Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 19 marzo 2013

La Dea

  Ti Amo.
Con questa frase iniziano e terminano tutte le mie lettere.
Nel mezzo la descrizione minuziosa della febbrile esaltazione dei miei sensi e della mia mente in un racconto solo sessuale.
Il  "Ti Amo", iniziale e conclusivo, è l'unico romanticismo che concedo alle mie missive.
Un bilanciamento strategico, un' illusione per render più reale, ed eccitante, il gioco.

"Perchè hai tardato a scrivere? Ho atteso la tua lettera come un condannato attende un verdetto di grazia che pur si augura non giunga mai, consapevole che per respirare ho bisogno del nodo scorsoio del tuo cappio"
Eternamente tuo

Lo immagino, stracciare la busta, cavarne il sottile foglio di carta velina ricoperto dai caratteri minuti della mia grafia, intriso dell'odore d'acquamarina del mio pube.
Lo annusa mentre lo stringe tra le mani, caldo e palpitante, piccolo animale lussurioso dal cuore clitorideo.

"Quell'animale femmina che nidifica nel tuo monte di venere e dalle cui labbra segrete mi giunge, ossessivo, il suo mistico richiamo. E il suo voluttuoso odore di caverna, inconfondibile ai miei sensi, di cui ho pregno il sesso, le dita e la bocca. E la mente. Così mi concedo alla tua fantasia. Coscientemente mi lascio sodomizzare da quella tua penna descrittiva, che divinamente usi come un pene di donna a penetrare i miei lombi, già umidi alle tue dita, aperti ed eccitati, pronti a soddisfare i tuoi  desideri clandestini".
Eternamente tuo

"Ti Amo".
Con questa frase iniziano e terminano tutte le mie lettere.
L'unico romanticismo che concedo alle mie missive.
Una strategia di gioco.
Al centro, parole nude e palpitanti.
Parole puttane.
Perché anche una dea ama il mascheramento, e quanto questo è più lontano dalla sua natura più le procura piacere l'oscuro desiderio che la riplasma in un'essenza di carne, affinché la finzione risulti reale, e lei possa assaporare il divino in ciò che è solo umano.

6 commenti:

  1. troppo umano per essere solo divino ?

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    1. Le jeu, Antoine, l'invention immorale divine!
      Marlene

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  2. Gli uomini non si vergognano quando pensano qualcosa di sporco, bensì quando immaginano che si attribuiscano loro questi pensieri sporchi.
    F. Nietzsche da Umano, troppo umano

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    1. Una giusta riflessione contro l'ipocrisia che, tra le simulazioni umane, è di sicuro una delle più odiose.
      Grazie, Lorenzo, di questo commento

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  3. Mascheramento e verità : cocktail pericoloso.
    Shekerato non mescolato .... avrebbe detto James Bond ........ 008 Baci

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    1. Mi piacciono le donne che riservano sorprese :)))))
      Baciotto

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