Stamani urge una verifica di me stessa.
Sono stata, in quest'ultimo periodo, così tanto impegnata ad inseguire farfalle, e catturare scorpioni, che mi sono dimenticata della mia stessa esistenza.
Che non è, necessariamente, un male.
Ma stamattina l'impulso alla verifica è scaturito già dal primo risveglio.
Mi sono destata nell'intrigo dei capelli sul viso, il braccio piegato sotto il cuscino, ed un raggio di luce che cercava un varco attraverso le mie ciglia.
Ho spalancato la finestra, assaporando l'inganno dei primi tepori primaverili.
L'aria sulla pelle ed un solletico di vento che mi ha destata completamente.
Caffè e sigaretta.
Ed ancora un'altra sigaretta.
Per prender tempo, perchè questa verifica è sempre un esame difficile d'affrontare.
Cercare nello specchio gli indizi impietosi del passaggio del tempo.
Le piccole rughe intorno agli occhi.
E quella a forma di V capovolta, tra le due sopracciglia.
Il marchio del mio pessimismo si è impresso, nel corso degli anni, in questa piccola V capovolta, sopra il mio naso.
Visibile sotto la frangia.
Ma la mia buona predisposizione verso questo sabato dà comunque risultati positivi.
Alla mia immagine odierna si sovrappone, impalpabile e transitoria, quella di Alice.
Tra le mie identità quella che più amo.
Quella che più mi rappresenta.
Quando è Alice a palesarsi nello specchio la mia verifica ha sempre un buon esito.
I nostri occhi coincidono nello stesso identico spazio.
Si sovrappongono, diventando un unico paio di occhi.
Il tempo non ne ha sbiadito il colore.
E la luce del sole li esalta.
Mi piacciono i miei occhi.
Mi piace guardarli.
Guardare i miei occhi e trovarli belli è segno, per me, di un grande cambiamento.
C'è stato un tempo, neppure troppo remoto, che non avevo mai badato neppure al loro colore.
Nello specchio s'affacciava una immagine nota di ragazza, e poi di donna, che non riuscivo mai davvero a mettere a fuoco.
I dettagli facevano parte di quell' interezza a cui non davo rilievo.
Mi guardavo senza vedermi.
Come si fa con un oggetto che usiamo tutti i giorni, di cui ne apprezziamo la funzionalità ma che, se ci venisse richiesto, non sapremmo neppure descrivere.
Perchè quell'oggetto esiste nella sua praticità e non nella sua forma.
La sua forma è nella sua efficenza.
Non nell'estetica.
Un giorno mi sono guardata alla specchio ed ho scoperto, con meraviglia, che questo mio corpo utensile aveva anche una forma.
Ed un colore d'occhi.
E che la donna che indossava quel corpo mi piaceva.
Ho scoperto le gambe e sciolto i capelli.
Tutto quello che di me disprezzavo ha iniziato a piacermi.
I miei capelli spaghetto.
Il mio seno d'adolescente.
Le spalle che il lavoro ha fortificato.
Le mie braccia da muratore.
Le mani callose.
Ed i miei denti disarmonici.
Stamani, in questa verifica, di me accetto tutto.
Marilena
I primi tepori della Primavera si sono insinuati nel tuo animo, riscaldandolo , sciogliendo quei ghiaccioli che ti offuscavano la visione della Marilena che il mondo, che ti ama, vede benissimo da sempre, ossia la bellezza della sua unicità. Un bacio Streghessa che ti guardi con gli occhi che ogni donna dovrebbe avere. miaaaooooo
RispondiEliminaI primi tepori, Lucy, risvegliano la natura e fanno sbocciare le donne.
RispondiEliminaCreature sensibili al sole, si aprono come fiori, per inglobarlo nel loro intimo, farne provvista per quando arriveranno di nuovo le brume autunnali.
Ed attingere così a quella benefica riserva.
Ma anche per scaldare la solitudine del cuore, la malinconia del silenzio, il freddo dell'attesa.
La primavera è davvero una rinascita.
Un bacio, Lucy
Marilena
P.S. - La primavera è la stagione in cui i gatti si stiracchiano al sole mentre i loro occhi brillano di misteriosi riflessi.
Alice mi avanza ancora qualche tirata di capelli spaghetto!
