Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 5 novembre 2017

Ritorno al dark

...eppure le ore vuote bisogna riempirle, e qualunque cosa abbia un volume può fare al caso, anche il dolore. Soprattutto il dolore, fra tutti gli stati d'animo, è il più invasivo. L'opzione più facile ed immediata. Quella che subito dentro s'insedia non lasciando posto a null'altro che non alle sue stesse maligne ramificazioni.

Questo dolore indotto è il cilicio col quale espiamo la colpa di esser vivi e il desiderio di non esserlo, che non è un rigettare la vita in senso generale, ma solo la nostra nell'incapacità a poterla cambiare.
...ma togliersela, quella vita, per quanto pesante ed inutile, è davvero difficile, ci vuole il coraggio della disperazione ultima, quella serranda ermeticamente chiusa da cui non trapela più nessuno spiraglio di luce.
Buio assoluto. Sigillato. Insondabile.
Ed è in quel buio che si consuma, con la disperazione, la certezza di aver fallito la propria vita.
...quando non sortiscono più alcun effetto palliativo nemmeno gli inganni psicologici, quelle favole raccontate a noi stessi, nelle lunghe ore di solitudine a cui, nonostante l'enorme sforzo mentale profuso nella cura dei particolari e in quello delle sequenze logiche, non riusciamo più a credere.


Ritorno al dark, al buio della mia remota disperazione esistenziale, che un tempo ha trovato qui il conforto delle parole, ma che oggi, invece, tragicamente muta si rifugia nell'eremo inaccessibile della mia testa, rifiutando, annoiata, l'esternazione e il confronto, di questo inutile, sfinente, controinterrogatorio allo specchio.
Marilena

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