodo passivo e colmo di rassegnazione ma, soprattutto, improntato all'accettazione di un destino ormai incontrovertibile e, di conseguenza, la definitiva presa di coscienza della futilità di voler sublimare, attraverso le parole scritte, un'esistenza che non ha, in realtà, nessun'altra motivazione se non quella della mera sopravvivenza, priva di qualsiasi effetto collaterale.
Così, in questo presente, rifuggo gli specchi e il crudo chiarore della luce, per acquattarmi nella più confortevole penombra dove, però, non sono mai davvero sola, poichè nel pulviscolo rado dei raggi filtrati ed opacizzati s'aggirano, come falchi predatori, gli spettri queruli dei morti e quelli baldanzosi dei personaggi in cerca d'autore, coalizzati ad accrescere il frastuono nella mia testa ed amplificare il silenzio del mio cuore.
Marilena
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