RispondiEliminaSono felice strega maggiore che stamani il raggio del sole bambino di primavera ha illuminato il verde dei tuoi occhi e la lucentezza dei tuoi capelli, avvolgendoti nel tuo corpo con la tenerezza di un'amore adolescenziale!
Sei una splendita donna in uno splendido sabato di una quasi primavera.
Ciao Marilena,bello il tuo post.
RispondiEliminaAPERTURA.
la primavera sia per te un nuovo vestito/dai mille colori/e che il vento ti sappia temere/mentre danzi al chiaro di luna/nel candore del tuo corpo/e il fragore delle onde lima i dubbi/mentre ti guardi allo specchio e vedi una luce che incanta/sono i tuoi occhi.
Buona serata.
Un bacio.
La brezza del mattino, è riuscita a spazzare via la nebbia che offuscava i lineamenti di questa donna che, un pò troppo spesso, dimentica la sua vera essenza. E' così bello che tu dica che ti sei accettata, che hai apprezzato anche quelli che per gli altri appaiono come difetti, ma che contribuiscono a fare di te, la splendida persona che sei. Ed è bella anche l'immagine dei tuoi occhi, che si dice siano lo specchio dell'anima, che finalmente riescono a percepire la bellezza estetica, e non solo a prestarle una veloce occhiata.
RispondiEliminaUn bacio primaverile...
Francesca
Ogni donna è bella soprattutto per se stessa, piace a se stessa. Questo è il messaggio positivo che ho colto e hai ragione.
RispondiEliminaQuando questo si verifica è la donna che si desta, che alza lo sguardo al mondo, alla vita.
Marilè, siamo noi donne la Primavera.
Ciao Eli, confrontarsi con lo specchio non è mai semplice.
RispondiEliminaSoprattutto, avere voglia di farlo.
Non mi capita spesso.
Non mi piacciono gli specchi.
Non ho un buon rapporto con la mia immagine ma, questo sole primaverile ha fatto un piccolo miracolo positivo.
O, forse, era solo la mia voglia di emergere dal torpore e dall'inverno, a farmi scoprire in un corpo rigenerato.
Miracoli della natura.
Entusiasmi della mente.
Un bacio, anche da parte di Alice
Marilena
Quel vestito dai mille colori, principe achab, è l'abito primaverile che ogni donna desidera.
RispondiEliminaCangiante come la luce.
Avvolgente come un raggio di sole.
Un abito fatto di vento e di aria.
Per sentirsi belle.
E nuove.
E non aver più dubbi quando lo sguardo scruta lo specchio o la profondità del proprio animo.
Incantata da questi versi, principe achab
Un bacio
Marilena
Sai Francesca, ho iniziato a trovare da un pò una corrispondenza tra la mia forma e la mia sostanza. Non sono diversa da come ero ieri o qualche mese fa, o più tempo addietro, certo, più invecchiata ma, è normale, seppur ti confesso che, per ogni donna scoprire nuove piccole rughe, tracce delpassaggio del tempo, non è affatto piacevole.
RispondiEliminaSono sempre la stessa, solo che ora inizio ad accettarmi
E l'accettazione deriva dall'acquisire una sicurezza maggiore nelle proprie capacità, nella gestione dei propri problemi, nell'indipendenza che ti qualifica come individuo e non come parte, o appendice, di qualcosa o di qualcuno.
L'analisi è stata una buona scelta, quella che mi ha avviato sulla strada dell'accettazione.
E poi questo blog.
Fino ad un paio di anni fa mai avrei pensato di poter essere davvero me stessa così come sentivo di essere.
Il blog me ne ha fornito lo strumento e questo, credimi, si vede anche nella vita reale.
Quando fai qualcosa che ti appaga, che ti appassiona, che da un senso a quello che senti e attraverso il quale ti riveli a te stessa, prima ancora che al mondo (perchè questa è la parte più difficile), allora ti scopri anche bella.
Bella, perchè sei davvero tu, nella tua intima essenza.
E non come il mondo vorrebbe tu fossi.
Un bacio, Francesca
Grazie per questo commento davvero molto bello
Marilena
Hai perfettamente ragione, Chiara, quando dici che ogni donna è bella soprattutto per se stessa, quando si piace.
