Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 28 gennaio 2021

Deja vù


 



Apro gli occhi e mi ritrovo sempre nello stesso de javù. Anche stamani nulla di nuovo sotto il sole, nel paesaggio immutato, ed immutabile, della mia casa e del mondo esterno. Perfino le parole che mi salgono alle labbra sono sempre le stesse anche se pronunciate con sfumature diverse, e non sempre a causa dell'umore, piuttosto  della memoria e delle percezioni del momento.

"La vita a modo mio" io non sono stata capace di realizzarla, che se ne avessi avuto il coraggio forse mi sarei salvata dalla monotonia del deja vù e dall'oppressione della rimozione d'interi periodi della mia esistenza, non necessariamente i più tristi o dolorosi, ma quelli dove la mia presenza era un ingombro anche per me stessa. "Non essere mai stata sul posto" è la gomma con la quale ho cancellato intere pagine del mio vissuto, senza nemmeno prendermi la briga di riscriverle in una versione migliore. Ma la rimozione non ha portato nessun beneficio, nessuna salvezza, perché quei vuoti, a distanza di anni, sono a me visibili, ed ancora più dolorosi, a causa della mia impotenza a ricordare correttamente, e alla mia onestà a non volermi servire di ricostruzioni fantasiose e a me più congeniali.
Così quei deja vù che pure dovrebbero rassicurarmi, operano, invece, in senso contrario, rammentandomi che le scarne proiezioni sono i residui di scene più complesse a cui io, scientemente, ho apportato tagli e censure.

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