Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

mercoledì 9 ottobre 2024

Soli di fuoco. Lune di ghiaccio


 Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato.

(Friedrich Wilhelm Nietzsche)


Facciamo che domani sia oggi
"Facciamo che domani sia oggi", me lo ripeto tutte le mattine al momento d'iniziare la giornata, consapevole d'ipotizzare una missione impossibile, con l'innocente tentativo di guadagnare un giorno in più nella mia vita. Tutti quei domani anticipati, alla fine, potrebbero diventare, con una certa costanza, addirittura settimane, mesi. Magari anni.

Riuscire a precorrere i giorni è la moltiplicazione del tempo. Forse il preludio all'eternità.

"Facciamo che domani sia oggi", un proposito che si rivelerebbe la madre di tutte le rivoluzioni se servisse a renderci consapevoli di cosa nel futuro ci attende partendo dalla realtà oggettiva di questo presente, perché nel domani ci siamo già. E in virtù di questo, forse, dovremmo iniziare a misurare i passi e se occorre rallentare, perfino fermarci, per riflettere e per capire quello che su di noi incombe.
Perché non basta immaginare o presagire, occorre vedere, poiché i segnali dell'imminente catastrofe ci sono già e, tutto quello che è stato ipotizzato, di sicuro accadrà. Sta già preparandosi ad accadere. E probabilmente è già accaduto in un tempo lontano così, quando noi ipotizziamo che lo scoppio apocalittico del Big Bang sia stato l'inizio della vita, era forse la sepoltura di quella precedente.


Lune di ghiaccio. Soli di fuoco.
Un domani dove le albe e i tramonti si compenetrano in un orizzonte antracite e rame, striato da repentini bagliori di luce e subitanei coni di buio, a dominare una geografia ermetica, primitiva. In agguato. Brulicante di vita sulla superficie terrena e nei gomiti d'acqua, nelle faglie d'argilla e nella lava deposta nei seni dei vulcani, così come negli sciami opachi trasportati dal capriccio del vento, come furia di pioggia o dissolvenza di nebbia.

Un  domani dove il sole è fuoco e la luna ghiaccio. Un domani primevo, minaccioso e biblico, (questi due aggettivi, volutamente accomunati, ben chiariscono il senso della visione). Un modo da domare e addomesticare, come nel passato, alle nostre esigenze, anche in maniera brutale, ma che dovremmo invece plasmare con intelligenza sensibile e mani di donna. E rispettarlo nella forza così come  nella vulnerabilità dei suoi elementi, senza violentarlo. Deturparlo. Contraffarlo. Tramutarlo ostile.
 
Soli di fuoco e lune di ghiaccio, un mondo incandescente ed artico, lo sfondo dell'ultima frontiera tra polvere ed abissi.
Un remake del passato, che diventa futuro, per un fallito back up della memoria.

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