martedì 11 giugno 2013
La Repubblica Delle Madri
« La forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine - maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria o anche istituzionale - che comportano l’impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia »
(Marcela Lagarde)
LA REPUBBLICA DELLE MADRI
Bellissime, seducenti e fiere, talvolta crudeli, altre ancora spavalde, spesso ironiche, ma sempre assolutamente consapevoli: femmine con gli attributi ma, per favore, non etichettatele amazzoni.
Questa, sommariamente, è la tipologia delle donne che abitano il mio blog, una comunità, profumata e rumorosa, di madri di tutte le età e di tutte le epoche, pronte a far esplodere, attraverso il racconto delle soluzioni personali, quella miccia innescata agli albori della rivoluzione francese, nel 1789, da Olympe de Gouges, antesignana di tutti i futuri movimenti per l'emancipazione delle donne che, al di là delle conquiste ottenute, è ai nostri giorni ancora inesplosa.
...che le donne sono le principale nemiche della loro stessa causa, e che quelle di oggi lo sono più di tutte, avendo adottando gli stessi metodi, e le stesse aberrazioni, di cui normalmente fanno sfoggio i maschi.
E, consapevolmente, uso il termine "maschi" per esaltare la natura predatrice e primordiale che, purtroppo, ancora molti appartenenti a questa progenie millantano come virtù.
Con la parola "uomini", invece, faccio riferimento all'evoluzione positiva della specie: un distinguo necessario.
Ma non del femminismo, realizzato o meno, che qui voglio parlare ma, piuttosto, della mia necessità di raccontare le potenzialità di un universo al femminile, attraverso queste mie storie che hanno come protagoniste donne, madri consapevoli di quel mondo il cui destino non hanno ancora potuto cambiare perché le leve sono in altre mani, meno compassionevoli e più rapaci.
Queste donne non sono nè amazzoni nè soldatesse, non vestono divise, non si ergono a tutrici di alcun'altra morale che non sia quella del rispetto e dell'accettazione, i cardini rappresentativi di quella civiltà, e di quel progresso, ancora per noi così lontani.
Queste madri, che non imbracciano fucili perché ripudiano la violenza come sistema risolutivo, sanno avvalersi, con malizia ed ironia, dell'intelligenza, della bellezza e della determinazione, per sovvertire l'ordine imposto all'interno delle mura domestiche, decretando così l'inizio di quella rivoluzione pacifica, seppur non indolore, che contribuirebbe a migliorare le società ed i governi.
...perché le rivoluzioni che portano ai veri cambiamenti, quelli strutturali, sono quelle che iniziano, in primis, dall'educazione dei figli e dalla rieducazione dei mariti e dei padri, contemplano il rifiuto delle regole ataviche di sottomissione e la denuncia di quelle violenze, morali e fisiche, che troppe volte terminano nel sangue.
... e non è lavando il sangue con altro sangue che si determinano i cambiamenti societari ma, piuttosto, attraverso l'acquisizione, espansa e condivisa, di quella cultura umanitaria ed illuminista, propugnata dai padri progressisti, con lo scopo primario di spronare all'evoluzione il "buon selvaggio" di J.J. Rosseau.
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bellissimo !
RispondiEliminaGrazie, Antoine.
EliminaUn bacio da me e da tutte le bellessime donne dei miei racconti
............pour acclamation tu es élu d'associé honoraire droit de la République Des Mères :))))))))))
Una volta scrissi:
RispondiElimina(...) Pietre scagliate,
occhi negati al sole.
Anima ferita,
congelata
sulla strada dell'omertà (...)
alterata dal dolore
inconsapevole.
Che diventa certezza,
sicurezza (...)
madre,
figlia sognante,
annegata nelle bianche albe
di mattine solitarie,
nei tramonti di cera
disciolti alla fiamma
di un ultimo raggio.
E un giorno ti dissi che salverei sempre una donna.
TVB
Cla
Grazie, Claudia, per questi bellissimi versi, davvero un rafforzativo, un abbellimento al mio scritto.
EliminaEssere donna è un'avventura meravigliosa e difficile insieme......cos'altro aggiungere a quello che tu hai scritto con così grande sensibilità?
......ed assolutamente concordo con te su quel salvar sempre una donna.
Un bacio immenso e complice, da donna, da sorella ed amica.
TVB
Grazie:))))))))
.....perchè le rivoluzioni che portano ai veri cambiamenti, quelli strutturali,
RispondiEliminasono quelle che iniziano, in primis, dall'educazione dei figli e dalla
rieducazione dei mariti e dei padri....
Credo che nessuna persona abbia mai scritto di meglio dall'illuminismo a oggi.
Complimenti
Lorenzo
la frase che hai sottolineato, Lorenzo, è una cosa in cui credo davvero: le rivoluzioni non è detto che debbano per forza dar vita ad un bagno di sangue ma piuttosto nascono dall'acquisizione eppoi dall'insegnamento di quei valori universali che, se a parole siamo tutti d'accordo, nella vita quotidiana sono i più disattesi.
Elimina......e la questione femminile è solo uno tra gli altri: il razzismo, l'handicapp, l'omosessualità......
Il ruolo della famiglia è primario e mi piacerebbe dire anche quello della scuola, che dovrebbe essere, al di fuori delle mura domestiche, una leale palestra di vita.
Dovrebbe!
Grazie di questo commento :)
Per quanto mi riguarda spero che le parole di Olympe de Gouges abbiano il significato per ogni donna o uomo su questa terra dell'orizzonte definitivo da cui non si può distogliere lo sguardo. Lo spero vivamente da maschio stanco della follia di genere. Ma non servono pratiche estreme di autocritica al maschile per comprendere che la società patriarcale ha fallito miseramente. La violenza sulle donne ne è il segnale più chiaro. La paura di chi non vuole abdicare ad un ruolo che si è assegnato per la sola grazia ricevuta della forza bruta, e reagisce come chi, “nudo come il re”, digrigna i denti nell'ultimo disperato tentativo di non essere cancellato dalla storia. Una storia che sarà altro, anche se forse avrà ancora le sue vittime innocenti, ma che renderà donne e uomini finalmente così magnificamente diversi da ritrovarsi straordinariamente uguali. Grazie per questi “segnali”.
RispondiEliminaApprezzo veramente tanto questo tuo commento, Giò, che non è una semplice " autocritica al maschile" ma, piuttosto, una lucida constatazione di quella realtà che purtroppo ancora permane come un maligno retaggio atavico, oscuro e primitivo, refrattario alla ragione e ai sentimenti.
EliminaUna grossa bestia brutale che purtroppo, come tu scrivi, mieterà ancora vittime, in attesa che la coscienza del mondo lentamente progredisca verso la ragione.
Grazie Giò di questo tuo commento e, soprattutto della parte finale in cui tu descrivi un mondo di "donne e uomini così magnificamente diversi da ritrovarsi straordinariamente uguali"
Lo scenario meravigliso per un mondo finalmente più giusto.
Grazie ancora!
Marilena
Le rivoluzioni possono essere quotidiane e partire dalle piccole cose, un esempio reale più di mille filosiofie. Grazie mia Escura.
RispondiEliminaps
forse possiamo annoverare altre essenze umane al maschile : in negativo " la negazione dell'uomo" al positivo un " Gentilgatto" ...
per esempio .....
Le rivoluzioni partono sempre dal quotidiano, magari sottoforma di piccoli segnali, all'apparenza minuzie ma, in realtà, leve potenti con le quali sovvertire e poi riequilibrare il mondo.
Elimina......e i "gentilgatti" sono la parte migliore dell'universo maschile:)))))