Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 18 maggio 2021

Inganno di primavera.



Cazzo, la odio questa primavera incolore, insapore, inodore. Filtrata dalla mascherina, l'aria sa di caldo stantio e i colori sono ruvidi, una stampa su carta vetrata il paesaggio, sbreccati i contorni dell'orizzonte. 
 Tutto appare parziale. Indefinito. Come la parte cancellata del mio viso, dal naso al mento: scomparsi i sorrisi e le smorfie di disapprovazione o di allegria. Scomparsa la bocca, e il rossetto che la rivestiva. Rosso brillante per le giornate positive. Rosso scuro per quelle come questa. Se rinasco voglio labbra nuove, da sassofonista, o da cantante jazz.
Labbra che continuano ad esistere anche sotto una mascherina.
 Stamani sono di umore scontroso. Una giornata black out con un sole guardingo ma instabile...cazzo, quanto la odio questa primavera. E la giornata che mi si prospetta davanti, piena di cose di cui davvero non m'importa nulla ma che pure sono costretta ad assolvere, mettendo da parte quelle di cui, invece, necessito e...'fanculo, è sempre così quando mi gira storto. Dovrei fare qualcosa per  migliorare la mia visione del mondo. E di me stessa. Difficile, per entrambe le cose. E non mi viene alla mente nessun espediente valido, nessun piano B a cui far ricorso. Non ho strategie e sono a corto d'idee per inventarne di nuove. La primavera dovrebbe essere la stagione della rinascita e non, come questa, della sopravvivenza: mi sento defraudata di questi giorni e di queste ore che non torneranno più. Consapevolmente costretta a riconvertirmi, ad adeguarmi. Ad arrendermi. La mascherina sulla bocca e una veletta sugli occhi, total black per oscurare questo piccolo sole codardo, che non scalda e non illumina.
Parodia di sole. Inganno di primavera.

 


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