Ma, carissima Camilla, quei mostriciattoli sono parte di me! Non mi ci ravvedi?
Ho semplicemente dato ipotesi di corpo e di materia agli oscuri demoni che s'agitano nella mia anima irrequieta, tenuta all'ancora solo da una intransigente ironia.
I mostriciattoli incarnano alla perfezione le mie manie ed i miei parossismi e, credimi, riescono a rendere meno patologico e molto più umano questo lato di me che nessuno conosce, ma che pur esiste e col quale convivo da sempre: il mio nebuloso essere.
Non riscontri nei comportamenti maniacali di Iggy, il killer-salamandra, un apparentamento con le mie paranoie?
Non sposto mai gli oggetti perchè ogni cosa ha un suo posto stabilito e fuori da quella sua area risulterebbe solo superfluo. Percorro sempre la stessa strada, ignorando le scorciatoie, se quella via la conosco a menadito. E vado in tilt quando scopro novità lungo il percorso: un cartello rimosso, un cassonetto spostato, l'apertura di un nuovo negozio.
Nel periodo più intenso della mia depressione, proprio come Iggy, attuavo la conta dei passi e recitavo nenie per tenere lontani i miei fantasmi e per avere la certezza di essere ancora viva.
E non ritrovi in Kilroy, il Freak graffiti writer, quella parte di me che ha sempre bisogno di conferme?
E la scrittura è per me, grafomane eccessiva, un'affermazione proprio come l'imbrattamento dei muri con le bombolette spray, lo è per Kilroy.
Adoro questo piccolo Freak, anarchico, audace, vivacissimo. Temerario. Viaggiatore della notte. Pendolare dell'alba. La sua anima eterna di adolescente mi intenerisce. Perchè adolescente tardiva lo sono io pure e, quindi, questo addolcimento è anche per me. E mi fa star bene sentire questa complicità tra le nostre anime.
E ancora, Camilla, tra i mostriciattoli c'è Blog, il mio figlio over size, obeso e nichilista.
Pragmatico. Indipendente. Irridente. Vorace.
Lo nutro in continuazione e mai vorrei smettere perchè la mia gioia nel dare è grande quanto la sua nel ricevere.
Io e Blog abbiamo un unico cuore.
Come vedi, Camilla, nulla è casuale nella metodica delle rappresentazioni nei miei scritti.
I mostriciattoli, come li definisci tu (mi piace questa definizione, perchè ha sapore d'infanzia e di candore) sono creature per me vive, partorite dalla mia testa allo stesso modo in cui Giove partorì Minerva.
I miei mostriciattoli espulsi da una terribile emicrania e venuti al mondo vestiti di scudo e di corazza, indispensabili da subito per potersi difendere dal cannibalismo degli umani.
Images by Ray Caesar |
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