Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

lunedì 21 settembre 2015

Una scenografia mutevole all'interno di un prisma.


Fuori dal tunnel?
Forse.
Ma nell'incertezza voglio godere appieno di questo periodo per me nuovamente positivo, con la testa che ribolle di idee, simile ad un treno a vapore messo anzitempo a riposo su un binario morto, ma che ora sbuffa, impaziente, la sua resurrezione, con lunghi e vigorosi pennacchi di fumo, come parole sulla lavagna limpida del cielo.

Travolta da questo folle, e al contempo carezzevole turbine, scrivo su questo blog e sulla pagina di Amaranta in fb (quante idee, piccole e allo stesso tempo impegnative, mi va suggerendo lo spazio della mia alter ego). Scrivo nella schiuma del lavello, mentre rigoverno le stoviglie; nella polvere accumulata sugli arredi; scopro parole perfino nelle volute del tubetto del dentifricio.

E' un momento di grazia questo che sto vivendo nel presente, ma ben conscia degli alti e bassi della mia mente, cerco di non disperdere nulla di questa meravigliosa vendemmia dove gli aggettivi, i verbi, le preposizioni e gli articoli, le frasi perfette come gli errori grammaticali, pendono come tralci d'uva, succulenti nella delicata trasparenza della loro polpa, dove sono visibili, ad occhio nudo e alla luce del sole, i piccoli semi scuri del loro cuore.

Festosi tralci di quel carnevale pagano che l'autunno ai miei occhi incarna, con i bagliori dei suoi chicchi d'uva, bianco perlacei o giallo cristallino, rossi, quasi neri, viola e porpora cardinalizio, disegnati sullo sfondo di un cielo trascolorante ed umorale, (un cielo di certo femminile), che varia dall'azzurro ancora estivo al più cupo antracite, dove gli spazi di tiepida luce s'intersecano con il rosso vivido dei lampi, e ci può sorprendere con una pioggia torrentizia o un vento maramaldo che, invece, le nubi le spazza via.

E' questo il meraviglioso autunno: una scenografia variabile all'interno di un prisma.
Fortunato lo sguardo che sa cogliere quei suoi repentini bagliori e trasformarli in versi.
Marilena

6 commenti:

  1. Che t'accompagni, questa gioia che ti corre

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    1. Grazie di cuore, Andres.
      Sono così fugaci i momenti di vero, intenso benessere, che bisogna gustarli fino in fondo.

      Buon tutto, anche a te :)

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  2. L'autunno è una bella stagione :)

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    1. La migliore (fosse solo per i suoi meravigliosi colori)

      Ciao, endi :)

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  3. MI piace, mi piace che tu viva questo momento felice e mi accorgo che deve proprio essere così giacché la metafora dell'uva lo rappresenta... e poi l'uva, proprio quando viene spiaccicata, apparentemente annullata, sta per dare l'ebbrezza del vino! :-)

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    1. Avrebbe dovuto essere un grappolo d'uva, e non la più banale mela, il frutto che indusse Adamo ed Eva al peccato.
      Nessun altro frutto è festoso, e tentatore, quanto un grappolo d'uva.
      Festoso tentatore... e gioioso.
      L'autunno, per me, da sempre è la stagione della rinascita.
      Ed è ben che ne approfitti...che l'inverno arriva presto :)

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