Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

domenica 3 maggio 2015

Madeleine

Dal cassetto fuoriesce, come la mano di un fantasma, un guanto di pizzo bianco.
Un guanto da prima comunione.
Che, seppur impalpabile nella sua effimera trama di ragno, si disegna nitido sullo scuro del legno.
Se ne sta aggrappato sul bordo, sporgendo come da un davanzale.
Una mano avvinghiata, per non precipitare nel vuoto.
Sulle cui dita, più marcato, è l'ingiallimento dell'incuria del tempo.
All'interno del palmo la trama è consunta, sfilacciata, ingarbuglia le geometrie del pizzo.
Una reliquia riemersa da un buio remoto.
Conservata in quel cassetto assieme ad un libricino da messa.
Un rosario di madreperla.
Uno scapolare.
Ed una treccia polverosa.
Pronta a disfarsi nel respiro dell'aria.

Madeleine correva ignara verso quello che le sembrava un futuro di albe consecutive.
Dove la notte era solo il tempo dei sogni e del riposo.
E non quello buio dell'eternità.
Non risvegliarsi da quel buio è stato, per lei, l'inganno più crudele.

Nel sonno da cui non si è più ridestata, Madeleine, giace pallida nello sfarzo di un vestito di trine.
Una treccia sottile le scende su una spalla.
E s'arricciola sotto il nastro, come un muto punto interrogativo.
E le sue mani...l sue  piccole mani strette a pugno rifiutano quei guanti da sposa.
Lei che mai sposa sarà.
E solo una si riesce a vestirne, con infinita cautela, che le dita potrebbero spezzarsi.
Quelle dita di bambina fatte per giocare con la sabbia e con la spuma del mare.
Per intrigarsi nei capelli di una bambola.
Per impiastricciarsi di crema e cioccolata.
E scrivere sui quaderni della scuola.
Quelle dita che sono fatte per queste ed altre meraviglie.
Quelle dita che non vogliono essere imprigionate in quei guanti di merletto.

Image by Eli Effenberger

3 commenti:

  1. Già pubblicato il 14/04/2010 con l'etichetta RITRATTI

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  2. La ribellione in punta di dita... Bella Madeleine, felice di averla scoperta, ancorché tardivamente. Rebecca invece sta divenando una specie di libro sul comodino: ne leggo una pagina ogni tanto, quelle che servono! :-)

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  3. Grazie, Giò, per il tempo che dedichi alla lettura delle mie pagine.
    Rebecca...non so quanti abbiano la pazienza di seguirne i capitoli, oltretutto distanti nel tempo, di una storia che vado ideando nel momento stesso in cui la scrivo.
    Ma ho assunto verso me stessa l'impegno di non farne un'incompiuta e, così, tra alti e bassi, cerco di arrivare al finale.
    Grazie davvero, Giò :)
    Buon inzio settimana.

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