Mi piacevano quelle sue dita, lunghe e nervose, sfumate di azzurro, di porpora e di grigio.
Dita di apostolo in un uomo così carnale.
- Ma anche così vecchia. Una sacerdotessa di Avalon. Erano le sacerdotesse a scegliere gli uomini, sai? Mi avresti scelto? Nella folla prostrata ai tuoi piedi, mi avresti indicato? Avremmo fatto l'amore nei boschi, sotto la luna piena, consci degli occhi spalancati a spiarci nel buio. Occhi come luci ad illuminare un immenso palcoscenico per la mia bellissima strega. Non ci sarebbe stata profanazione, perché saresti stata tu a scegliere me -
E le sue dita percorrevano immaginari sentieri di bosco, danzando nell'aria come farfalle nude, pronte a farsi divorare dalla bocca ingannatrice di un fiore carnivoro.
Dita da ipnotizzatore.
Mi ritrovavo nuda fra quelle sue dita, con la sorpresa di un calore nuovo e sconosciuto nel ventre. E mi rotolavo cercando sollievo a quel piccolo fuoco che lui alimentava con la sapienza delle sue mani. Si eccitava della mia eccitazione, ma sfidava se stesso a non cedere alla tentazione.
- Non ancora. Non così presto. Non oggi - Ripetevano le sue labbra aride.
I capelli spioventi sugli occhi bendati e quelle sue dita che brancolavano cieche su di me, nella stanza scura.
- Voglio impararti a memoria e, per fare questo, occorre il buio completo. Voglio avere le capacità di un cieco per possederti completamente -
Ma io avevo imposto la penombra perché ho paura del buio assoluto.
- Odio il buio, l'odore della mia paura ti renderebbe tutto estremamente facile ed il tuo gioco non avrebbe più senso -
Trovando valida questa mia considerazione aveva ceduto di buon grado all'infiltrazione di un po di luce. Avevo capito che quello era per lui un gioco nuovo e che le regole le andava, di volta in volta, stabilendo.
Ma quello che mai avrebbe immaginato era che io quel gioco lo conoscevo fin dall'infanzia: vivere nel silenzio e nell'oscurità interiore per riuscire a captare l'esterno attraverso l'esasperazione estrema dei sensi.
Se avessi voluto avrei potuto facilmente violarlo.
Pubblicato il 05/09/2009 con l'etichetta FRAMMENTI EROTICI
RispondiEliminaI sensi operano come fossero uno solo, e il gioco è quello del rimbalzo permanente, sino ad aprire il varco definitivo alla percezione! :-)
RispondiEliminaBuona cosa sarebbe, in ogni campo, potenziare le capacità inesplorate dei sensi e non finalizzarli solo a quelle loro funzioni a cui crediamo siano preposti.
EliminaNel sesso hanno il ruolo preponderante di stimolare la fantasia.
Mai fermarsi alla superficie......
Poveri uomini che solo galleggiano e non annegano in qust'esser di donna come oceano ch'essi sapranno un mai quanto sia fondo
RispondiEliminaLe donne, più che gli uomini, per esprimersi nel sesso hanno bisogno di provare emozioni e suscitarne.
EliminaE quel giocare di fantasia (anche quando non viene raccontato) è parte integrante della sessualità femminile.
Il gioco, se condiviso, rende complici ed espande i confini dell'eros.
Nulla è più eccitante della Fantasia
RispondiEliminaLo credo in assoluto anch'io, Lucy.
EliminaBacio
Buona domenica :)