RispondiEliminaPenso che, per molti di noi, l'immagine esteriore è fortemente condizionata da quella interiore.
Quando si è insoddisfatte, inapaggate, si tende sempre ad evidenziare ciò che di noi stesse meno piace.
Anche l'insicurezza, la scarsa fiducia nelle nostre capacità, concorre enormemente a mettere in luce solo il negativo.
Oggi sono molto più consapevole di me stessa, delle mie capacità, delle mie possibilità
E questo si riflette nel mio modo di pormi nei confronti del mondo.
Più spigliata, più disinvolta, più convinta.
Questo, Chiara, si riflette non solo in uno specchio ma negli occhi degli altri.
Grazie Chiara di questo commento
Un bacio
Marilena
P.S. - E' vero, siamo noi donne la primavera, coi nostri abiti leggeri, i capelli lucenti e gli occhi colmi di sole.
E la gioia di essere donne.
Alfred Kolleritsch
RispondiEliminaOra qui
C’è il sole nella stanza,
rimane un fiore,
una mano cerca
la storia dell’altra.
Il tempo ci accetta.
La sua unica pretesa.
Questa poesia, Antonio, sembra la sintesi perfetta del mio scritto.
RispondiEliminaTutto quel mio affannarmi nell'esporre in dettaglio e con abbondanza di parole il tema dell'accettazione quando qualcun'altro, un poeta, meravigliosamente e bene, ha saputo tradurlo in sette righe!
E' qui la differenza tra uno scrittore vero, ed una parolaia.
Questa poesia è talmente intensa, e vera, nella sua brevità, come un pensiero illuminante.
Un bacio, Antonio
Marilena
Spesso i modelli estetici che la nostra società ci impone non permettono, soprattutto alle donne, di accettare il proprio corpo e di piacersi così come si è. Ecco quindi che si avverte il bisogno (indotto) di modificarsi, di cambiare il proprio corpo, di mettersi delle maschere, di tirare la propria pelle per cancellare qualsiasi segno del vissuto, della storia personale, qualsiasi espressione di umanità.
RispondiElimina"Non togliermi neppure una ruga ci ho messo tutta la vita per averle"
Anna Magnani.
Come tu ben dici, Matteo, siamo tutti (o almeno la stragrande maggioranza di noi) condizionati dai canoni estetici imposti dalla società.
RispondiEliminaE, per canoni estetici, non intendo solo quelli riguardanti la presenza fisica ma anche il modo di essere.
In questa società, dove a qualunque ceto si appartenga, viene imposto di essere volitivi, decisionisti, aggressivi, estremamente pratici e dalla vista lunga.
Quando vengono a mancare questi canoni ci si sente tagliati fuori.
Si entra nel club degli sfigati, dei nerds (nell'accezione più negativa del termine).
Bisognerebbe essere capaci, invece, di accettare ed esibire come un pregio la nostra unicità.
Bella la citazione di Anna Magnani, una donna spigolosa, non facile, di grande carattere e, soprattutto, d'indiscussa coerenza.
Grazie Matteo, di questo commento
Un bacio
A presto
Marilena
La positività che Ti ha fatto scoprire Te stessa davanti allo specchio è una sensazione di calore particolare, che spesso manca alle donne, bella ai propri occhi. Più che accettazione di se stessi la definirei sorprendente scoperta di quella bellezza che ci si nega caparbiamente a causa degli occhi pieni d' immagini costruite.
RispondiEliminaStrappare quei "manifesti" per scoprire che dietro ad essi c'è qualcosa di molto più bello e più vero non può che regalarci alla fine la gioia di vivere.
Un bell'esempio davvero questo Tuo scritto.
Un abbraccio
Francesca
La gioia di vivere e di essere noi stesse.
RispondiEliminaVivere nelle proprie imperfezioni e farne un marchio di qualità sarebbe il massimo.
Ma anche l'accettazione, o positività (come tu saggiamente la chiami) è una consapevolezza ulteriore che, nel mio caso, si consolida anche in una maggiore sicurezza di me stessa.
La bellezza, ovviamente, io e te non l'intendiamo solo in senso fisico ma sta di fatto che, piacersi anche nella propria immagine, dopo averla per anni ignorata, non è poi così male.
Un bacio, Franceca
Marilena