Sono entrata nell'appartamento dell'inquilino di fronte.
Le pareti coperte dalle immagini delle sue ossessioni.
Una galleria fotografica di organi genitali, esposti nudi nella loro crudezza anatomica.
Membri eretti e vagine spalancate.
Nell'atto della penetrazione.
E della masturbazione.
Null'altro nell'appartamento disadorno, che quella espansione d'immagini urlanti.
Sentivo il respiro della casa.
E la violenza che la pervadeva.
Era come essere nella tana di un animale.
O sorella strega impicciona....mica sarai entrata nella casa di Rocco Siffredi?
RispondiEliminaSi, quella non era una casa, era la tana di un animale ove troneggia solo l'odore del richiamo all'accoppiamento bestiale.
Esci, esci subito, là non c'è amore!
Un bacio
Ma Eli, io volevo tracciare il ritratto di un uomo ossessionato e tu invece, chi mi vai a scovare? Rocco Siffredi!
RispondiEliminaDal dramma passiamo al porno!
Con te, proprio non ce la posso fare!
Un bacio, stregaccia impertinente
Marilena
ma un animale può essere così ossessionato ?
RispondiEliminaforse solo gli uomini ne hanno così bisogno ...
L'arte non ha frontiere per la mente quando si tieni la finestra aperta..quando sta chiusa è meglio cambiare l' aria.
RispondiEliminaMaurizio
Hai ragione, Antonio, gli animali non sono ossessionati (ma forse perchè non hanno fantasia), l'uomo, invece, subisce le proprie fantasie trasformandole in deliri.
RispondiEliminaUn bacio, Antonio
Marilena
E' una frase davvero molto bella, Maurizio.
RispondiEliminaIl nostro personalissimo sguardo sul mondo attraverso una finestra aperta e tutto quello che la nostra mente capta, ed elabora e riesce fantasticamente a trasformare.
Le finestre chiuse restringono i nostri orizzonti racchiudendoci in noi stessi.
Accettando la claustrofobia trasformiamo le nostre fantasie in ossessioni.
Un bacio, Maurizio
Marilena
Ci sono case dove l'uscio è aperto ma è meglio non entrarci. Non per vigliaccheria, per non sapere o per timore, ma per non vedere fino a che punto possa arrivare l'uomo.
RispondiEliminaChi si chiude in se stesso ha sempre dei motivi, non importa se validi o meno, non è materia di giudizio o di valutazione da parte di terzi,è questione di come uno vede la realtà, propria e degli altri.
Quei quadri appesi non sono arte, non è voglia di comunicare, rappresentano invece lui stesso. Un modo forse inconscio per ricordare, a chi dovesse per sbaglio passare davanti alla sua finestra, in quale abisso è lui finito.
Trovo emblematici i testi del finale di The Wall dei Pink Floyd. Calzano con quanto tu hai scritto:
"Soli, o a coppie
Quelli che davvero ti amano
Camminano su e giù fuori dal il muro
Qualcuno mano nella mano
Qualcuno si riunisce in band
I cuori sanguinanti e gli artisti
Resistono
E quando hanno dato tutto ciò che potevano
alcuni barcollano e cadono
Dopo tutto non è facile
sbattere il cuore contro uno stupido fottuto
Muro."
E' vero, Lorenzo, quelle immagini nudamente sessuali sono, in quell'appartamento disadorno, la rappresentazione dell'uomo che lo abita.
RispondiEliminaI suoi desideri proiettati sulle pareti.
Desideri e l'impotenza nel concretizzarli.
L'immagine non ha voce, non ha odore, non ha pelle, ma è la forma visiva della sua ossessione.
E' urlo.
E' delirio.
E' l'abisso dell'anima.
Bellissmo il brano dei Pink Floyd come commento di chiusura.
Un bacio, Lorenzo
Marilena